Diseguaglianze sociali, Sernagiotto: Veneto a capo di un progetto europeo per ridurle
Mercoledi 6 Marzo 2013 alle 15:58 | 0 commenti
Regione Veneto - "Le diseguaglianze sociali nella salute che colpiscono le parti più fragili della popolazione europea (anziani, disabili, infanzia, popolazione immigrata, donne) gravano almeno per il 20% sui costi sociosanitari che devono sostenere le istituzioni pubbliche in Europa. Nel 2007 sono stati 141 i miliardi di euro l'anno che sono impiegati per sopperire alle diseguaglianze sociali in salute in Europa.
Questo problema è presente anche nel Veneto e rischia di aggravarsi per la perdurante crisi economica". Lo ha detto stamani a Venezia, nella sede della Giunta regionale, l'Assessore regionale ai servizi sociali Remo Sernagiotto che ha presentato il programma dei lavori del convegno internazionale che si terrà a Venezia, all'Isola di San Servolo, il prossimo 8 marzo 2013 a conclusione del progetto europeo Re.THI (Regions Tackling Health Inequalities).Â
"La Regione Veneto - ha aggiunto l'Assessore veneto - è stata a capo di un progetto europeo per ridurre tali "iniquità di salute" e ha deciso di inserire la lotta alle diseguaglianze in salute, prevista anche dal Piano SocioSanitario Regionale 2012-2015, all'interno dei propri Piani di Zona cioè della programmazione locale sociosanitaria, per promuovere interventi finalizzati a garantire l'accesso alle informazioni e ai servizi per questi gruppi fragili".Â
Erano presenti anche Erio Ziglio, capo dell'Ufficio Europeo O.M.S. per la salute e lo sviluppo che ha sede a Venezia, Barbara Trentin Presidente del Comitato Direttivo della network europeo ELISAN e Mario Modolo, Dirigente servizi sociali Regione Veneto.Â
Ziglio ha rilevato come le diseguaglianze in salute nella Regione Europea sia al centro dell'agenda "Health 2020" (Salute 2020) proposto dall'Ufficio Europeo dell'O.M.S. ai suoi 53 Paesi membri. "Le iniquità in salute stanno aumentando in tutti i Paesi d'Europa dell'O.M.S., cioè i 53 Paesi comprensivi dell'Unione ma anche dell'ex Unione Sovietica; questo porrà problemi sempre più grandi per la tenuta e la sicurezza sociale dell'Europa. Un solo esempio: l'aspettativa di vita tra un Paese dell'Unione e uno dell'ex Unione Sovietica è di circa 20 anni (era di 4 anni negli anni Settanta), ma anche negli stessi Paesi dell'Unione o all'interno delle diverse aree della città a volte ci sono differenze di 4-5 anni. Affrontare e ridurre queste iniquità - ha detto - con strategie e programmi che promuovano in ogni Paese la salute materno-infantile, dell'adolescenza, dell'età adulta e degli anziani, che sono legate a vari fattori come il livello d'istruzione, l'occupazione, il reddito, l'ambiente di lavoro, è oltre che una questione di diritti umani anche economicamente vantaggioso". Mario Modolo ha sottolineato che la Regione Veneto intende investire nella lotta alle diseguaglianze sociali in salute e ha annunciato, in seguito alla deliberazione regionale che inserisce il tema all'interno dei piani di zona, la creazione di un tavolo tecnico regionale che avrà il compito di monitorarne l'applicazione e di sollecitare i territori, le conferenze dei sindaci e le aziende sociosanitarie, ad applicare queste nuove linee guida.
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