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Dopoguerra, pacificazione lontana da Vicenza a Schio fino alle tragedie “dimenticate”

Di Citizen Writers Domenica 10 Luglio 2016 alle 21:27 | 1 commenti

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Riceviamo da Luciano Parolin e pubblichiamo
Il 22 giugno 1946, il Ministro della Giustizia, il comunista Palmiro Togliatti, membro del Governo De Gasperi; emanò un Decreto Presidenziale N° 4 che, aveva lo scopo di giungere ad una pacificazione Nazionale, al fine di ricostruire il paese distrutto dalla guerra. Art. 2 Amnistia per i delitti politici commessi dopo la liberazione. Passati 70 anni, siamo al punto di partenza. Stesse accuse, distorsioni, come se fossimo ancora in combattimento e l'avversario politico fosse un nemico da uccidere, da abbattere. La pacificazione tarda a venire. Esprimere le proprie idee è pericoloso, difficile il dialogo. Le ferite dei tragici eventi, non sono ancora chiuse, la storia la scrive sempre il vincitore.

Credo sia giunto il momento per l' autorità civile e politica, di aprire gli armadi, fare chiarezza sul periodo più buio del nostro passato, senza nascondere nulla dei crimini perpetrati sulle persone, nel corso degli anni 1945/46/47 cioè a guerra finita. Gli italiani, dovrebbero conoscere la storia dei nostri padri. Libertà e democrazia lo esigono. Un esempio, la data del 25 aprile festa “nazionale” fu una decisione frettolosa, partigiana, convenzionale, non corrispondente alla liberazione d'Italia, ma solo di Torino e Milano, mentre nel resto del paese (Veneto) la guerra continuava nel sangue. La data, fu confermata nel 1949. La fretta nella decisione, aveva lo scopo di anticipare l'arrivo degli anglo-americani nell'occupazione dei territori Veneti e Friulani. Vicenza, fu liberata dagli americani, il 28 aprile 1945, con l'ingresso dei carri armati in Piazza dei Signori, ma la ritirata dei tedeschi, proseguì per molti giorni ancora. Udine, fu liberata il 1° maggio 45. Nel frattempo, prima che gli anglo-americani entrassero a Trieste, l'Esercito comunista titino, con soldataglia croata, slovena e comunisti dalmati, occupavano il territorio spostando i confini, al solo scopo di mettere davanti al fatto compiuto gli alleati che stavano arrivando. Il 25 aprile 45, è anche la data della fucilazione di Mussolini, sulla morte del Duce si dovrebbe fare chiarezza, rivedere documenti e domandarsi: perché non fu permesso un processo?

Ho trovata orrenda la foto dei corpi di Mussolini e della Petacci, appesi per i piedi a Milano, il 28 aprile 45, in Piazza Loreto, le salme martoriate esposte al ludibrio della gente. Fu cosa buona e giusta? Aprire gli archivi, leggere i documenti, esporre i fatti, ma senza interpretazioni partitiche/resistenziali. Nelle commemorazioni ufficiali, vengono ancora discriminati i militari in genere, perchè?

Non è facile, rileggere la nostra storia, il nostro vissuto, fatto anche di stragi, vendette, agguati, assassini, perpetrati per mesi dopo la fine della guerra. La strage di Schio del 6 luglio 45, con 54 morti è un esempio. La strage di Oderzo in quel di Treviso, tra il 30 aprile e 15 maggio esecuzione di 113 militari; strage di Carbonera 83 morti per rappresaglia tra il 27 aprile e i primi di maggio e ancora il triangolo della morte rossa in Emilia Romagna. Vicenza, la tragedia “dimenticata” del 28 aprile 1945, da Ca' Tosate, alle Maddalene, 37 morti. Vogliamo parlarne?

Leggi tutti gli articoli su: 25 aprile

Commenti

Inviato Sabato 16 Luglio 2016 alle 12:33

Come mai, non vogliamo discutere della NOSTRA Storia? Fu vera gloria? Perché non si vuol riconoscere la Data del 28 aprile 1945, data della seconda medaglia d'oro concessa a Vicenza? Vogliamo fare chiarezza sugli errori del Passato in modo da programmare un futuro? I giovani, perché non chiedono Verita?
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Commenti degli utenti

Giovedi 27 Dicembre 2018 alle 17:38 da Luciano Parolin (Luciano)
In Panettone e ruspe, Comitato Albera al cantiere della Bretella. Rolando: "rispettare il cronoprogramma"
Caro fratuck, conosco molto bene la zona, il percorso della bretella, la situazione dei cittadini, abito in Viale Trento. A partire dal 2003 ho partecipato al Comitato di Maddalene pro bretella, e a riunioni propositive per apportare modifiche al progetto. Numerose mie foto del territorio sono arrivate a Roma, altri miei interventi (non graditi dalla Sx) sono stati pubblicati dal GdV, assieme ad altri come Ciro Asproso, ora favorevole alla bretella. Ho partecipato alla raccolta firme per la chiusura della strada x 5 giorni eseguita dal Sindaco Hullwech per sforamento 180 Micro/g. Pertanto come impegno per la tematica sono apposto con la coscienza. Ora il Progetto è partito, fine! Voglio dire che la nuova Giunta "comunale" non c'entra più. L'opera sarà "malauguratamente" eseguita, ma non con il mio placet. Il Consigliere Comunale dovrebbe capire che la campagna elettorale è finita, con buona pace di tutti. Quello che invece dovrebbe interessare è la proprietà della strada, dall'uscita autostradale Ovest, sino alla Rotatoria dell'Albara, vi sono tre possessori: Autostrade SpA; La Provincia, il Comune. Come la mettiamo per il futuro ? I costi, da 50 sono saliti a 100 milioni di € come dire 20 milioni a KM (!) da non credere. Comunque si farà. Ma nessuno canti Vittoria, anzi meglio non farne un ulteriore fatto "partitico" per questioni elettorali o di seggio. Se mi manda la sua mail, sono disponibile ad inviare i documenti e le foto sopra descritte. Con ossequi, Luciano Parolin [email protected]
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