Economia vicentina, Camera di Commercio: produzione e fatturato in aumento
Giovedi 26 Febbraio 2015 alle 16:21 | 0 commenti
I risultati dell'analisi congiunturale del 4° trimestre 2014 riferiti all'economia vicentina e resi noti dalla Camera di Commercio di Vicenza nella presentazione del 26 febbraio 2015 che pubblichiamo integralmente di seguito, indicano segnali positivi anche se preoccupa per la situazione futura lo scenario globale tra crisi geo-politiche e conflitti sull’impatto sull’economia reale.
Presentazione dei risultati dell’analisi congiunturale del IV trimestre 2014Â
La Camera di Commercio ha presentato oggi i risultati dell’analisi congiunturale dell’economia vicentina nel 4° trimestre 2014. I valori più significativi riguardano le variazioni destagionalizzate della produzione e del fatturato rispetto al 3° trimestre che si situano entrambe in territorio positivo: la produzione registra un incremento di +0,4% mentre per il fatturato l’aumento è più sensibile, pari a +2%. L’andamento degli ordinativi acquisiti conferma che è in atto una lenta ripresa della domanda interna (+1% rispetto al trimestre precedente) e che la moderata crescita produttiva è ancora legata soprattutto al buon andamento delle esportazioni (la variazione degli ordinativi esteri rispetto al 3° trimestre segna difatti un apprezzabile +4,1%). Per l’immediato futuro nello scenario globale resta da monitorare l’impatto sull’economia reale in primo luogo delle crisi geo-politiche (soprattutto il protrarsi del conflitto russo-ucraino, il verticale aggravarsi della situazione in Libia con il possibile coinvolgimento diretto dell’Italia, il consolidarsi dell’instabilità in altri paesi della sponda sud del Mediterraneo e del Medio Oriente) e in secondo luogo del permanere di fattori esogeni di incertezza (debolezza dell’area euro e del Giappone, brusca frenata della Russia, rallentamento della Cina, aumento della volatilità finanziaria dell’area euro ed emersione del fenomeno deflattivo, mutamento radicale delle politiche economiche di gestione del problema del debito pubblico in Grecia), Non mancano tuttavia fattori positivi che possono modificare in senso favorevole il contesto economico interno generando una spinta espansiva come il calo del prezzo del petrolio, il deprezzamento dell’euro, la politica monetaria accomodante della BCE con il varo di strumenti non convenzionali in funzione anti-deflazione e l’aumento del commercio mondiale; alcuni indicatori tra cui il tasso di disoccupazione per la prima volta in riduzione e i dati sulla produzione industriale trainata tanto dalla componente interna della domanda che dalla componente estera profilano una curvatura ascensionale dell’attività economica italiana
Se il quadro generale - pur scontando alcuni elementi di incertezza - è dunque propizio all’avvio della ripresa , a livello vicentino le aspettative degli imprenditori restano comunque molto prudenti: la quota di imprese che prevedono un aumento di produzione nei prossimi mesi è pari al 25,3% in riduzione rispetto al 29,9% di fine settembre.
Le ore autorizzate di Cassa Integrazioni Guadagni (CIG) nel 4° trimestre sono in diminuzione rispetto al periodo luglio-settembre: da 3,5 milioni di ore nel 3° trimestre a 3 milioni di ore nel 4° trimestre (-15,8%) questa flessione è causata soprattutto dalla diminuzione delle ore di i CIGS (cassa integrazione straordinaria) che passa da 2,5 milioni a 1,5 milioni (-39%). Aumentano invece le ore autorizzate riferite alla CIGO (cassa integrazione ordinaria) che passano da 497 mila a 510 mila (+2,7%) e quelle de le ore autorizzate di CIG «in deroga» passate da 549 mila di ore nel 3° trimestre a 946 mila del 4° trimestre (+72%), anche se quest’ultimo dato è di difficile lettura perché dipende dalla disponibilità di risorse finanziarie destinate a finanziare questo istituto. Le ore complessive di CIG autorizzate nel 2014 sono state 14,5 milioni, in netta diminuzione rispetto a 19,8 milioni nel 2013 (-27%)
Nel 4° trimestre 2014 il saldo tra iscrizioni e cancellazioni al Registro delle Imprese risulta leggermente negativo: -93. Era stato positivo nel 2° e nel 3° trimestre (+535 e +165), e negativo nel 1° trimestre[1] (-691). Nel 2014 il saldo è quindi di –84 imprese, che di fatto segna una stabilizzazione rispetto alle forte riduzioni dell’ultimo biennio: -1.126 nel 2013 e    -1.881 nel 2012. Se si escludono poi le «cancellazioni d’ufficio»[2], al 31/12/2014 lo stock di imprese registrate è sostanzialmente invariato rispetto a fine 2013 (-9 unità ).
 Le aperture delle procedure concorsuali nel 4° trimestre 2013 sono diminuite rispetto al 3° trimestre[3]: 44 nel 4° trimestre, contro 65 nel 3° trimestre (-32,3%). Nell’ambito di queste procedure i fallimenti sono stati 39 nel 4° trimestre 2014, 52 nel 3° trimestre. Nel 2014 l’apertura di procedure concorsuali ha riguardato 245 aziende contro le 285 aziende del 2013 (la riduzione è importante e pari a -14%).
Nel 4° trimestre le aperture di crisi aziendali sono state 113 rispetto a 66 del trimestre precedente (++71,2%) anche se il confronto con il dato riferito al 3° trimestre risente, almeno in parte, del numero limitato di aperture di crisi del mese di agosto. I lavoratori coinvolti sono l’8,2% in più rispetto a quelli del 3° trimestre (1.218 rispetto a 1.228). Nel 2014 le aperture di crisi aziendali hanno interessato 338 imprese con 4.874 addetti contro 320 imprese con 5.866 addetti (rispettivamente +5,6% e -16,9%): vi sono state quindi più aperture di crisi ma riferite ad imprese mediamente più piccole.
L’aumento dell’ammontare del monte protesti indica un deterioramento complessivo nella capacità delle imprese e delle famiglie di far fronte alle loro obbligazioni anche se il confronto con il 3° trimestre risente del numero di protesti levati ad agosto: l’ammontare protestato nel 4° trimestre è di 5,8 milioni di euro rispetto a 3,8 milioni del 3° trimestre (+52,7%) e il numero di effetti protestati aumenta passando da 1.257 a 1.295 (+3%). L’ammontare complessivamente protestato nel 2014 è invece in netta diminuzione rispetto al 2013: 16,3 milioni di euro contro 23,8 milioni di euro nel 2013 (-31,6%), anche il numero complessivo di effetti protestati passa da 7.787 a 5.482 (-29,6%).
Nel periodo da gennaio a novembre, i prestiti bancari alle imprese vicentine sono ulteriormente diminuiti dell’1,5% (da 17,5 miliardi a 17,2 miliardi di euro): nonostante la politica espansiva della BCE non si inverte quindi la tendenza della restrizione del credito al sistema produttivo: l’accesso al credito resta uno dei principali nodi da sciogliere affinché la modesta crescita in atto abbia la possibilità di consolidarsi.
Su base tendenziale[4] i risultati dell’indagine sul settore manifatturiero sono positivi per molti parametri soprattutto se confrontati con il dato veneto: nel 4° trimestre 2014 la produzione è aumentata del 2,9% a Vicenza (+1,7% in Veneto) e, sempre nel confronto con il 4° trimestre 2013, il fatturato è aumentato del 2,9% (+2,1% in Veneto). L’occupazione industriale in provincia segna invece un altro, seppur contenuto, segno meno (-0,7% a Vicenza, ma +1,1% in Veneto).
Nel 4° trimestre 2014 su base tendenziale i settori dell’alimentare, dell’elettro-meccanica e del sistema moda hanno registrato i maggiori aumenti di produzione, anche se gli incrementi produttivi non sempre sono stati accompagnati da analoghi incrementi nei fatturati. Rallenta invece la produzione nei settori dei materiali da costruzione, del legno-mobile e della gioielleria. Se le medie imprese mostrano in generale indicatori positivi, nelle micro-imprese (meno di dieci addetti) le variazioni della produzione e del fatturato restano in territorio negativo: su base tendenziale le variazioni sono rispettivamente di –0,5% e          –0,7%. I giorni di produzione assicurati dagli ordinativi già raccolti sono in questo trimestre 45, in leggero aumento rispetto ai trimestri precedenti.
[1] Va tuttavia tenuto conto che nel 1° trimestre si concentrano molte cancellazioni di imprese di fatto già cessate nell’anno precedente, che vi provvedono per non pagare il diritto camerale annuale.
[2] L’ufficio Registro Imprese sta effettuando la pulizia degli archivi mediante cancellazione delle imprese che, pur ancora registrate, hanno perduto i requisiti di iscrizione.
[3] Il dato del 3° trimestre risente in modo netto della chiusura nel mese di agosto dei tribunali.
[4] Variazione rispetto all’analogo periodo dell’anno precedente.
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