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Ezzelini Storti (Arci Caccia): alle nuove Province le deleghe su ambiente e caccia

Di Emma Reda Venerdi 16 Gennaio 2015 alle 15:46 | 0 commenti

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Giuliano Ezzelini Storti, presidente dell’Arci Caccia del Veneto rivolge un invito agli amministratori del Veneto ai quali è affidato il compito di ridefinire funzioni, competenze e dotazioni organiche delle nuove Province

Sul riordino istituzionale, in Veneto, dopo la legge Del Rio occorre fare presto e bene. Avvertiamo i limiti della discussione fin qui avviata troppo incentrata sulla riorganizzazione del mero potere istituzionale e poco sulle necessità di dare concretezza all’azione amministrativa su temi di particolare importanza per le comunità locali.

Ed anche il rinvio di una anno, di fatto, delle decisioni che la Regione dovrà adottare rischiano di generare ulteriore incertezza e confusione. Al contempo occorre che dal Parlamento e dal Governo arrivino indicazioni più chiare su come procedere. In questo quadro la gestione faunistica, ambientale e venatoria trova poco spazio nel dibattito e nella riflessione tanto che non si è avvertita l’esigenza di un confronto che coinvolgesse i diversi portatori di interesse. Eppure il tema non è di certo secondario poiché si interseca con quelli della gestione, della produttività e della bellezza dei territori ovvero con l’esigenza, nel tempo della crisi, di far ripartire economia e sviluppo. La nostra idea è che in capo alle nuove Province devono essere riassegnate le deleghe in materia poiché è a quel livello, viste le esperienze acquisite, che più e meglio si potrà fare nella gestione ambientale e venatoria del territorio. Per questo occorre pensare a strutture adeguate e a risorse che sia compatibili con l’attività che dovrà essere svolta. Sarebbe opportuno perciò che venisse istituito un tavolo di lavoro regionale che consentisse di mettere a punto una proposta condivisa.

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Giovedi 27 Dicembre 2018 alle 17:38 da Luciano Parolin (Luciano)
In Panettone e ruspe, Comitato Albera al cantiere della Bretella. Rolando: "rispettare il cronoprogramma"
Caro fratuck, conosco molto bene la zona, il percorso della bretella, la situazione dei cittadini, abito in Viale Trento. A partire dal 2003 ho partecipato al Comitato di Maddalene pro bretella, e a riunioni propositive per apportare modifiche al progetto. Numerose mie foto del territorio sono arrivate a Roma, altri miei interventi (non graditi dalla Sx) sono stati pubblicati dal GdV, assieme ad altri come Ciro Asproso, ora favorevole alla bretella. Ho partecipato alla raccolta firme per la chiusura della strada x 5 giorni eseguita dal Sindaco Hullwech per sforamento 180 Micro/g. Pertanto come impegno per la tematica sono apposto con la coscienza. Ora il Progetto è partito, fine! Voglio dire che la nuova Giunta "comunale" non c'entra più. L'opera sarà "malauguratamente" eseguita, ma non con il mio placet. Il Consigliere Comunale dovrebbe capire che la campagna elettorale è finita, con buona pace di tutti. Quello che invece dovrebbe interessare è la proprietà della strada, dall'uscita autostradale Ovest, sino alla Rotatoria dell'Albara, vi sono tre possessori: Autostrade SpA; La Provincia, il Comune. Come la mettiamo per il futuro ? I costi, da 50 sono saliti a 100 milioni di € come dire 20 milioni a KM (!) da non credere. Comunque si farà. Ma nessuno canti Vittoria, anzi meglio non farne un ulteriore fatto "partitico" per questioni elettorali o di seggio. Se mi manda la sua mail, sono disponibile ad inviare i documenti e le foto sopra descritte. Con ossequi, Luciano Parolin [email protected]
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