Evasione per necessità, la deriva e il delirio del Pd di Fassina
Venerdi 26 Luglio 2013 alle 09:27 | 0 commenti
Adesso, secondo il vice-ministro Stefano Fassina (PD), esiste "l'evasione di sopravvivenza". E quei cittadini, lavoratori dipendenti o meno, che le tasse le pagano tutte comunque e che fanno enormi sacrifici per arrivare a fine mese? Sono, forse, poco furbi? Dichiarazioni come quelle di Fassina di ieri (e di Berlusconi da sempre) sono una vera e propria assoluzione per chi le tasse non le paga.
In un paese dove il sommerso viene calcolato in oltre 270 miliardi di euro ogni anno (il 17,4% del PIL) e dove la lotta alla disoccupazione dovrebbe essere la priorità assoluta, si deve accentuare la lotta all'evasione, promuovere una politica fiscale equa, recuperare le risorse dalle grandi ricchezze, diminuire le tasse a chi lavora ... certamente non giustificare, neppure lontanamente, l'evasione fiscale. Invece un esponente del governo e della (ex)sinistra del PD fa affermazioni in perfetto stile berlusconiano che evidenziano una deriva (un vero e proprio "delirio") verso posizioni sempre più "moderate" (o, meglio, reazionarie). Pur di stare al governo ci si adegua all'andazzo voluto dalla parte più conservatrice dello stesso e si fanno dichiarazioni imbarazzanti per accattivarsi la platea. Non si tratta di frasi "sbagliate" o "male interpretate". Sono l'esempio di una politica da (avan)spettacolo che evidenzia la pochezza dei politicanti e la mancanza di una strategia chiara per uscire dalla crisi.
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