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E se il provocatore avesse ragione?

Di Redazione VicenzaPiù Mercoledi 15 Febbraio 2012 alle 23:31 | 0 commenti

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Il provocatore non piace mai a nessuno. Appena parla è un immediato coro di negazione di quello che dice. Sbaglia!, è la voce quasi unanime. La provocazione non può essere accettabile. Proviamo invece a uscire dal solito schema. Se il provocatore avesse invece ragione? Se quello che dice corrispondesse veramente, pur in un dire iperbolico, alla verità? Il compito della Chiesa è quello della salvezza delle anime, ossia di portare a pieno compimento quanto Gesù Cristo ha predicato sacrificando la sua vita umana e soffrendo anche nella sua divinità per la salvezza delle anime.

La Chiesa non è confondibile con nessuna altra struttura solo umana, come lo è la politica, il cui compito è morale, ma che spesso non riguarda nemmeno l'idea della morale. La Chiesa aspira a che la società politica rifletta, come lo Stato, sulla necessità del bene, che accolga il messaggio cristiano, ma il suo compito è la salvezza delle anime. Infatti, la sua missione, afferma il catechismo della chiesa cattolica n.150 :" è di annunziare e instaurare in mezzo a tutte le genti il regno di Dio inaugurato da Gesù Cristo. Essa qui sulla terra costituisce il germe e l'inizio di questo Regno Salvifico." Così la Chiesa si edifica nella tre virtù teologali: fede, speranza e carità. L'uomo ha anche la dimensione sociale come, dice sempre il Catechismo" componente essenziale della sua natura e della sua vocazione. Per questo la Chiesa pone l'accento non sulla dimensione della sola organizzazione politica, ma sul valore la dignità della persona al fine del bene comune. Ogni uomo partecipa secondo il proprio posto e ruolo a questa realizzazione. Il cristiano però non deve mai dimenticare che il suo compito è spirituale non temporale. Affidare la propria fede alla realtà temporale non è il fine, ma semmai il mezzo. Infatti la politica non è mai il fine del cristiano. Purtroppo nella storia italiana, lo denunciava anche Antonio Rosmini, la tentazione del temporale ossia del politico è stata troppo presente. Si pensi a quanto diceva Leone XIII a proposito dell'impegno sociale dei cristiani, da lui detto "democrazia cristiana" che è diventato un partito. E' una piaga, la sensata piaga della Chiesa quella della politicizzazione dei suoi aderenti, quasi a sostenere che la prospettiva della Chiesa sia politica e non salvifica.
Il provocatore di questi giorni, Celentano, da un palco inopportuno, con espressioni inopportune, con una spocchia tipica degli intellettuali organici ha messo il dito su una piaga. Pensiamoci bene prima di negare e basta. Quanti uomini di chiesa, laici e non, credono che i problemi siano anche per la chiesa solo di ordine politica, dando in questo modo ragione a queste prospettive massoniche e marxisteggianti che vedono la fede solo un instrumentum regni e non la prospettiva della salvezza delle anime. Quanti don Gallo, quanti don vicentini hanno fatto della politica quasi la loro unica prospettiva, ritenendo perfino che certi sacramenti siano solo una manifestazione di comunità e non quello che la Chiesa afferma e, come dice il Catechismo compendio, n.161:" Essa ha una sola fede, una sola vita sacramentale, un'unica successione apostolica, una comune speranza e la stessa carità". Ha interesse per la vita associata per la quale propone la visione della carità, sapendo che dalla fraternità umana scaturisce la solidarietà che si attua anche con la condivisione dei beni spirituali delle fede, ancor più importanti di quelli materiali, ossia di quelli di cui si preoccupa la politica come organizzazione dello Stato.
Certo il provocatore ha esagerato, non si può accettare questo modo, ma una riflessione scaturisce anche da parole troppo in libertà.
Italo Francesco Baldo

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Giovedi 27 Dicembre 2018 alle 17:38 da Luciano Parolin (Luciano)
In Panettone e ruspe, Comitato Albera al cantiere della Bretella. Rolando: "rispettare il cronoprogramma"
Caro fratuck, conosco molto bene la zona, il percorso della bretella, la situazione dei cittadini, abito in Viale Trento. A partire dal 2003 ho partecipato al Comitato di Maddalene pro bretella, e a riunioni propositive per apportare modifiche al progetto. Numerose mie foto del territorio sono arrivate a Roma, altri miei interventi (non graditi dalla Sx) sono stati pubblicati dal GdV, assieme ad altri come Ciro Asproso, ora favorevole alla bretella. Ho partecipato alla raccolta firme per la chiusura della strada x 5 giorni eseguita dal Sindaco Hullwech per sforamento 180 Micro/g. Pertanto come impegno per la tematica sono apposto con la coscienza. Ora il Progetto è partito, fine! Voglio dire che la nuova Giunta "comunale" non c'entra più. L'opera sarà "malauguratamente" eseguita, ma non con il mio placet. Il Consigliere Comunale dovrebbe capire che la campagna elettorale è finita, con buona pace di tutti. Quello che invece dovrebbe interessare è la proprietà della strada, dall'uscita autostradale Ovest, sino alla Rotatoria dell'Albara, vi sono tre possessori: Autostrade SpA; La Provincia, il Comune. Come la mettiamo per il futuro ? I costi, da 50 sono saliti a 100 milioni di € come dire 20 milioni a KM (!) da non credere. Comunque si farà. Ma nessuno canti Vittoria, anzi meglio non farne un ulteriore fatto "partitico" per questioni elettorali o di seggio. Se mi manda la sua mail, sono disponibile ad inviare i documenti e le foto sopra descritte. Con ossequi, Luciano Parolin [email protected]
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