Dovigo (Legambiente): il problema più che il pioppo è ciò che il taglio del pioppo rivela
Mercoledi 8 Dicembre 2010 alle 22:29 | 0 commenti
Riceviamo da Valentina Dovigo (Presidente di Legambiente) e volentieri pubblichiamo
Il problema più che il pioppo è ciò che il taglio del pioppo rivela. Abbattere il pioppo significa non attribuire alcun valore ai pochi alberi rimasti in città e mettere l'idea delle rotatorie e della fluidificazione del traffico al centro ed al di sopra di ogni decisione sulla mobilità in città .
Pensare infatti che l'inquinamento che grava su Vicenza possa diminuire facendo scorrere di più le auto non sta nè in cielo nè in terra, o meglio se valutiamo i 20 metri di coda in meno prima di immettersi nella rotatoria può anche essere vero, ma sull'aria della città nel suo complesso l'effetto è simile a quello che si otterrebbe togliendo un granello di sabbia da una spiaggia, praticamente nullo. Solo che il giochetto ci costa 250.000 euro.
Legambiente ha sempre considerato sbagliata, sia che fosse perseguita da amministratori del centrodestra che del centrosinistra, l'idea della fluidificazione come "soluzione" ai problemi di inquinamento posti dal traffico veicolare. L'unica cosa che si deve fare è ridurre il numero di auto che transitano per le nostre città , ossia riuscire a far muovere le persone per le loro esigenze quotidiane molto meno in macchina e molto di più in autobus e bicicletta. E se veramente si vuole incrementare la mobilità alternativa, come è stato più volte proclamato, non si può continuare a favorire l'uso dell'auto, e nel momento di passare alle scelte concrete, dalle più grandi alle più piccole, è la finalità della riduzione del traffico che deve prevalere, specialmente dopo molti anni di interventi effettuati e soldi pubblici spesi per la velocizzazione della transitabilità . Altrimenti non ci siamo, ed il pioppo diventa così il simbolo di un'inversione di rotta, sempre annunciata ma perennemente disattesa.
Durante il reading pubblico di domenica 5 dicembre ho letto alcuni dati, quelli dei metri di piste ciclabili e dei metriquadri di aree pedonalizzate (a disposizione per abitante) di Vicenza e di altre città europee, c'è un abisso di differenza a nostro sfavore, non solo rispetto alle migliori ma anche rispetto alla media europea. Come pure è un'anomalia tutta italiana il continuo aumento della mobilità su auto o i Km pro capite percorsi in macchina annualmente. Per dire che siamo in un contesto culturale e comportamentale estremamente sfavorevole a scelte innovative, e posso capire la difficoltà degli amministratori in questo senso, ma non posso in alcun modo giustificare che si continui ostinatamente con la medesima prospettiva.
La salvaguardia del pioppo nero, l'opposizione a nuove colate di cemento, l'impegno per il miglioramento della qualità dell'aria, l'idea di una città ricca di spazi pubblici e di verde, la cultura della green economy sono per Legambiente facce di una stessa medaglia.
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