Donazzan: dal governo Renzi ennesimo smacco alle Forze dell'Ordine
Giovedi 4 Settembre 2014 alle 16:22 | 0 commenti
Elena Donazzan, assessore Regione Veneto - “Ieri il ministro Madia ha sconfessato per l’ennesima volta i suoi colleghi di Governo Pinotti e Alfano che avevano garantito il loro impegno per anticipare ai mesi autunnali lo sblocco del tetto stipendiale agli uomini e alle donne in divisa. Si tratta dell’ennesimo smacco del Governo Renzi alle Forze Armate e dell’Ordineâ€. È quanto afferma l’assessore regionale del Veneto, Elena Donazzan, commentando il blocco salariale per gli statali annunciato dal ministro della Pubblica amministrazione, Marianna Madia.
“L’annunciato blocco stipendiale per l’anno 2015, se non ci saranno smentite di cui oggi comunque non vi è alcun sentore, riguarderà anche le Forze dell’Ordine e i Vigili del Fuoco, con una doppia beffa rispetto agli altri lavoratori pubblici, visto che militari, poliziotti e vigili patiscono da ormai troppo tempo i mancati rinnovi contrattuali a cui si aggiunge la mannaia del tetto salariale voluta da Montiâ€, attacca Donazzan.
“In poche parole vuol dire – prosegue l’assessore regionale – che ci sarà chi si troverà 400-500 euro netti mensili in meno in busta paga per una qualifica intermedia, e questo non può che condizionare negativamente i bilanci familiari e lo stile di vita degli operatori della sicurezza. Un Governo che volta le spalle e demotiva in questo modo chi ogni giorno rischia la vita per la sicurezza dei cittadini è un Governo che, della sicurezza dei cittadini, se ne fregaâ€, sostiene Donazzan.
“Il Governo dice che non ci sono risorse per sbloccare i contratti degli agenti di polizia, appartenenti a un comparto già in forte difficoltà come quello della sicurezza, ma poi stanzia ingenti risorse per rifinanziare operazioni fallimentari come Mare Nostrum. Una follia.
Oltretutto è inutile cambiare nome all’operazione da Mare Nostrum a Frontex plus. La sostanza non cambia. Va fermata subito l'invasione di clandestini che negli ultimi 10 mesi ha provocato più sbarchi dei 3 anni precedenti e che rischia di importare in Italia malattie infettive tremende e potenziali terroristi islamici. Il Governo sulla sicurezza deve invertire subito la rotta, come le barche che arrivano sulle nostre coste nel Mediterraneoâ€, conclude Donazzan.
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