Dueville, lo spettro della 'ndrangheta sulla caserma dei carabinieri
Lunedi 19 Novembre 2012 alle 14:11 | 0 commenti
Domenico, Gennaro e Pasqualino Longo, calabresi e titolari dell’impresa “Elle Due Costruzioni†di Lamezia Terme (Catanzaro), sono stati indagati per corruzione e turbativa d'asta, con l'aggravante di aver agito con metodi mafiosi: il tutto secondo un'inchiesta dei Ros di Padova. Oggetto della accusa è l'appalto per la costruzione della nuova caserma dei carabinieri di Dueville nel Vicentino; e così infatti l'impresa la ditta è finita nel mirino della procura Antimafia di Venezia le cui indagini sono affidate al pm Laura Tonini. I detective reputano che la stessa ditta possa in qualche modo essere legata alla famiglia di ‘ndrangheta degli Iannazzo di Sambiase, Lamezia, il cui capo è Vincenzino Iannazzo, alias “Morettoâ€, attualmente in carcere.
Così scrive la testata telematica Calabriaonline.com che dedica alla notizia un approfondimento pubblicato oggi. Sempre stando al magazine elettronico, gli inquirenti ritengono che la cosca lametina si sarebbe insinuata negli appalti e lavori pubblici nel Nord Italia. L'appalto per la tenenza di Dueville fu indetto mesi fa dal Comune vicentino e i lavori sono già in corso. Settecentomila euro sono stati già erogati all'azienda sebbene il sindaco Giuseppe Bertinazzi abbia espresso la volontà di togliere l'incarico alla “Elle Due†e riaprire la gara.
I Longo, che ancora non sono stati interrogati, avrebbero negato legami tra l'impresa e la 'ndrangheta nonostante abbiano confermato di conoscere alcuni degli appartenenti alla famiglia Iannazzo. Il legale dei Longo, l'avvocato Filippo Tallia di Milano, ha presentato ricorso al Tribunale del riesame di Venezia, chiedendo la restituzione di documenti e computer sequestrati a Ottobre nell'azienda di Lamezia, ma nei giorni scorsi i giudici hanno respinto la richiesta. Tra il 2000 e il 2003 la cosca dei Iannazzo è stata protagonista di una vera e proprio faida contro un’altra famiglia che ha portato a ben dieci omicidi e cinque tentati omicidi. La notizia ha comunque avuto una eco anche sui media nazionali, a partire da Il Sole 24 Ore.
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