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Dueville: il Pat deve dire esplicitamente no alle grandi strutture di vendita

Di Redazione VicenzaPiù Martedi 25 Ottobre 2011 alle 22:04 | non commentabile

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Confcommercio Vicenza - La Delegazione locale di Confcommercio lancia un ultimo appello prima dell'approvazione definitiva del documento programmatico e dice no all'annunciata variante in zona ex Belfe
Credevano che l'attuale Amministrazione tenesse fede alle promesse fatte in campagna elettorale, quando l'attuale Sindaco Giuseppe Bertinazzi affermava che nel territorio comunale non ci sarebbe stato spazio per nuove grandi strutture della distribuzione organizzata, e che la salvaguardia della rete distributiva esistente, alla quale riconoscere non solo la funzione di servizio alla collettività ma anche quello di aggregante sociale, fosse tra le priorità dell'azione della Giunta.

Invece, i commercianti di Dueville, con a capo il presidente Marcellino Costaganna, che si sono trovati ad esaminare il nuovo Piano di Assetto del Territorio, prima che il documento venga definitivamente approvato, hanno preso atto che non è proprio così. E le preoccupazioni che avevano fatto presente al Sindaco fin dalle prime fasi di stesura del Piano, vale a dire che non ci sono ostacoli precisi all'insediamento di nuove grandi strutture di vendita sul territorio comunale, restano più che confermate. "Il Piano adottato e per il quale abbiamo inviato all'Amministrazione le nostre osservazioni - spiega Marcellino Costaganna, presidente della Delegazione Confcommercio di Dueville - non esclude in maniera esplicita tale possibilità. E' vero che ci sono delle limitazioni richiamate da alcune norme in vigore, ma restano nel piano contraddizioni e margini di operatività tali da spalancare la strada all'apertura di nuove grandi strutture di vendita, soprattutto nel caso di possibili interventi di riqualificazione e riconversione delle aree produttive dismesse. Com'è facile immaginare, tutto questo inciderebbe pesantemente sul futuro economico di decine di piccole e medie imprese del commercio storicamente radicate in paese, con la conseguenza che verrebbe messa a serio rischio la loro sopravvivenza e, quindi il servizio di prossimità che oggi è un fattore significativo della vivibilità del centro storico e delle altre zone del paese".
Come detto la Delegazione Confcommercio di Dueville, in merito a questo, ha più volte scritto al Sindaco, elencando le proprie osservazioni al PAT, ma nulla sembra presagire un cambiamento di rotta. Resta il fatto che, prossimamente il documento potrà essere approvato definitivamente in Conferenza dei Servizi. Da qui l'ultimo appello al Sindaco e a tutti i consiglieri di Dueville affinché la questione PAT- grandi


strutture di vendita possa essere dapprima discussa in consiglio comunale con una precisa assunzione di responsabilità da parte di tutti gli eletti.
"Le indicazioni che noi abbiamo puntualmente fatto presente all'amministrazione in più occasioni - dice il presidente Costaganna - meritano un'attenta discussione prima che sia troppo tardi per intervenire sul documento. La non scelta operata con l'attuale formulazione del PAT in materia commerciale, a nostro avviso esporrà il Comune, in sede di Piano degli Interventi, al ricatto della grande distribuzione. E' quindi fondamentale che il PAT escluda esplicitamente tale possibilità, senza "deleghe in bianco ai posteri", che lascerebbero via libera a nuove realtà commerciali di grandi dimensioni, ma anche a manovre speculative ingiustificate, oltre che distruttive per il commercio di prossimità e per tutti i cittadini".
Ma non è solo quello che potrà accadere in futuro a preoccupare i commercianti locali, poiché anche nel breve periodo potrebbero esserci delle modifiche all'asset attuale dell'offerta commerciale del paese. "Come se non bastassero le concessioni presenti nel PAT - sottolinea, infatti, il presidente Costaganna - l'Amministrazione ha manifestato la volontà di introdurre a breve, con una variante urbanistica, la possibilità di insediamento di strutture di 2.500 metri quadrati di superficie di vendita del settore alimentare, in alcune aree comunali, tra cui l‘area così detta "Ex Belfe. Attualmente, in questa zona sono possibili solo insediamenti di 1.000 metri quadrati al massimo e del settore non alimentare. Se dovesse passare la variante significherebbe aumentare del 150% le dimensioni delle strutture insediabili nella zona, cosa che per noi è assolutamente sconcertante e visibilmente mirata a consentire l'apertura di nuove realtà della GDO ... come se ce ne fosse ulteriore bisogno!"
Al momento i commercianti di Dueville hanno lanciato l'ennesimo e forse ultimo appello sul tema dell'ulteriore presenza sul territorio comunale di nuove, grandi strutture di vendita; un invito a riflettere sulla situazione che ora spetterà al Sindaco e a tutti i consiglieri comunali raccogliere, come segnale di attenzione sia ai tanti esercizi commerciali coinvolti, sia al ruolo di aggregante sociale che contraddistingue da sempre la piccola distribuzione.






Commenti degli utenti

Giovedi 27 Dicembre 2018 alle 17:38 da Luciano Parolin (Luciano)
In Panettone e ruspe, Comitato Albera al cantiere della Bretella. Rolando: "rispettare il cronoprogramma"
Caro fratuck, conosco molto bene la zona, il percorso della bretella, la situazione dei cittadini, abito in Viale Trento. A partire dal 2003 ho partecipato al Comitato di Maddalene pro bretella, e a riunioni propositive per apportare modifiche al progetto. Numerose mie foto del territorio sono arrivate a Roma, altri miei interventi (non graditi dalla Sx) sono stati pubblicati dal GdV, assieme ad altri come Ciro Asproso, ora favorevole alla bretella. Ho partecipato alla raccolta firme per la chiusura della strada x 5 giorni eseguita dal Sindaco Hullwech per sforamento 180 Micro/g. Pertanto come impegno per la tematica sono apposto con la coscienza. Ora il Progetto è partito, fine! Voglio dire che la nuova Giunta "comunale" non c'entra più. L'opera sarà "malauguratamente" eseguita, ma non con il mio placet. Il Consigliere Comunale dovrebbe capire che la campagna elettorale è finita, con buona pace di tutti. Quello che invece dovrebbe interessare è la proprietà della strada, dall'uscita autostradale Ovest, sino alla Rotatoria dell'Albara, vi sono tre possessori: Autostrade SpA; La Provincia, il Comune. Come la mettiamo per il futuro ? I costi, da 50 sono saliti a 100 milioni di € come dire 20 milioni a KM (!) da non credere. Comunque si farà. Ma nessuno canti Vittoria, anzi meglio non farne un ulteriore fatto "partitico" per questioni elettorali o di seggio. Se mi manda la sua mail, sono disponibile ad inviare i documenti e le foto sopra descritte. Con ossequi, Luciano Parolin [email protected]
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