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Elezioni amministrative, l'Italia alla prova

Di Redazione VicenzaPiù Domenica 15 Maggio 2011 alle 19:31 | 0 commenti

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Emanuele Di Nicola, Rassegna.it - Si vota in 1.315 comuni, tra cui Milano, Napoli, Torino e Bologna. I richiami di Napolitano, gli attacchi del premier, la favola della ripresa economica: berlusconismo davvero in declino? Dallo scontro milanese al tentativo di De Magistris a Napoli

E' il momento delle elezioni amministrative. Il 15 e 16 maggio si vota in 1.315 comuni italiani per sindaci, presidenti di Provincia e amministratori locali. Il 29 maggio sarà il giorno del ballottaggio per chi non verrà eletto al primo turno. Gli occhi sono puntati sulle grandi città: andranno alle urne Milano, Napoli, Torino e Bologna. Insieme a loro altri comuni con oltre 100mila abitanti, come Trieste, Ravenna, Cagliari, Rimini, Salerno, Latina e Novara.

Queste le regioni con più comuni al voto: Lombardia (232), Campania (144), Piemonte (143), Lazio (107), Sardegna (96), Calabria (94), Abruzzo (75) e Veneto (70 comuni). Non viene toccato dalla tornata elettorale il Trentino Alto Adige, mentre in Valle d'Aosta si vota solo nel Comune di Ayas. Ancora una volta, sono elezioni "all'italiana": le donne costituiscono il 14%, sono solo 6 i candidati sindaci di origine straniera, secondo i dati di Anci-Comunicare. E' scoppiato il boom delle liste civiche: queste arrivano a 815 (il 62% del totale) a testimoniare il senso di sfiducia verso i partiti tradizionali.

Subito evidente il valore politico dell'appuntamento, che arriva in una fase particolare: da una parte i richiami del presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, al rispetto reciproco e "non intendere il confronto politico come una guerra continua". Dall'altra parte della barricata, come sempre, il premier Silvio Berlusconi che si spende in prima persona: interviene personalmente a incensare i candidati del centrodestra, come Letizia Moratti a Milano, con la solita campagna incentrata sulla sua immagine, agitando lo spettro dei giudici e della sinistra.

Sullo sfondo, però, resta la crisi economica e la ripresa che non esiste. Nonostante le rassicurazioni della maggioranza, sono ancora una volta i numeri a fare chiarezza: l'Istat rileva l'inflazione al 2,6%, record dal 2008, e certifica il costante aumento del prezzo della vita. La disoccupazione giovanile sfiora il 29% e non accenna a fermarsi. Anche un'organizzazione internazionale come l'Ocse ci condanna, parlando delle buste paga degli italiani: il salario netto medio di un single senza figli a carico è stato di 25.155 dollari nel 2010. La cifra è inferiore sia alla media Ocse (26.436 dollari), sia a quella dell'Ue a 15 membri (30.089).

Impossibile dimenticare poi gli scandali che travolgono il governo: dai processi del presidente del Consiglio - per ultima l'accusa di prostituzione minorile nel caso Ruby -, ai casi politici che si consumano in Parlamento. In aula dilaga lo "scilipotismo", la compravendita di deputati che salva continuamente l'esecutivo, e che si traduce nelle nomine a pioggia di nuovi sottosegretari (i cosiddetti "responsabili") pagati con i soldi pubblici. Il negoziato è all'ordine del giorno, la Lega avanza sempre più pretese e accetta l'intervento italiano in Libia in attesa di ricompense future. L'Italia non si dimostra accogliente con i migranti e viene bocciata dalla Corte europea sul reato di clandestinità. Tutte cose che in televisione non si vedono: l'Agcom impartisce un ordine di riequilibrio ai telegiornali e multa di 100mila euro il Tg1, gravemente sbilanciato a favore del governo.

E l'opposizione saprà approfittarne? Da lunedì, alla chiusura delle urne, inizierà a sciogliersi il dubbio ricorrente degli ultimi anni: se il Partito democratico, sotto la segreteria di Pier Luigi Bersani, stia riuscendo nell'opera di recupero voti. Nel frattempo nuovi fattori irrompono sulla scena: l'effetto Vendola, con il governatore della Regione Puglia che propone i suoi candidati, quindi il peso dei centristi. "Il Terzo Polo sarà decisivo nei ballottaggi", ha dichiarato Francesco Rutelli, resta da vedere (soprattutto a Milano e Napoli, dicono le previsioni) se sarà davvero così. Ultimo elemento da verificare: la reale influenza del Movimento cinque stelle di Beppe Grillo, che secondo molti determinò la sconfitta alle regionali di Mercedes Bresso, regalando il Piemonte al leghista Roberto Cota. In questo clima si svolgono le amministrative 2011, che su tutto rilanciano il grande quesito: il berlusconismo è davvero al declino? Indicazioni importanti arriveranno dalle maggiori città della penisola.

MILANO. La partita tra il sindaco Letizia Moratti e lo sfidante di centrosinistra, Giuliano Pisapia, si gioca con una clamorosa sproporzione di mezzi: in assenza di regole certe, Moratti spende 12 milioni e 600mila euro in campagna elettorale contro un milione e mezzo della coalizione di Pisapia. La prima cittadina riempie il capoluogo di manifesti dell'Expo 2015, cercando di prendersi il merito; lo sfidante parla di ecologia, cultura, lavoro e trasporti. Il confronto diretto degenera su Sky: Moratti accusa Pisapia di essere stato "amnistiato per un furto d'auto", lui si rifiuta di stringerle la mano e la querela. A proposito di legalità, il sindaco non sembra però ricordarsi della "bat-caverna" di suo figlio, Gabriele Moratti, accusato di abuso edilizio per costruire un bunker sotterraneo simile a quello dell'uomo pipistrello. Insomma, la contesa tra i due è infuocata ma non va sottovalutato Manfredi Palmeri, candidato del Terzo Polo che punta ad essere l'ago del ballottaggio.

NAPOLI. Il capoluogo campano è chiamato a scegliere il sindaco di una città segnata dai rifiuti: alla fine dell'era Iervolino, nelle strade restano 3mila tonnellate di spazzatura secondo l'assessorato all'Igiene, continuano i roghi dei cittadini esasperati e non convince più la "ricetta magica" di Berlusconi. Non si ferma il rimpallo di responsabilità tra governo nazionale e amministrazione locale. In ogni caso, il centrodestra candida Gianni Lettieri, imprenditore di 54 anni, che sfida per il centrosinistra Mario Morcone. Ma c'è anche Luigi De Magistris, candidato forte dell'Idv e Federazione della sinistra, che potrebbe imporsi all'insegna della legalità. Il candidato del Terzo Polo è Raimondo Pasquino, mentre come volto dell'Udeur fa capolino addirittura Clemente Mastella.

TORINO. Dopo Sergio Chiamparino, che si avvia - forse - alle future primarie del Pd, il centrosinistra candida Piero Fassino. Alle primarie ha superato il 55% ed è sicuro di diventare sindaco: viene ritenuto il nome giusto per gestire i rapporti con la Fiat e gli operai, ma anche il panorama finanziario del Nord e la tradizione culturale piemontese, al centro di una regione passata ultimamente al centrodestra. Fassino, sostenuto da un'ampia coalizione, nei sondaggi è in netto vantaggio sul candidato di centrodestra, Michele Coppola, ex giovane prodigio di Forza Italia (oggi 38 anni) e pupillo del premier. Il candidato centrista si chiama Alberto Musy.

BOLOGNA. E' l'ultima grande città che elegge la guida. A gennaio 2010 si è dimesso il sindaco Flavio Delbono, indagato per peculato, abuso di ufficio e truffa aggravata. Il Comune è stato commissariato in attesa della tornata elettorale. Nella grande città rossa dell'Emilia Romagna, adesso il centrosinistra prova a vincere al primo turno con Virginio Merola che ha ottenuto l'investitura delle primarie. Evitare il ballottaggio "per sgomberare le nubi conservatrici", questo il suo obiettivo. Proverà a fermarlo il nome di centrodestra, Manes Bernardini, insieme al centrista Daniele Corticelli.


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Giovedi 27 Dicembre 2018 alle 17:38 da Luciano Parolin (Luciano)
In Panettone e ruspe, Comitato Albera al cantiere della Bretella. Rolando: "rispettare il cronoprogramma"
Caro fratuck, conosco molto bene la zona, il percorso della bretella, la situazione dei cittadini, abito in Viale Trento. A partire dal 2003 ho partecipato al Comitato di Maddalene pro bretella, e a riunioni propositive per apportare modifiche al progetto. Numerose mie foto del territorio sono arrivate a Roma, altri miei interventi (non graditi dalla Sx) sono stati pubblicati dal GdV, assieme ad altri come Ciro Asproso, ora favorevole alla bretella. Ho partecipato alla raccolta firme per la chiusura della strada x 5 giorni eseguita dal Sindaco Hullwech per sforamento 180 Micro/g. Pertanto come impegno per la tematica sono apposto con la coscienza. Ora il Progetto è partito, fine! Voglio dire che la nuova Giunta "comunale" non c'entra più. L'opera sarà "malauguratamente" eseguita, ma non con il mio placet. Il Consigliere Comunale dovrebbe capire che la campagna elettorale è finita, con buona pace di tutti. Quello che invece dovrebbe interessare è la proprietà della strada, dall'uscita autostradale Ovest, sino alla Rotatoria dell'Albara, vi sono tre possessori: Autostrade SpA; La Provincia, il Comune. Come la mettiamo per il futuro ? I costi, da 50 sono saliti a 100 milioni di € come dire 20 milioni a KM (!) da non credere. Comunque si farà. Ma nessuno canti Vittoria, anzi meglio non farne un ulteriore fatto "partitico" per questioni elettorali o di seggio. Se mi manda la sua mail, sono disponibile ad inviare i documenti e le foto sopra descritte. Con ossequi, Luciano Parolin [email protected]
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