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Energie rinnovabili, Bonomo: ancora incertezza, crescita del settore a rischio

Di Redazione VicenzaPiù Venerdi 22 Aprile 2011 alle 14:06 | 0 commenti

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Confartigianato Vicenza  - «Una cosa è certa, ed è l'incertezza. Vale a dire l'opposto di quello che serve in campo economico. Inoltre, se le anticipazioni che abbiamo avuto venissero confermate, possiamo ipotizzare una drastica riduzione degli incentivi già a partire dalla seconda parte di quest'anno».

Agostino Bonomo, presidente di Confartigianato Vicenza, esprime così lo stato d'animo delle 3.500 imprese provinciali del settore installazione impianti dopo aver appreso, nelle linee generali, i contenuti della bozza del nuovo decreto sulle energie rinnovabili approntata dal Ministero dello Sviluppo Economico e sulla quale la Conferenza Stato-Regioni tornerà a discutere la prossima settimana.
Confartigianato Imprese a livello nazionale si è espressa con il presidente Giorgio Guerrini: «Se davvero si intende razionalizzare e risparmiare risorse pubbliche, anche alla luce della decisione del governo di rinunciare al nucleare - ha sottolineato Guerrini - bisogna riconsiderare l'approccio alle rinnovabili nel quadro di una politica energetica che renda equo e trasparente il mercato e corregga gli squilibri nella tassazione penalizzanti per le piccole imprese».
«Quel che è più grave - sottolinea Luigino Bari, consigliere della giunta di Confartigianato Vicenza delegato alle questioni energetiche - è come siano state penalizzate imprese che lo scorso anno avevano compiuto investimenti nel comparto, e sulle quali il blocco del precedente Conto Energia - e quindi degli incentivi per il fotovoltaico - è piombato cambiando in corsa le regole».
«Le elaborazioni dell'Ufficio studi Confartigianato - prosegue Bonomo - tra novembre e dicembre 2011 avremmo una diminuzione del 15-20% degli incentivi per gli impianti di potenza inferiore ai 200 kWh, che arriverebbe a - 30% a fine 2012. Riduzioni difficilmente compatibili con gli investimenti fatti dagli imprenditori appena pochi mesi fa».
«Quello che invece è sicuro - incalza Maurizio Pellegrin, presidente degli Impiantisti di Confartigianato Vicenza - è che finora le risorse per gli incentivi alle energie rinnovabili hanno fatto nascere aziende e occupati. Basti ricordare che al 18 aprile scorso il numero di impianti fotovoltaici in provincia di Vicenza era di 4.882 unità, contro i 3.769 d'inizio anno e i 1.374 del 2009. Dunque, in appena un anno e mezzo l'incremento è stato del 255%. E nei primi quattro mesi e mezzo di questo 2011 il complesso di impianti realizzati (1.110) ha raggiunto quasi la metà di tutti quelli installati durante il 2010. Nel settore, Vicenza risulta la seconda provincia del Veneto (dopo Treviso) non solo per numero di impianti ma anche per potenza, con un totale di 65,6 MW installati (e un tasso di crescita del 270% annuo dal 2007)».
«È vero che anche negli altri Paesi europei - conclude Bonomo - è in atto una riduzione delle agevolazioni, ma bisogna tener conto della diversa "taglia" degli impianti: non si può, insomma, equiparare il sistema di pannelli installati sul tetto del capannone aziendale, o su quello di casa, con i maxi impianti (vedi Puglia) stesi su ettari di campagna. Il loro impatto è, ovviamente, diversissimo. Infatti i 195.079 impianti di piccola dimensione - ovvero sotto i 20 kWp - registrati in Italia al 23 marzo di quest'anno "costano" circa 530 milioni di euro di incentivi (e in più muovono un'economia che dà lavoro a 190mila imprese installatrici), mentre i 10.528 impianti oltre i 50 kWp incidono per ben 1,8 miliardi. Ecco perché sarebbe risultato opportuno lasciare immutato il quadro degli interventi per i "piccoli" e intervenire con tagli notevoli alle tariffe incentivanti per le installazioni dei grandi impianti "energivori" (e talvolta speculativi) che da un lato assorbono le disponibilità finanziarie e, dall'altro, producono un minor volano economico».


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Giovedi 27 Dicembre 2018 alle 17:38 da Luciano Parolin (Luciano)
In Panettone e ruspe, Comitato Albera al cantiere della Bretella. Rolando: "rispettare il cronoprogramma"
Caro fratuck, conosco molto bene la zona, il percorso della bretella, la situazione dei cittadini, abito in Viale Trento. A partire dal 2003 ho partecipato al Comitato di Maddalene pro bretella, e a riunioni propositive per apportare modifiche al progetto. Numerose mie foto del territorio sono arrivate a Roma, altri miei interventi (non graditi dalla Sx) sono stati pubblicati dal GdV, assieme ad altri come Ciro Asproso, ora favorevole alla bretella. Ho partecipato alla raccolta firme per la chiusura della strada x 5 giorni eseguita dal Sindaco Hullwech per sforamento 180 Micro/g. Pertanto come impegno per la tematica sono apposto con la coscienza. Ora il Progetto è partito, fine! Voglio dire che la nuova Giunta "comunale" non c'entra più. L'opera sarà "malauguratamente" eseguita, ma non con il mio placet. Il Consigliere Comunale dovrebbe capire che la campagna elettorale è finita, con buona pace di tutti. Quello che invece dovrebbe interessare è la proprietà della strada, dall'uscita autostradale Ovest, sino alla Rotatoria dell'Albara, vi sono tre possessori: Autostrade SpA; La Provincia, il Comune. Come la mettiamo per il futuro ? I costi, da 50 sono saliti a 100 milioni di € come dire 20 milioni a KM (!) da non credere. Comunque si farà. Ma nessuno canti Vittoria, anzi meglio non farne un ulteriore fatto "partitico" per questioni elettorali o di seggio. Se mi manda la sua mail, sono disponibile ad inviare i documenti e le foto sopra descritte. Con ossequi, Luciano Parolin [email protected]
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