Dir.Vi.: la famiglia anagrafica come passo di giustizia civile
Lunedi 5 Marzo 2012 alle 12:58 | 0 commenti
Da VicenzaPiù n. 229 in distribuzione
Sulla scia delle recenti delibere di Napoli e Milano, ma anche di quanto già in vigore a Padova e Torino, anche Vicenza è sulla strada del rilascio dell'attestazione di famiglia anagrafica. L'iniziativa è stata lanciata sabato 18 Febbraio dal Comitato Dir.Vi - Diritti Vicenza - costituito in febbraio da associazioni, partiti e singoli/e cittadini/e.
Aderiscono infatti Ass. LGBT D.E.L.O.S., Ass. Coscioni, Ass. Giovani dei Ferrovieri, Ass. Certi Diritti, Ass. Mettiamo radici al Dal Molin, Lista Vicenza Libera, ArciRagazzi, Veneto Radicale, Partito Democratico città di Vicenza, Giovani Democratici, Sinistra Ecologia e Libertà , Partito della Rifondazione Comunista federazione di Vicenza, Partito Socialista Italiano Federazione di Vicenza, La Fabbrica di Nichi. Per famiglia anagrafica si intende un insieme di una o più persone che convivono in quanto legate da "vincoli affettivi". In Italia questa fattispecie è già regolata dalla legge n. 1228/54 e dal suo regolamento attuativo approvato con il Decreto del Presidente della Repubblica n. 223/89, che prevede che l'esistenza del solo legame affettivo sia sufficiente per la costituzione di una famiglia anagrafica ed anzi prescrive che la sua costituzione o modificazione debba essere obbligatoriamente registrata all'anagrafe. Ciò consente quindi ai cittadini e alle cittadine, che ne facessero richiesta, di ottenere l'attestazione relativa alla loro situazione di fatto ed il sindaco può ordinare all'anagrafe, se richiestogli, un'attestazione nella quale si certifichi che la coppia richiedente è una coppia di fatto legata da vincoli affettivi. E' quindi già per legge e regolamento nel potere del sindaco disporre direttamente il rilascio di una simile certificazione. L'attestazione darebbe alle coppie e famiglie anagrafiche la possibilità di esercitare diritti che sono loro già riconosciuti quali: la possibilità di accesso all' assegnazione di alloggi popolari ai sensi della legge regionale n° 10/96; la legittimazione ad ottenere informazioni sullo stato di salute del convivente, nonché ad assisterlo nelle strutture sanitarie in caso di degenza, l' accesso ai servizi per le coppie dei consultori familiari ai sensi della legge 405/75 , una maggiore tutela in caso di violenza in "famiglia", il diritto di astenersi dalla testimonianza processuale a carico del convivente, l'accesso a documentazione presso le amministrazioni pubbliche per conto del convivente, la riduzione del tempo necessario per presentare domande di adozione dopo aver contratto matrimonio (per coppie eterosessuali), il risarcimento di danni morali e materiali in caso di morte del convivente causata colposamente da terzi, l' attribuzione dei permessi al convivente detenuto ai sensi della legge 354/75, la possibilità di disporre il trapianto di organi del convivente deceduto, oltre ad eventuali agevolazioni sui servizi rivolte alle coppie.
Si stima che nel Vicentino questa situazione interessi dalle 30 alle 40.000 persone, ma proprio la mancata applicazione della normativa rende difficile la rilevazione di un dato certo.
Il Comitato Dir.Vi si propone si sostenere la petizione al Sindaco con almeno 2.000 firme, che verranno raccolte con il supporto di partiti e associazioni aderenti sia al Comitato che all'iniziativa in occasione di appuntamenti che sono segnalati nel sito www.diritticivili.com.
L'invito a partecipare con la propria firma è aperto a tutti i cittadini. La regolamentazione da parte delle pubbliche amministrazioni riguardo alle situazioni di fatto che coinvolgono i cittadini e ai diritti che da esse scaturiscono è non solo una manifestazione di progresso civile e sociale, ma anche una questione di interesse e ordine pubblico. In questo senso sono apprezzate l'apertura e la disponibilità sull'argomento di Achille Variati che ha riconosciuto che "i tempi sono cambiati, non si può nasconderlo". I sostenitori e gli appartenenti al Dir.Vi vedono questo come un primo passo verso la costruzione di nuovi principi di solidarietà , eguaglianza e giustizia civile e sociale che stanno alla base di una società equa e progredita, direzione verso la quale già molti paesi della Comunità Europea si sono mossi. Le polemiche sorte all'interno del consiglio comunale e nella società civile sulla confusione tra attestazione e registro distolgono l'attenzione dal vero spirito dell'iniziativa che si promette solo ed unicamente di dare attuazione ad una legge dello stato. Ma è anche vero che testimoniano dell'interesse generale per una questione che tocca le persone singolarmente e la società nel suo complesso. Il dibattito, riportato nei media, in queste pagine e, in dettaglio, sui vari quotidiani web del network VicenzaPiu.com conferma che solo il confronto aperto odierno e futuro su questa e su altre tematiche potrà portare a un cammino condiviso di progresso civile.
di Mattia Stella, presidente, e Arianna Bildiroglou, vicepresidente del Comitato Dir.Vi.
Per informazioni su Dir.Vi e sulla petizione a favore del riconoscimento delle coppie di fatto: www.dirittivicenza.com , [email protected]
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