Opinioni | Quotidiano | Categorie: Sanità, Immigrazione

Ex-ospedale De Lellis a Schio: no ai profughi sì al mattone?

Di Pietro Rossi Martedi 8 Settembre 2015 alle 13:34 | 0 commenti

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L'apertura di un servizio bar alla "Casa della Salute" situata nella piastra dell'ex-ospedale de Lellis è indubbiamente una notizia positiva. Quel complesso, lasciato a se stesso dal 2012 e solo parzialmente utilizzato ha però un futuro ancora incerto. Venderlo, demolirlo, ristrutturarlo? La direttrice dell'Ulss 4, Daniela Carraro, sta cercando una soluzione. Tutto va bene, basta non metterci i migranti e sperare che qualche impresa si faccia avanti per costruire. 

L'ipotesi di accogliere in quella struttura i profughi, analizzata dal direttore si questo giornale Giovanni Coviello in un suo corsivo e accarezzata dal prefetto Soldà nell'ambito di un ipotetico progetto di un mini-hub per l'identificazione dei richiedenti asilo, ha sollevato gli scudi della popolazione e dei politici. Si è gridato allo scandalo e al terrore, alla "follia", ancor prima di valutare la fattibilità. Il fatto è scoppiato a fine agosto con l'intervento del governatore Luca Zaia, paladino dell'anti-profugo e sostenitore della tesi che un migrante non può essere a pochi metri - anche se separato da apposite "protezioni" - dalle 1000 persone che ogni giorno transitano tra ambulatori dei servizi sociosanitari e le sedi di enti ed associazioni. In realtà già a luglio la prefettura aveva ventilato la stessa ipotesi, ricevendo il "no" del sindaco di Schio, Valter Orsi.
Una soluzione di ristrutturazione con magari l'apporto dei profughi, considerando ovviamente tutte le varie ed eventuali in materia di sicurezza, non è stata neppure presa in considerazione.

L'ospedale, esclusa la parte chiamata "Casa della salute" - dove è stato aperto il bar - rimane quindi abbandonato a se stesso. Le parole di Carraro «Se c´è commercio, c´è utenza. Se c´è utenza, c´è vita» sono quindi profetiche: quello che conta è il commercio. Come il piano di demolizione dell'ospedale - parziale o totale - che sta attendendo un privato che cacci i soldi. Lo scopo? Trasferire le attuali strutture in un edificio di nuova costruzione e utilizzare lo spazio che lascerebbe l'ospedale per tirare su altri condomini.

Intanto, però, si apre il bar con licenza di sei anni - ma se si trasferiscono le strutture presumibilmente si trasferirà anche questa attività e magari si fa intendere che quello spazio crea e sta creando economia. E, cribbio, anche se c'è la crisi del mattone - però adesso Renzi vuole puntare (ancora) su quello - qualcuno se lo comprerà questo benedetto spazio per far funzionare le betoniere e l'economia! Tanto più che, soprattutto in Veneto, è dura trasformare la logica del mattone in quella dell'accoglienza. 


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Giovedi 27 Dicembre 2018 alle 17:38 da Luciano Parolin (Luciano)
In Panettone e ruspe, Comitato Albera al cantiere della Bretella. Rolando: "rispettare il cronoprogramma"
Caro fratuck, conosco molto bene la zona, il percorso della bretella, la situazione dei cittadini, abito in Viale Trento. A partire dal 2003 ho partecipato al Comitato di Maddalene pro bretella, e a riunioni propositive per apportare modifiche al progetto. Numerose mie foto del territorio sono arrivate a Roma, altri miei interventi (non graditi dalla Sx) sono stati pubblicati dal GdV, assieme ad altri come Ciro Asproso, ora favorevole alla bretella. Ho partecipato alla raccolta firme per la chiusura della strada x 5 giorni eseguita dal Sindaco Hullwech per sforamento 180 Micro/g. Pertanto come impegno per la tematica sono apposto con la coscienza. Ora il Progetto è partito, fine! Voglio dire che la nuova Giunta "comunale" non c'entra più. L'opera sarà "malauguratamente" eseguita, ma non con il mio placet. Il Consigliere Comunale dovrebbe capire che la campagna elettorale è finita, con buona pace di tutti. Quello che invece dovrebbe interessare è la proprietà della strada, dall'uscita autostradale Ovest, sino alla Rotatoria dell'Albara, vi sono tre possessori: Autostrade SpA; La Provincia, il Comune. Come la mettiamo per il futuro ? I costi, da 50 sono saliti a 100 milioni di € come dire 20 milioni a KM (!) da non credere. Comunque si farà. Ma nessuno canti Vittoria, anzi meglio non farne un ulteriore fatto "partitico" per questioni elettorali o di seggio. Se mi manda la sua mail, sono disponibile ad inviare i documenti e le foto sopra descritte. Con ossequi, Luciano Parolin [email protected]
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