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Dopo il terremoto in centro Italia le Caritas ricostruiscono comunità: dalla Diocesi di Vicenza oltre 410 mila euro

Di Note ufficiali Mercoledi 23 Agosto 2017 alle 14:48 | 0 commenti

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A un anno dai primi eventi sismici che hanno causato 299 vittime, sconvolgendo intere aree dell'Appennino e dell'Italia centrale, l'impegno Caritas continua accanto alle comunità locali. Quelle del Nordest, gemellate con la diocesi di Spoleto-Norcia, hanno operato per  animare, tessere relazioni e rilanciare i territori, ripensandoli.
Il 24 agosto del 2016 ci fu la prima di una serie di scosse che hanno seminato morte e distruzione in intere aree dell'Appennino e dell'Italia centrale. Dopo un anno: centri storici fantasma, ricostruzione che non decolla, detriti e paure ancora da rimuovere; eppure le popolazioni locali sono tenaci. Molti vogliono ripartire dalla loro terra: da borghi restaurati, comunità ritessute, radici storiche rivitalizzate, agricoltura, allevamento e turismo di qualità.

La realtà ecclesiale - la Conferenza episcopale italiana e i suoi organismi, tra cui la rete composta da Caritas Italiana e Caritas diocesane - cerca di sviluppare scelte che guardano al futuro, delineando modi certi per contribuire alla ricostruzione delle comunità, fondata sull'identità di queste popolazioni, che vanno rese protagoniste delle scelte.
Scout di Vicenza all'opera per installare le tende estate 2017Grazie alla colletta Cei del 18 settembre 2016 e a numerose altre donazioni, la Diocesi di Vicenza ha inviato a Caritas Italiana oltre 410 mila euro. Complessivamente a Caritas Italiana sono giunti oltre 25 milioni di euro, incluso il milione messo a disposizione dalla Cei: oltre due terzi sono stati già spesi o impegnati per aiuti d'urgenza, costruzioni, progettazione sociale e sostegno alle delegazioni gemellate.
Secondo una consolidata esperienza, sono stati promossi gemellaggi tra località terremotate e delegazioni regionali Caritas: le Caritas diocesane del Nord-Est (insieme a quelle umbre, campane e sarde) sono state gemellate alla Caritas diocesana di Spoleto-Norcia.
Centro di comunità a Norcia"In questo anno - spiega il direttore di Caritas Vicentina, don Enrico Pajarin - il nostro impegno si è mosso in varie direzioni: costruire dei luoghi di aggregazione, far ripartire le attività economiche e animare le comunità. Lo stile con cui operiamo vede la chiesa locale sempre protagonista delle scelte e delle azioni, per accompagnare la rinascita di questi territori, con un nostro impegno di media durata".
Far ripartire l'economia. Lo scorso 31 maggio è stata a inaugurata a Norcia, grazie alla generosità delle Caritas del Nord-Est, la prima stalla per bovini donata dalla rete Caritas ad alcune aziende zootecniche di Norcia e Cascia. Grazie alla generosità triveneta è stato possibile realizzare questa importante iniziativa di sostegno alle attività agricole e zootecniche ferite dal sisma. Le sette strutture donate finora consentiranno di guardare al prossimo inverno con più ottimismo: si tratta di tre stalle e quattro magazzini per il deposito di mezzi agricoli, foraggio e sementi. La spesa complessiva è stata di circa 350 mila euro. Le strutture temporanee realizzate dalla Caritas, in particolare le stalle, dotate d'impianto di areazione e di acqua calda, potranno essere utilizzate a titolo definitivo dagli allevatori. Questi però dovranno optare per la ricostruzione della struttura inagibile nel sito dove è stata ora posizionata la stalla provvisoria, usufruendo di quanto già predisposto con il cemento, con gli allacci e con tutti gli accessori a terra per l'allevamento del bestiame. «In tal modo - afferma Pajarin - l'ente pubblico avrà un rilevante risparmio nei suoi interventi successivi, in quanto non dovrà sostenere le opere di fondazione e degli impianti interni "a terra"; il contributo pubblico, infatti, andrà a sovvenzionare solamente la parte superiore della struttura, cioè pareti e tetto. Ci auguriamo che lo Stato possa destinare le risorse risparmiate ad ulteriori iniziative volte alla ripresa economica dei territori".
Centro di comunità a Norcia, esterniL'intervento è stato possibile grazie a un grande lavoro sinergico: la solidarietà delle chiese trivenete, l'impegno della Caritas locale, e anche grazie alla Coldiretti del posto che si è messa a disposizione per favorire positive relazioni con le categorie produttive agricole e zootecniche. Grazie anche alle ditte ed ai progettisti che hanno "fatto squadra" consentendo l'esecuzione dei lavori e la consegna delle opere a tempo di record.
Ora l'impegno Caritas nei territori della Valnerina proseguirà con iniziative a sostegno dei commercianti e degli imprenditori-artigiani locali. "Stanno arrivando le indicazioni - spiega don Enrico Pajarin - per sviluppare un progetto di microcredito per le aziende del commercio e turismo, insieme a Caritas Italiana. Prosegue inoltre l'impegno anche sul fronte delle emergenze abitative: trovare delle soluzioni per chi ha perso la casa sarà inevitabile, considerando i ritardi nella consegna di casette e container".
Il centro di comunità a Norcia. A poco meno di dieci mesi dalle prime forti scosse di terremoto, grazie al contributo delle Caritas del Nord-Est il 16 giugno a Norcia è stata inaugurato anche un nuovo Centro di comunità. Una struttura che sorge accanto ai resti di quella che era la chiesa della Madonna delle Grazie, rasa al suolo dalle scosse del 30 ottobre. Norcia, privata dal terremoto di tutte le chiese, ora ha così un luogo antisismico dove celebrare l'Eucaristia e vivere le attività pastorali. Un bel segno di speranza per questa comunità profondamente ferita dal sisma e che attende con trepidazione la ricostruzione delle case, delle chiese e degli altri edifici. Gli spazi interni del Centro sono organizzati in modo da prevedere un salone principale di 170 metri quadrati di superficie, sezionabile con pareti mobili in tre sale minori, utilizzabili separatamente, tre aule per attività, oltre a depositi e servizi. I servizi igienici sono dimensionati per consentire l'accesso a persone diversamente abili, così come gli altri ambienti. Del costo di circa 450 mila euro, la struttura di Norcia sarà seguita da altri Centri di comunità in Umbria, curati in modo particolare tramite i gemellaggi con le Delegazioni regionali del Triveneto, della Campania e della Sardegna.
Animazione a NorciaL'animazione. Grande rilievo hanno anche gli interventi educativi e animativi, a cominciare dai campi di solidarietà avviati un po' ovunque nei territori terremotati, con particolare attenzione alla condizione di ragazzi e anziani. Il gruppo Agesci Vicenza 1 ha provveduto a montare e controllare tutte le tende che sono state spedite da Vicenza e sono state utilizzate per il campo dei volontari Caritas del Nord-Est a Norcia durante questa estate. Si tratta delle tende acquistate dalla Delegazione Caritas Nord-Est in occasione del terremoto dell'Aquila e che ora sono tornate utili per questa attività di animazione.

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Giovedi 27 Dicembre 2018 alle 17:38 da Luciano Parolin (Luciano)
In Panettone e ruspe, Comitato Albera al cantiere della Bretella. Rolando: "rispettare il cronoprogramma"
Caro fratuck, conosco molto bene la zona, il percorso della bretella, la situazione dei cittadini, abito in Viale Trento. A partire dal 2003 ho partecipato al Comitato di Maddalene pro bretella, e a riunioni propositive per apportare modifiche al progetto. Numerose mie foto del territorio sono arrivate a Roma, altri miei interventi (non graditi dalla Sx) sono stati pubblicati dal GdV, assieme ad altri come Ciro Asproso, ora favorevole alla bretella. Ho partecipato alla raccolta firme per la chiusura della strada x 5 giorni eseguita dal Sindaco Hullwech per sforamento 180 Micro/g. Pertanto come impegno per la tematica sono apposto con la coscienza. Ora il Progetto è partito, fine! Voglio dire che la nuova Giunta "comunale" non c'entra più. L'opera sarà "malauguratamente" eseguita, ma non con il mio placet. Il Consigliere Comunale dovrebbe capire che la campagna elettorale è finita, con buona pace di tutti. Quello che invece dovrebbe interessare è la proprietà della strada, dall'uscita autostradale Ovest, sino alla Rotatoria dell'Albara, vi sono tre possessori: Autostrade SpA; La Provincia, il Comune. Come la mettiamo per il futuro ? I costi, da 50 sono saliti a 100 milioni di € come dire 20 milioni a KM (!) da non credere. Comunque si farà. Ma nessuno canti Vittoria, anzi meglio non farne un ulteriore fatto "partitico" per questioni elettorali o di seggio. Se mi manda la sua mail, sono disponibile ad inviare i documenti e le foto sopra descritte. Con ossequi, Luciano Parolin [email protected]
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