Stranieri nelle classi, Erika Baldin (M5S Veneto): “Tetto del 30%”
Giovedi 31 Agosto 2017 alle 09:28 | 0 commenti
"Siamo favorevoli al tetto del 30% di stranieri nelle classi scolastiche" annuncia la Consigliera regionale del MoVimento 5 Stelle Erika Baldin. "Tra le linee guida per il piano di dimensionamento delle scuole e l'offerta formativa della regione per il prossimo anno scolastico 2018-19 approvate dalla Giunta regionale del Veneto c'è anche l'imposizione di un tetto del 30% di stranieri nelle classi scolastiche. Nel frattempo, a ridosso dell'inizio dell'anno scolastico, molti genitori stanno spostando i propri figli italiani proprio perché preoccupati da una presenza di stranieri molto elevata".
La Consigliera Baldin spiega così la posizione del suo gruppo: "Il fatto di essere a favore del tetto del 30% non ha nulla a che fare con l'integrazione o peggio ancora, col razzismo: è una questione didattica. Se in una classe c'è un numero di ragazzi che non capisce l'italiano vicino al numero di quelli che lo capiscono, si crea una scenario che penalizza l'apprendimento di entrambi. Se si rallenta per venire incontro agli stranieri, ci rimettono gli alunni italiani. Se si procede senza tener conto delle difficoltà di apprendimento che uno straniero ha con la nostra lingua, si penalizza quest'ultimo".
"Ci sono dei casi nel veneziano che mi preoccupano - continua l'esponente pentastellata - come il Giulio Cesare e il comprensivo Baseggio di Marghera e Catene, dove gli stranieri iscritti sono in numero maggiore a quello necessario per rispettare il tetto dei 3 su 10. Se il fenomeno non viene gestito nel modo giusto, si spingono i genitori a fare da sé commettendo l'errore di spostare i figli italiani. Questo penalizza gli istituti e le famiglie che hanno difficoltà ad iscrivere i bambini in zone più lontane". "Siamo davanti ad una vera emergenza che vogliamo contribuire a risolvere. Nei prossimi giorni - conclude Baldin - incontrerò i rappresentanti di questi istituti e poi la Giunta regionale. Ogni forza politica deve fare la propria parte nell'interesse del diritto all'istruzione delle nuove generazioni".
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