Quotidiano | Categorie: Politica

Dl semplificazioni, ripercussioni vicentine

Di Marco Milioni Mercoledi 17 Ottobre 2012 alle 16:00 | 0 commenti

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Fra gli amministratori degli enti locali della provincia di Vicenza c'è fibrillazione per conoscere nel dettaglio i risvolti sul piano ambientale del disegno di legge sulle semplificazioni varato ieri dal governo nazionale. Il provvedimento, che tra poco comincia l'iter parlamentare in vista della definitiva approvazione, sta scatenando dure polemiche, ma non manca chi ne approva i contenuti.

Così tra attacchi e difese la partita si amplifica sul piano nazionale. Ma tra i soggetti più interessati all'evolversi della vicenda parlamentare ci sono i comuni. Tra le modifiche normative in cantiere ce n'è una che riguarda i permessi a costruire in zone vincolate. I quali si ritengono rilasciati se l'amministrazione entro 45 giorni non si oppone in modo formale.

Le novità. Il provvedimento, detto anche dl semplificazioni, redatto dal governo a palazzo Chigi (in foto)per vero è molto vasto. I riflettori della cronaca però si sono concentrati al momento su alcuni aspetti. Oltre alle partita sui permessi a costruire infatti c'è la semplificazione delle procedure sul riutilizzo dei siti industriali. La normativa ambientale precedente era più stringente e di fatto obbligava il proprietario ad una riqualificazione completa del sito, mentre il testo modificato punta «ad una messa in sicurezza». E se sulla stampa nazionale si è parlato di disegno di legge “salva Ilva”, occorre capire se in provincia di Vicenza ci saranno risvolti amministrativi.

Permessi a costruire. Di più facile percezione invece è la tematica dei permessi a costruire nelle zone vincolate. I comuni, se ritengono che non ci siano i presupposti, hanno 45 giorni di tempo per dire no. Poi varrà il principio del silenzio assenso. Il primo problema riguarda lo scarso organico di molti uffici che potrebbero essere chiamati ad una mole di lavoro fuori misura. Ma c'è un problema ulteriore.

Garbuglio amministrativo. Se a fronte di una concessione rilasciata in forza del silenzio assenso un privato costruisse su un'area comunque vietata si creerebbe un ginepraio amministrativo con risvolti giudiziari difficilmente quantificabili. C'è per esempio il rischio che i funzionari del comune possano essere oggetto di procedimenti civili e di richiesta danni da parte del privato che col silenzio assenso inizia a costruire ma che poi viene obbligato a smettere in ragione di un provvedimento di annullamento della concessione in autotutela o per effetto di un pronunciamento della magistratura amministrativa. Ci sono le possibili magagne in cui i funzionari potrebbero incorrere nel caso di indagini da parte della magistratura penale, ma soprattutto da parte della Corte dei Conti, qualora vengano cagionati danni erariali alle amministrazioni che debbono eventualmente rifondere i privati. E ci sono le rogne giudiziarie nelle quali gli stessi privati possono paradossalmente incappare. Giacché il richiedente di un permesso a costruire potrebbe iniziare i lavori in ossequio al silenzio assenso, ma potrebbe essere indagato per abuso edilizio dalla magistratura nel caso in cui l'intervento vìoli comunque certe norme.


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Giovedi 27 Dicembre 2018 alle 17:38 da Luciano Parolin (Luciano)
In Panettone e ruspe, Comitato Albera al cantiere della Bretella. Rolando: "rispettare il cronoprogramma"
Caro fratuck, conosco molto bene la zona, il percorso della bretella, la situazione dei cittadini, abito in Viale Trento. A partire dal 2003 ho partecipato al Comitato di Maddalene pro bretella, e a riunioni propositive per apportare modifiche al progetto. Numerose mie foto del territorio sono arrivate a Roma, altri miei interventi (non graditi dalla Sx) sono stati pubblicati dal GdV, assieme ad altri come Ciro Asproso, ora favorevole alla bretella. Ho partecipato alla raccolta firme per la chiusura della strada x 5 giorni eseguita dal Sindaco Hullwech per sforamento 180 Micro/g. Pertanto come impegno per la tematica sono apposto con la coscienza. Ora il Progetto è partito, fine! Voglio dire che la nuova Giunta "comunale" non c'entra più. L'opera sarà "malauguratamente" eseguita, ma non con il mio placet. Il Consigliere Comunale dovrebbe capire che la campagna elettorale è finita, con buona pace di tutti. Quello che invece dovrebbe interessare è la proprietà della strada, dall'uscita autostradale Ovest, sino alla Rotatoria dell'Albara, vi sono tre possessori: Autostrade SpA; La Provincia, il Comune. Come la mettiamo per il futuro ? I costi, da 50 sono saliti a 100 milioni di € come dire 20 milioni a KM (!) da non credere. Comunque si farà. Ma nessuno canti Vittoria, anzi meglio non farne un ulteriore fatto "partitico" per questioni elettorali o di seggio. Se mi manda la sua mail, sono disponibile ad inviare i documenti e le foto sopra descritte. Con ossequi, Luciano Parolin [email protected]
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