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Erano tanti studenti oggi a manifestare, festosi e malinconici: salviamo loro non le banche!

Di Giovanni Coviello (Direttore responsabile VicenzaPiù) Giovedi 17 Novembre 2011 alle 13:50 | 1 commenti

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Oggi oltre 700 studenti, guidati dagli Studenti indignati della Rete Studenti Medi, del Collettivo Studenti e del Coordinamento Studentesco, hanno testimoniato in corteo e nelle successive discussioni tematiche nei gazebo che anche Vicenza c'è nella protesta giovanile mondiale del 17 novembre che si riassume nello slogan "Save school, not banks". Erano e sono ragazzi che hanno manifestato in festa e pacificamente, ma con una grande malinconia che abbiamo percepito vivendo dall'interno il corteo (qui il video con il corteo e qui il secondo con le interviste).

La malinconia di chi non può sognare il suo futuro ma deve lottare per averne uno. Bravi loro a farlo, obbligati noi ad ascoltarli se vogliamo dare un senso alla nostra vita. Qui c'è il loro "comunicato" e di seguito la testimonianza appello di Davide Primucci, che dal Collettivo Studenti Scuola Pubblica rivolge un appello anche agli studenti universitari.

 

A Vicenza come in tutto il mondo una massa di studenti medi e universitari è scesa in piazza per manifestare durante la giornata internazionale del diritto allo studio del 17 novembre. Quest'anno più che mai non ci possiamo limitare ad un discorso prettamente legato al tema dell'istruzione ma dobbiamo ampliare la discussione sulla crisi globale che ci circonda, con governi di destra e di sinistra (vedi Spagna e Grecia) che vorrebbero far pagare a noi studenti il debito pubblico e la crisi del sistema capitalista. Dopo le varie lettere che Silvio B. ha scambiato con i vertici della Banca Centrale Europea, è emerso che è in preparazione un ulteriore attacco alla classe più debole del nostro paese: studenti, lavoratori precari e disoccupati. Per questo noi siamo scesi in piazza il 17 novembre per ribadire che l'università deve essere pubblica, gratuita, di qualità e di massa.
"Si amplieranno autonomia e competizione tra Università", di questo si parla nella lettera alla BCE. Ovvero si smetterà di erogare fondi e ogni ateneo dovrà reperire le sue risorse autonomamente, prostrandosi in tutto e per tutto alla volontà dei privati: quegli imprenditori-avvoltoi che sono sempre pronti a scaricare i costi di formazione dei lavoratori sul settore pubblico in rovina, anziché farsene carico nella loro in azienda. Verranno da subito aumentate le tasse di iscrizione e i pochi sovvenzionamenti pubblici saranno legati alle valutazioni di un organo centrale che valuterà utilizzando criteri astratti, fondati su parametri "produttivi" alquanto dubbi, seguendo logiche "meritocratiche" (MA L'ISTRUZIONE NON BISOGNA MERITARSELA: È UN DIRITTO!), probabilmente abbandonando certi atenei, soprattutto al Sud, e dando risorse a quelli gestiti da "amici degli amici", magari trasformati in fondazioni private frequentate dagli studenti più ricchi.
I propositi contenuti nella lettera inviata dal governo alla BCE propongono ancora una volta una via di uscita dalla crisi all'insegna delle politiche di austerità che prendono di mira con ferocia ideologica ogni forma di stato sociale e i soggetti meno tutelati. Di fronte a disegni talmente devastanti dal punto di vista sociale non possiamo restare inermi.
Vorremmo fare un appello alla componente studentesca universitaria vicentina, dopo anni di buio è arrivato il momento di risvegliarsi e con un confronto orizzontale abbiamo il dovere di opporci alla crisi, allo svilimento del mondo dei saperi e della conoscenza,all'annichilimento del Diritto allo Studio universitario, agli aumenti incontrollati delle tasse universitarie, per ripartire con un percorso di mobilitazione ampio e partecipato che possa individuare le pratiche più opportune per conseguire al meglio gli obiettivi.


Commenti

Italo Francesco Baldo
Inviato Giovedi 17 Novembre 2011 alle 20:37

Purtroppo gli studenti non si sono avvalsi del diritto allo studio e hanno bighellonato con spritz e varie altre cosucce da divertimento in giro per le piazze. Forse era meglio avvalersi del diritto allo studio...e studiare.
Le proteste si pososno fare dalle ore 13,40 alle ore 745 del mattino dopo e non danneggiare la già difficile situazione scolastica. Ma si tratta di vera coscienza e non di avvalersi delle strumentalizzazioni di parte:
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Commenti degli utenti

Giovedi 27 Dicembre 2018 alle 17:38 da Luciano Parolin (Luciano)
In Panettone e ruspe, Comitato Albera al cantiere della Bretella. Rolando: "rispettare il cronoprogramma"
Caro fratuck, conosco molto bene la zona, il percorso della bretella, la situazione dei cittadini, abito in Viale Trento. A partire dal 2003 ho partecipato al Comitato di Maddalene pro bretella, e a riunioni propositive per apportare modifiche al progetto. Numerose mie foto del territorio sono arrivate a Roma, altri miei interventi (non graditi dalla Sx) sono stati pubblicati dal GdV, assieme ad altri come Ciro Asproso, ora favorevole alla bretella. Ho partecipato alla raccolta firme per la chiusura della strada x 5 giorni eseguita dal Sindaco Hullwech per sforamento 180 Micro/g. Pertanto come impegno per la tematica sono apposto con la coscienza. Ora il Progetto è partito, fine! Voglio dire che la nuova Giunta "comunale" non c'entra più. L'opera sarà "malauguratamente" eseguita, ma non con il mio placet. Il Consigliere Comunale dovrebbe capire che la campagna elettorale è finita, con buona pace di tutti. Quello che invece dovrebbe interessare è la proprietà della strada, dall'uscita autostradale Ovest, sino alla Rotatoria dell'Albara, vi sono tre possessori: Autostrade SpA; La Provincia, il Comune. Come la mettiamo per il futuro ? I costi, da 50 sono saliti a 100 milioni di € come dire 20 milioni a KM (!) da non credere. Comunque si farà. Ma nessuno canti Vittoria, anzi meglio non farne un ulteriore fatto "partitico" per questioni elettorali o di seggio. Se mi manda la sua mail, sono disponibile ad inviare i documenti e le foto sopra descritte. Con ossequi, Luciano Parolin [email protected]
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