Eurocoop in mezz'ora appaltata e liquidata, D'Angelo della Filt Cgil: mai visto prima
Martedi 30 Luglio 2013 alle 19:38 | 0 commenti
“In mezz’ora la Eurocoop ha prima approvato l’appalto di un ramo d’azienda e poi dichiarato la messa in liquidazione della cooperativa. Non ci era mai capitato di vedere un’operazione del genere.â€Â Massimo D’angelo della Filt Cgil commenta così l'anomalo contropiede che il consiglio d’amministrazione della cooperativa di servizi, attiva nel vicentino dal 1992, ha messo in atto venerdì 27 luglio.
L’assemblea convocata aveva infatti all’ordine del giorno la discussione del buco di bilancio di 1 milione e 500 mila euro che la cooperativa ha accumulato nel corso del 2013. Ma le cose sono andate diversamente come ci spiega Massimo D’Angelo.
Ricapitoliamo. Cosa è accaduto venerdì 27 luglio all’assemblea di Eurocoop?
Nell’assemblea il consiglio d’amministrazione ha aperto la procedura di trasferimento di un ramo d’azienda attraverso l’affitto di Eurocoop. L’operazione c’è sembrata da subito anomala e ci siamo opposti. Innanzitutto  perché normalmente quando una cooperativa non ce l’ha fa (avevano buco di bilancio elevato) decide di mettersi in liquidazione e poi si procede con le gare d’appalto. In più appariva come un’operazione molto debole. Perché come si fa a dare in appalto una cooperativa con un buco di bilancio così e sperare inoltre che la committenza mantenga l’appalto nel tempo se la cooperativa non può dare garanzie?Â
A chi è stato dato l'affitto?
A prendere l’affitto è stata la cooperativa Palladio Veneto Servizi. Non riusciamo a capire come mai si siano affidati ad una cooperativa così piccola, nata da meno di un anno, con una struttura capitale a marzo 2013 di 5 dipendenti e con qualche decina di migliaio di euro di capitale. Questa operazione si poteva eventualmente giustificare se la cooperativa affidava l’affitto a consorzi con capacità economiche maggiori.Â
Ma il problema è anche un altro.
Esatto. L’Eurocoop, nonostante il mancato accordo con i sindacati, venerdì ha avviato dal notaio il percorso di affitto. A questo punto si presenta l’illegittimità in cui sono incorsi. Perché hanno chiesto poi all’assemblea di ratificare l’affitto, cosa che invece si può fare  solo in un’assemblea straordinaria ed in presenza del notaio. Come se non bastasse subito dopo hanno messo in liquidazione la cooperativa perché i soci non hanno approvato la ricapitalizzazione per coprire il buco di bilancio del 2013. Dopo aver ricapitalizzato il buco di 450 mila euro del 2012 con mille e 500 euro a testa, i lavoratori non potevano proprio accettare un ulteriore capitalizzazione. Ci chiediamo quindi dove siano andati a finire i loro soldi? E se gli appalti della Eurocoop erano equi da un punto di vista economico non capiamo dove sia andato tutto questo denaro.Â
Secondo lei perché si è adottata questa strategia?
La Eurocoop afferma di aver  evitato così  lo sfacelo della cooperativa. Il dubbio da noi sollevato  è che dietro alla Palladio ci sia in realtà l’Eurocoop e che questa sia un’operazione di pulizia che permetterebbe alla cooperativa di risanare il debito e poi riapparire sotto altre spoglie. È la prima volta che avviene un’operazione del genere, per quanto di per sé non sia illegittima. Mai ci è successo infatti che una cooperativa affitti ad un’altra cooperativa, tra l’altro poco sostanziosa, e poi metta la liquidazione.Â
Che rischi corrono i lavoratori?
Quasi tutti dal primo agosto verranno trasferiti alla Palladio con la garanzia della continuità contrattuale. Da questo punto di vista per loro è  una situazione migliore perché Eurocoop non paga da dieci anni al cento per cento le competenze salariali. Il problema è che l’operazione regge solo se la committenza assicura la continuità dell’appalto. Se Palladio inizia a togliere gli appalti, e potrebbero farlo visto che la Eurocoop non da grandi garanzie, i lavoratori si troveranno per strada.Â
Come intende procedere la Filt Cgil?
Oltre ad impegnarci per il mantenimento del posto di lavoro e per un salario equo dei soci, andremo ad appurare la legittimità dell’operazione. Questa infatti può fare da traino ad altre azioni simili a discapito di tutto il mondo della cooperazione. Anche di quella buona.
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