Elena Donazzan invia lettera di Natale alle scuole venete: “ricordiamoci dei nostri poveri”
Mercoledi 21 Dicembre 2016 alle 17:30 | 0 commenti
L’Assessore regionale all’istruzione, Elena Donazzan, ha inviato una lettera alle scuole di ogni ordine e grado del Veneto per rivolgere i propri auguri in occasione delle festività natalizie a insegnanti, personale scolastico e studenti del territorio
Desidero condividere con voi, in occasione del tradizionale scambio di auguri per le festività natalizie, alcune brevi riflessioni. Voglio innanzitutto ringraziarvi per il grande impegno profuso, in particolare all’inizio dell’anno scolastico in corso.La Riforma della “Buona Scuola†ha creato non pochi problemi e, nonostante i gravi disagi legati all’assegnazione da parte del MIUR, di un numero di insegnanti inferiore a quanto richiesto dallo stesso Ufficio Scolastico Regionale, avete cercato, per il bene dei nostri ragazzi, di garantire il consueto, alto, livello di servizi. Questo testimonia il vostro senso di responsabilità e la vostra consapevolezza che la scuola rappresenta uno dei luoghi più importanti nella vita dei cittadini, dove i ragazzi si formano non solo da un punto di vista tecnico e culturale, ma in particolare sotto il profilo etico e umano. Nell’ambiente scolastico si condivide un progetto educativo che coinvolge insegnanti, ragazzi e personale scolastico, ma anche le famiglie e la comunità di un territorio.
In questi giorni l’attesa del Natale richiama i sentimenti più alti, gioia, amore, generosità , da condividere con chi è a noi più caro. Ed è così da secoli, da quando la Natività ha plasmato la nostra civiltà occidentale, europea, italiana e veneta, mostrandoci la bellezza della vita, dandoci un’identità , portando verso nuove altezze il pensiero, la spiritualità , l’arte, permeando di sé la nostra cultura, sia religiosa che laica. Auspico quindi che ci si avvicini al Natale, anche nelle scuole, nel segno della nostra tradizione, sia popolare che religiosa. Solo così, e non con la negazione dei nostri simboli, si può giungere alla vera integrazione delle altre culture, perché integrazione è dove ciascuno offre all’altro la propria diversità e accetta con spirito di fraternità la bellezza della tradizione altrui, nel segno del rispetto reciproco. E la nostra tradizione è che nelle scuole s’imparino le poesie natalizie, si cantino i motivi della tradizione, si allestiscano i presepi.
Oggi, in una situazione economica purtroppo ancora difficile e incerta, dobbiamo anche fare i conti con la povertà che è rientrata nella nostra società : ci sono famiglie, anziani e bambini che non mangiano, abbiamo poveri dignitosi che non chiedono la carità per pudore. Non possiamo voltarci dall’altra parte. Per questo motivo, nell’augurarvi un Santo Natale e un Felice Anno Nuovo, rivolgo a voi e ai vostri cari l’invito a guardare non troppo distante e a pensare a chi ci è prossimo: il vicino di banco, di casa, il familiare, il concittadino. Per fornire un aiuto concreto ai bisognosi invisibili, che fanno meno clamore di altri, ma che non possiamo abbandonare.Accedi per inserire un commento
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