Quotidiano | Categorie: Politica, Immigrazione, Diritti umani

Doha Badrane è il primo medico marocchino in Italia: un esempio positivo di integrazione

Di Citizen Writers Sabato 30 Agosto 2014 alle 15:30 | 0 commenti

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Da  ci arriva una "proposta" di articolo che pubblichiamo volentieri perchè è uno squarcio di ottimismo in una fase di forti contrasti tra culture e religioni diverse accentuati da una cosa che tutti accomuna, la crisi, che potrebbe renderci invece che disumani più umani.

Il Direttore

Di Saida Chalane

Una corsa nel "Bel Paese", come al solito nulla cambierà per decenni a favore degli stranieri in Italia, tranne l'instabilità sociale, politica ed economica e per l'immigrato, nel passato come nel presente, la vita é sempre difficile e l'integrazione potrebbe essere impossibile.

Nonostante la politica oscura di educazione e scolarizzazione degli immigrati, la nostra comunità marocchina ha conosciuto ogni tanto eventi occasionali, contati sulla punta delle dita, che meritano congratulazioni e ringraziamenti.

Qualcuno ricorderà la giovane marocchina Badrane Kaoutar riconosciuta pochi anni fa come il primo avvocato marocchino e arabo in Italia. All'interno della stessa famiglia del famoso giornalista Mohamed Badrane che ha contribuito in modo significativo ad onorare tutta la comunità araba e musulmana, e sollevò la bandiera marocchina sul cielo dell'Italia, si festeggia un'altra laurea , questa volta non riguarda il diritto, ma la medicina e non la figlia Kaoutar ma la sorella più giovane di questa, Doha.

È un grande onore per noi avere un medico quando sappiamo che ogni anno all'esame di ammissione a medicina nelle varie università italiane participano quasi 80.000 studenti tra cui vengono scelti solo 6.200 candidati, a causa del numero chiuso gestito grazie al famoso test di ammissione entrato in vigore dal 1984 con la legge che regola la professione medica. Politica questa che permette di formare solo 10.000 medici all'anno e che in futuro creerà, secondo i ricercatori, una grande carenza di medici in tutto il paese. Inoltre un recente studio europeo sull'immigrazione parla di 1studente straniero su 26 studenti iscritto a medicina, a differenza del resto d'Europa che conosce una media del 8,6%.

Badrane Doha è il nuovo Dottore uscito da questa famiglia esemplare di marocchini residenti all'estero (MRE), degno di rispetto, che dà a tutti noi un vero motivo per essere orgogliosi di essere marocchini in questo grande mondo.
Dopo tanti anni di sforzi e sacrifici dedicati allo studio è diventata, come lo è la sorella avvocato, la prima dottoressa marocchina in medicina e chirurgia in Italia. Il suo segreto è la fede e il suo coraggio e i mille sacrifici l'hanno fatta arrivare fino in fondo.
È un grande onore non solo per la famiglia Badrane ma per tutti quanti e per il nostro paese, il Marocco, e rappresenta un modello per le donne marocchine, dimostrando grande abilità e forza, piuttosto emblematica della gioventù dorata.

Doha ha discusso con successo la sua tesi di laurea in medicina e chirurgia intitolata "La sorveglianza dell' epatite A sel territorio della USL di Ferrara: Implicazioni epidemiologiche, preventive e gestionali di un outbreak del 2013" tesi che fa parte di un programma di ricerca sulla malattia dell'epatite A, sotto la direzione del direttore professor Mauro Bergamini, che tiene a sottolineare che i risultati della sua studentessa sono molto importanti per tutta l'Italia. Discussione di laurea valutata in maniera "eccellente" da parte di tutta la commissione di laurea, con i dovuti complimenti.

Dopo il superamento dell'esame finale di Stato che ha avuto luogo il mese scorso e che le ha concesso l'abilitazione alla professione di medico chirurgo la giovane medico è ufficialmente riconosciuta come il primo medico marocchino ad aver completato tutti i suoi studi in Italia.


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Giovedi 27 Dicembre 2018 alle 17:38 da Luciano Parolin (Luciano)
In Panettone e ruspe, Comitato Albera al cantiere della Bretella. Rolando: "rispettare il cronoprogramma"
Caro fratuck, conosco molto bene la zona, il percorso della bretella, la situazione dei cittadini, abito in Viale Trento. A partire dal 2003 ho partecipato al Comitato di Maddalene pro bretella, e a riunioni propositive per apportare modifiche al progetto. Numerose mie foto del territorio sono arrivate a Roma, altri miei interventi (non graditi dalla Sx) sono stati pubblicati dal GdV, assieme ad altri come Ciro Asproso, ora favorevole alla bretella. Ho partecipato alla raccolta firme per la chiusura della strada x 5 giorni eseguita dal Sindaco Hullwech per sforamento 180 Micro/g. Pertanto come impegno per la tematica sono apposto con la coscienza. Ora il Progetto è partito, fine! Voglio dire che la nuova Giunta "comunale" non c'entra più. L'opera sarà "malauguratamente" eseguita, ma non con il mio placet. Il Consigliere Comunale dovrebbe capire che la campagna elettorale è finita, con buona pace di tutti. Quello che invece dovrebbe interessare è la proprietà della strada, dall'uscita autostradale Ovest, sino alla Rotatoria dell'Albara, vi sono tre possessori: Autostrade SpA; La Provincia, il Comune. Come la mettiamo per il futuro ? I costi, da 50 sono saliti a 100 milioni di € come dire 20 milioni a KM (!) da non credere. Comunque si farà. Ma nessuno canti Vittoria, anzi meglio non farne un ulteriore fatto "partitico" per questioni elettorali o di seggio. Se mi manda la sua mail, sono disponibile ad inviare i documenti e le foto sopra descritte. Con ossequi, Luciano Parolin [email protected]
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