Donazzan: acronimo Pdl, penoso, delirante, lontano
Giovedi 29 Novembre 2012 alle 15:34 | 1 commenti
Elena Donazzan, assessore regionale all'istruzione, formazione e lavoro - Penoso. Delirante. Lontano. Ecco l'acronimo del Pdl di queste ore. Penoso: ridurre un partito che solo nel 2008 aveva convinto 13.957.513 italiani, il 37,5 per cento, a dare fiducia, non solo ad un uomo pur carismatico, ma ad un progetto politico chiaro e ambizioso, ad un fallimento colossale. Abbiamo perso 2 elettori su tre, abbiamo disgustato nei modi e nello stile comportamentale, abbiamo deluso chi ha creduto nel cambiamento dell'Italia per incapacità ed incoerenza. Delirante: quanto ho visto ieri sera a Porta a Porta.
Tre esponenti noti: Lupi, Gelmini e Santanchè il cui unico argomento era ‘Ilpresidentesilvioberlusconicisalverà '. Peccato che a chilometri di distanza, non solo fisica, in quel del bassanese si consumava la negazione di questo mantra ad opera di circa ottocento persone, accorse per sentire parlare di politica economica e che all'affermazione del fallimento politico di Berlusconi da parte del relatore, hanno fatto scoppiare un boato in sala. Ecco perché il Pdl è lontano. Distante dai problemi della gente, delle imprese, delle famiglie, dei lavoratori, delle emergenze nazionali, delle questioni internazionali che tanto contribuiscono alle dinamiche interne.
Voce fuori dal coro, ieri sera nello studio patinato di un Vespa in visibilio per il solo parlare di Berlusconi, Giorgia Meloni che appariva disorientata all'autoconvincimento dei tre colleghi di partito. E' anche il mio disorientamento e quello di coloro che da stamattina mi chiamano, scrivono, lanciano appelli affinchè queste primarie si facciano. Credo che le primarie vadano fatte non solo per un incaponimento su uno strumento, che pur se utile resta uno strumento, ma perché avevamo finalmente intravvisto una speranza per questo Popolo della Libertà di un cambiamento vero. Perché di questo c'è bisogno. Siamo diventati il partito delle Minetti, dei Fiorito, dei Cosentino, delle feste e della poca serietà , degli "amici del Presidente" e della poca politica, delle tessere false e dei congressi farsa, delle priorità del partito e non del popolo.
Per Giorgia Meloni hanno firmato in tanti soprattutto ex elettori del PDL che ancora si fidano di qualcuno di noi perché abbiamo detto loro che volevamo raddrizzare il PDL, costruire un nuovo centrodestra, che volevamo veramente il cambiamento. Non possiamo prendere in giro la buonafede delle persone, non possiamo prenderci in giro. La strada è tracciata e se non la seguiremo sarà il popolo italiano a seguirla. L'amarezza è che i segnali del disagio gli italiani li hanno dati tutti a questa classe dirigente dedita solamente a salvare la propria rendita di posizione, immaginando forse che il 16%,che i sondaggi ci attestano ora, sia lo spazio sufficiente per sopravvivere. La rabbia è che al bell'esempio delle primarie del centrosinistra, noi contrapponiamo l'assenza del dibattito politico e la sclerotizzazione su Berlusconi premier. Per fare che cosa? Santanchè dice sempre con Berlusconi, ma contro Monti. Gelmini sempre con Berlusconi, ma con Monti e Lupi sempre con Berlusconi, perché è amico di Angelino e io sono amico di Angelino, poi vedremo con chi stare....Io invece non starò mai con Monti, con la tecno finanza, con chi ha peggiorato tutti i fondamentali dell'economia, perché sto con le imprese e con i lavoro. Quando ci saranno i programmi per il Governo dell'Italia il mio voto sarà per chi dirà e farà questo. Non si dia per scontato che per un partito lontano, una classe dirigente delirante e una immagine penosa qualcuno ci metta più la faccia. Non la mia.
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e coinvolgere persone?
doviha