Disoccupazione ad ottobre: solita, continua, altalena
Lunedi 5 Dicembre 2016 alle 15:51 | 0 commenti
È la solita, continua, altalena tra qualche decimale in più o in meno rispetto al mese precedente. Infatti in ottobre gli occupati vengono stimati in 22.753.000 circa (-30.000 rispetto a settembre), i disoccupati sono stimati in 2.989.000 circa (-37.000 rispetto a settembre), la stima degli inattivi è di 13.642.000 circa (+81.000 rispetto a settembre). Sono variazioni minime che sembrano indicare una sostanziale staticità del mercato del lavoro. Fotografia di un paese fermo, con poche prospettive, con un'assenza preoccupante di un piano industriale che possa dare speranza di una prospettiva di piena occupazione.
Questa lettura certo pessimista della situazione viene confermata da altri dati ancora più preoccupanti. Ci riferiamo alla situazione fotografata dall'ISTAT relativa alle fasce di età che dovrebbero essere le più produttive (quelle che corrispondono a un'età compresa tra i 25 e i 49 anni). La tabella successiva tenta di chiarire la situazione.
Fascia d'età | anno | mese | occupati | disocupati | inattivi |
25 – 34 anni | 2016 | 0ttobre | 4.036.000 | 879.000 | 1.820.000 |
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| Settembre | 4.069.000 | 906.000 | 1.767.000 |
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| Gennaio | 4.099.000 | 853.000 | 1.850.000 |
| 2015 | Ottobre | 4.133.000 | 854.000 | 1.838.000 |
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| Gennaio | 4.085.000 | 921.000 | 1.852.000 |
35 – 49 anni | 2016 | Ottobre | 9.880.000 | 1.034.000 | 2.718.000 |
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| Settembre | 9.912.000 | 1.041.000 | 2.704.000 |
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| Gennaio | 9.994.000 | 1.014.000 | 2.827.000 |
| 2015 | Ottobre | 10.006.000 | 1.028.000 | 2.872.000 |
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| Gennaio | 10.071.000 | 1.094.000 | 2.897.000 |
Riassumendo gli occupati che hanno un'età compresa tra i 25 e i 49 anni sono stimati a ottobre 2016 in 13.916.000 unità con un decremento, rispetto a settembre, quando erano 13.981.000, di 65.000 unità . Dato negativo che risulta ancora più evidente se si confronta ottobre 2016 con ottobre del 2015 quanto gli occupati venivano stimati in 14.199.000 unità . Il calo di occupazione in dodici mesi è quindi di 277.000 unità .
Questa tendenza negativa non si riscontra nella fascia di età compresa tra i 50 e i 64 anni. Tra questi ultracinquantenni, infatti, si registra un incremento consistente dell'occupazione sia nell'ultimo mese (+18.000), sia nell'anno (+306.000). Anche la disoccupazione, però, è in crescita (+9.000 nel mese e +66.000 nell'anno). Anche tra chi ha 65 anni o più si registra un consistente incremento. A ottobre gli occupati più anziani sono stimati in 546.000 unità con un +26.000 nel mese (in settembre erano 521.000) e +70.000 nei dodici mesi (in ottobre 2015 la stima fu di 476.000 unità ).
Questo invecchiamento di chi lavora è il risultato evidente del fallimento di “riforme†sbagliate come quelle sulle pensioni e sul mercato del lavoro note con il nome del ministro Elsa Fornero e il “jobs act†che ha prodotto, una volta ridotte le decontribuzioni alle imprese, una maggiore precarietà .
Il lavoro è una ricchezza che può e deve essere distribuita. Lo Stato deve intervenire a garanzia di questo. Si può lavorare meno singolarmente ma si deve lavorare meglio e tutti. La piena occupazione non può essere considerata qualcosa di irraggiungibile. È un obiettivo che deve essere perseguito con determinazione. Un diritto costituzionale che non dovrebbe essere messo in discussione anche se, specialmente in questi ultimi decenni, è stato negato grazie a politiche liberiste che hanno privilegiato il profitto rispetto al lavoro.
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