Opinioni | Quotidiano | Categorie: Sanità, disabilità

Dovigo e Cerasoli su centri diurni per disabili e tutela dei livelli essenziali di assistenza

Di Redazione VicenzaPiù Martedi 18 Febbraio 2014 alle 18:14 | 0 commenti

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Valentina Dovigo, consigliere comunale Lista Civica La Città respira e Stefania Cerasoli, Sinistra Ecologia Libertà Vicenza - Il TAR Piemonte, con sentenza n. 189 del 31.01.2014, ha annullato la delibera approvata dal Consorzio intercomunale dei servizi socio-assistenziali di Cuorgnè (To) che aveva predisposto delle “liste di attesa per l’accesso a strutture semiresidenziali” venendo a bloccare, di fatto, l’accesso al Centro diurno di soggetti adulti con disabilità intellettiva in situazione di gravità.

La motivazione posta a fondamento di tale provvedimento veniva ravvisata nella “riduzione dei finanziamenti che sta determinando l’impossibilità di garantire una risposta a tutti coloro che fanno richiesta di prestazioni (…) anche se rientranti nei Livelli essenziali di assistenza”.

Il TAR Piemonte, con la citata sentenza, ha stabilito che le prestazioni semiresidenziali per i soggetti adulti con disabilità intellettiva grave “rientrano pacificamente nei Livelli essenziali di assistenza e che gli Enti locali coinvolti sono (…) immediatamente tenuti a far fronte ai suddetti oneri (…) essendo stati vincolati ad applicare una disposizione immediatamente precettiva introdotta a tutela di una fascia di popolazione particolarmente debole”.

È di tutta evidenza l’estrema attualità di tale sentenza per quello che stiamo vivendo nel nostro territorio dove progetti educativi, giudicati rispondenti ai bisogni del disabile che vive in comunità solo pochi mesi fa, vengono oggi messi in discussione in nome di una “rimodulazione delle attività diurne” in considerazione del consistente disavanzo del Bilancio di previsione per l’anno 2013.

In sostanza secondo la Conferenza dei Sindaci il disabile che vive in una struttura residenziale e che frequenta (si evidenzia ancora una volta, per disposizione della UVMD che ha ritenuto la frequenza del centro diurno rispondente ai bisogni del disabile) un centro diurno usufruisce di un doppio servizio e che, in un periodo di crisi economica come quello che stiamo vivendo, uno dei due servizi può anche essere soppresso.

Ma si può considerare un mero servizio una vita di relazione come rappresenta il centro diurno? E, quindi, si può ridurre la vita di una persona al proprio luogo di residenza come la Conferenza dei Sindaci pretende di fare con i disabili accolti in via residenziali in quanto privi di una famiglia?

Quando le istituzioni, Regione Veneto, ULSS 6 e Comune di Vicenza, renderanno davvero pienamente ed immediatamente esigibili i livelli essenziali di assistenza nel rispetto della nostra Costituzione? Quando smetteranno di considerare i servizi essenziali come un mero costo assistenziale insopportabile che grava sui bilanci, e non, invece, come un investimento in grado di generare lavoro, solidarietà, coesione?


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Giovedi 27 Dicembre 2018 alle 17:38 da Luciano Parolin (Luciano)
In Panettone e ruspe, Comitato Albera al cantiere della Bretella. Rolando: "rispettare il cronoprogramma"
Caro fratuck, conosco molto bene la zona, il percorso della bretella, la situazione dei cittadini, abito in Viale Trento. A partire dal 2003 ho partecipato al Comitato di Maddalene pro bretella, e a riunioni propositive per apportare modifiche al progetto. Numerose mie foto del territorio sono arrivate a Roma, altri miei interventi (non graditi dalla Sx) sono stati pubblicati dal GdV, assieme ad altri come Ciro Asproso, ora favorevole alla bretella. Ho partecipato alla raccolta firme per la chiusura della strada x 5 giorni eseguita dal Sindaco Hullwech per sforamento 180 Micro/g. Pertanto come impegno per la tematica sono apposto con la coscienza. Ora il Progetto è partito, fine! Voglio dire che la nuova Giunta "comunale" non c'entra più. L'opera sarà "malauguratamente" eseguita, ma non con il mio placet. Il Consigliere Comunale dovrebbe capire che la campagna elettorale è finita, con buona pace di tutti. Quello che invece dovrebbe interessare è la proprietà della strada, dall'uscita autostradale Ovest, sino alla Rotatoria dell'Albara, vi sono tre possessori: Autostrade SpA; La Provincia, il Comune. Come la mettiamo per il futuro ? I costi, da 50 sono saliti a 100 milioni di € come dire 20 milioni a KM (!) da non credere. Comunque si farà. Ma nessuno canti Vittoria, anzi meglio non farne un ulteriore fatto "partitico" per questioni elettorali o di seggio. Se mi manda la sua mail, sono disponibile ad inviare i documenti e le foto sopra descritte. Con ossequi, Luciano Parolin [email protected]
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