Dopo molestie al nido Cariolato, da sindaco e giunta subito pacchetto contro la pedofilia!
Mercoledi 15 Giugno 2011 alle 15:10 | 1 commenti
Arrigo Abalti, Consigliere comunale Pdl - Appresa la gravissima notizia circa l'episodio di molestie a bambini di un nido comunale (foto d'archivio) appare chiaro che serve una reazione seria da parte delle istituzioni. Non si può accettare che le strutture per l'infanzia del Comune di Vicenza siano teatro di episodi di questo tipo e per questo bisogna immediatamente mettere in atto misure di sicurezza che rasserenino le famiglie e soprattutto i genitori.
Invitiamo sindaco e giunta a predisporre da subito un pacchetto contro la pedofilia, stabilire nuove regole sull'accesso degli adulti nelle strutture per l'infanzia, concertare con la Questura e l'Ulss un protocollo per prevenire e individuare gli abusi. Quanto accaduto al nido Cariolato dimostra che non basta più dire ai nostri bambini di non accettare caramelle dagli sconosciuti, che non basta più accompagnarli personalmente a scuola, in tutte le attività extrascolastiche, perché l'orco si nasconde anche nelle figure più rassicuranti, più in intimita' con il mondo dell'infanzia e riesce perfino ad inserirsi negli ambienti che abbiamo sempre considerato i più protetti. Noi abbiamo le proposte per reagire e per intervenire, ci auguriamo che dalla Giunta arrivi nei prossimi giorni il pacchetto contro la pedofilia.
Noi abbiamo il nostro ma siamo pronti a confrontarci per scegliere le soluzioni migliori in difesa dei nostri figli.
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Che pena oggi confrontarsi con questa notizia, Domenico Mattiello, pediatra, nel consiglio regionale del Veneto della Finmp, accusato di violenza sui minori!
Non mi sorprende la notizia in se e nemmeno per il fatto che sia un pediatra: un anno fa negli Stati Uniti un suo collega è stato accusato di violenze su più di 100 bambini.
Ciò che è penoso è caso mai il fatto che questo pediatra sia arrivato fino ad oggi, esercitando questa professione, a stretto contatto con i bambini, anche piccolissimi.
Che dire? Di lui è doveroso aspettare l?esito delle aule giudiziarie, auspicando una giustizia giusta e soprattutto una pena certa qualora fossero accertate le oscene contestazioni addebitategli. E per lui credo non valga la pena sprecare altro scritto.
Mi sento subito di esprimere la totale solidarietà alle famiglie di quei piccoli innocenti, la vicinanza umana verso tutti bambini che probabilmente sono passati sotto le grinfie del pediatra presunto pedofilo. L'abuso sessuale subito in tenera età è un crimine contro l'umanità in grado di provocare traumi profondi e di ledere l'intima dignità delle piccole vittime, e vale la pena soffermarsi su questo aspetto.
A me fanno pena i bambini coinvolti nelle perversioni di questo presunto pedofilo che è riuscito a diventare pediatra e ad esercitare questa nobile professione per tanti anni. Io sono preoccupato per il destino di questi bambini, per il loro futuro, a me stanno a cuore i padri e le madri di questi bambini.
Non vorrei che per il solo fatto che il presunto pedofilo in questione è un pediatra si cadesse nel tranello di immaginare o di evocare il messaggio distorto e gravemente dannoso che il pedofilo è un caso isolato e raro. Soprattutto verso i bambini e il loro diritto alla verità e alla correttezza il messaggio mediatico di sintesi non può e non deve essere questo perchè non è la realtà.
La violenza sessuale sui bambini è un fenomeno sommerso, un fenomeno complesso, sconosciuto e del tutto rimosso dalla nostra società adultocentrica, i pedofili possono essere padri, cugini, zii, vicini di casa, parenti esattamente come possono diventare preti, allenatori, pediatri, avvocati o operai.
In nome dell'esigenza che i bambini hanno di verità, di tutela, di competenza, non miriamo ad un diverso bersaglio, strumentalizzando il fatto che la notizia del giorno riguarda un presunto pedofilo/pediatra, per muovere critiche ideologiche contro un singolo o una categoria e dimenticarci invece delle migliaia di bambini vittime di questo crimine contro l'umanità. Lo stesso Ordine dei Medici di Vicenza con il suo patrocinio ha dimostrato a questa associazione la sua sensibilità a nostre attività nel territorio proprio a contrasto della pedofilia. In ragione della assoluta maggioranza di medici virtuosi, corretti e competenti, non si può pensare che questa perversione appartenga a questa o ad altre categorie professionali. La pedofilia sta nell?essere umano in quanto tale e non è certamente una ?debolezza? ma una vera e propria perversione nonché un reato gravissimo.
Mettiamoci dalla parte dei bambini, troviamo la forza e il coraggio per renderci conto che paghiamo un deficit di conoscenza e sensibilità su questo tema e, partendo anche da una illuminata autocritica, riportiamoci ai valori di difesa della dignità della persona (dei bambini) e su questo argomento studiamo, riflettiamo e stimoliamo l'opinione pubblica. Non attendiamo sempre il fatto clamoroso per parlarne perché è già troppo tardi, in particolare per le vittime.
Purtroppo siamo un pò tutti vittime di una cultura adultocentrica che ci obbliga alla superficialità e alla disinformazione sull'olocausto bianco che miete migliaia di piccole vittime in Italia ogni anno. Istituzioni, politica, famiglia, tutti siamo chiamati ad interrogarci sulle violenze che accadono all?infanzia affinchè si possa porre un argine di responsabilità da parte di tutti noi adulti. I primi, Istituzioni e politica, da sempre hanno fatto, purtroppo, sempre troppo poco. Molti genitori ci chiedono disorientati come fare a riconoscere il pedofilo se questo può potenzialmente convivere nella mente di chiunque e noi ribadiamo che non è il pedofilo che ci dobbiamo preoccupare di individuare ma di instaurare un rapporto di ascolto empatico con i bambini. E? da loro, dai bambini, che possiamo ricevere le informazioni, è con loro che dobbiamo sintonizzarci sulla stessa frequenza con la quale trasmettono i messaggi di disagio. Siamo noi adulti che non riusciamo ad ascoltare e capire le loro trasmissioni. Genitori ed insegnanti che sono capaci di usare l?intelligenza emotiva per cogliere questi segnali sono le perfette sentinelle che poi segnalano agli organi preposti, come sembra sia avvenuto correttamente in questo caso.
Immaginare che la pedofilia appartenga ad una classe sociale o ad una categoria di persone significa alimentare un falso luogo comune, sbagliare bersaglio e quindi contribuire, ovviamente del tutto in buona fede, a mantenere uno stato di ignoranza, che è il terreno più fertile ove la violenza sessuale sui bambini, che coinvolge circa più del 10% dell?infanzia anche nel nostro territorio, può continuare a consumarsi indisturbata.
Cav. Graziano Guerra
Presidente S.o.s. Infanzia Onlus