Dimenticate Hemingway, è diventata un video la poesia di Silvia l'animalista
Lunedi 2 Maggio 2011 alle 23:47 | 0 commenti
Riceviamo dalla poetessa Silvia Trivellato e con emozione pubblichiamo.
Direttore, si ricorda di me? ricorda che Le scrissi che non avrei dimenticato la Sua gentilezza? La mia poesia di Febbraio é diventata un video, e Lo sottopongo alla Sua attenzione - soprattutto in occasione degli eventi fieristici Hunting Show di Longarone e Rovigo.
Il video é stato creato sullo scorrere della poesia ed è stato fatta una bella selezione di immagini, suoni, significati che accompagnano il testo divenuto più bello grazie a questa delicata e appassionata elaborazione, di cui ringrazio il video-maker, un professionista molto preparato ma anche un ragazzo di insolita sensibilità e poeticità che ha saputo rendere la parole immagini e lo ha fatto in modo pensato e non scontato.
Penso che il mio commento al lavoro del video maker che riporto sotto sia la più migliore presentazione del video e lo passo in anteprima agli amici di VicenzaPiù:
"E' incredibile come arrivando verso la conclusione ti stringa il cuore non della solita commozione ma di qualcosa di diverso, una strana mescolanza della musica che crea una speranza bella ma anche dolente e delle immagini che muiono nel rosso fuoco dei tramonti e delle passioni in cui vogliamo credere.
Inizia con le cascate simbolo della natura viste dalla prospettiva 'umana' dell'obiettivo da un supposto punto di vista dall'alto. I suoni. Ancora una mescolanza di natura e musica, entrambe arte. Il giocoso gioire delle immagini liete. Il cambio di scena scandito dal battito del cuore che crea aspettativa e paura. L'immergersi della balena. Lo sparo. Quella strana immagine di immobilità (e impossibilità di reazione) del rinoceronte dinanzi al cacciatore, l'inevitabilità . In sottofondo c'é un fruscio che sembra il vento che muove la savana ed é lo sfondo reale di ciò che accade quando si sta per sparare. Non senti nessuna musica, senti il silenzio della natura che attende, e come lo senti quel silenzio di attesa? lo senti rendendolo palpabile attraverso un rumore, il fruscio.
Poi il silenzio vero e proprio.
E quella musica ora più sofferta che accompagna la presa di coscienza, la vera presa di coscienza di ciò che resta, gli scoloriti desaturati ricordi dei trofei senza vita, qualunque sia la specie, quindi estensione delle location nazionali ed internazionali della caccia.
La conclusione ti torce qualcosa dentro e ti ci senti dentro in quel futuro anche se non sarà il tuo ma quello di quelli dopo di te."
Sono onorata verso chi ha realizzato questo video.
Ma sono onorata anche di proporlo a Lei, Direttore, che per primo mi ha dato una piccola luce di cui non mi dimenticherò.
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