Digitale terrestre? Pellizzari: provincia vigila
Mercoledi 17 Novembre 2010 alle 17:19 | 1 commenti
L'arrivo del digitale terrestre, detto anche "switch off" potrebbe parzialmente cambiare il panorama televisivo della provincia. Quanto meno perché con il moltiplicarsi dei canali l'offerta potrebbe ampliarsi ed aprirsi a più nicchie. Andrea Pellizzari, assessore alla innovazione tecnologica in quota Pdl, da giorni fa sapere che l'amministrazione «si è già mossa sul territorio».
Assessore, a pochi giorni dallo "switch off", quale è la situazione dettagliata nel Vicentino? Ovvero quali sono le zone a rischio copertura emittente per emittente?
«Secondo le indicazioni della Regione del Veneto in provincia di Vicenza i problemi di ricezione dovrebbero essere limitati a piccole parti del territorio, zone collinari o montane in cui il segnale arrivava al cittadino non per il tramite di un ripetitore Rai, ma per iniziativa del Comune o della stessa Comunità Montana, come ad esempio qualche area dell'Altopiano di Asiago o la zona tra Gambellara e Grancona. I Comuni e le Comunità Montane si stanno comunque adoperando per adeguare gli impianti da loro direttamente gestiti o comunque su cui hanno un servizio in concessione per il passaggio alla nuova tecnologia. Sono stati previsti anche aiuti finanziari che la Regione, su nostra istanza, ha stanziato per l'adeguamento degli impianti di diffusione del segnale al digitale terrestre, per cui contiamo che dal punto di vista tecnico non ci saranno particolari problemi nella trasmissione del segnale. C'é da dire che la Rai con la nuova tecnologia di emissione del segnale per il futuro garantirà la trasmissione di Rai3 anche nelle zone in cui in precedenza offriva solo Rai1 e Rai2, e confidiamo che il segnale possa essere in generale migliorato con l'emissione digitale».
Premettendo che la provincia non ha competenze specifiche, nei mesi precedenti allo "switch off", quali strutture sono state attivate da Palazzo Nievo, per monitorare la situazione sul territorio?
«Correttamente è bene ribadire che non si tratta di una competenza che non è in capo al nostro ente, nè tantomeno alla regione, visto che si tratta di un servizio in parte pubblico; almeno quello Rai che è di pertinenza "romana". Il servizio è anche privato per quanto concerne le TV commerciali; ad ogni buon conto abbiamo comunque pensato di intervenire in via preventiva per evitare che nel passaggio dalla vecchia alla nuova tecnologia ci rimettessero le fasce deboli della nostra popolazione, ossia quelle residenti in zone montane o i cittadini anziani; pertanto abbiamo seguito le indicazioni del presidente della provincia Attilio Schneck (Lega, Ndr). Ossia si è cercato di avere sempre un occhio di riguardo per le zone del territorio meno servito. Abbiamo di conseguenza organizzato già in settembre un apposito incontro tra i rappresentanti del Ministero dello Sviluppo Economico, della Regione del Veneto, sindaci e gli amministratori dei comuni della provincia per informare loro del passaggio al digitale terrestre e per monitorare la situazione rispetto ai problemi di ricezione del segnale. In questi mesi ci sono stati frequenti contatti tra gli uffici di palazzo Nievo ed i comuni per la raccolta di segnalazioni e malfunzionamenti nella trasmissione del segnale. Il tutto è avvenuto sia attraverso un questionario specifico, sia attraverso segnalazioni dirette, oltre che per la raccolta delle richieste di sostegno economico da parte dei Comuni per l'adeguamento degli impianti al digitale terrestre. Così come abbiamo in programma da qui a fine mese un calendario di incontri pubblici con i comuni che lo hanno richiesto per illustrare ai cittadini cosà succederà ai primi di dicembre».
Quali strade percorrerà la giunta qualora in seguito allo "switch off" dovessero verificarsi disservizi?
«Ci attiveremo presso la Regione del Veneto e presso il Ministero dello Sviluppo Economico per sollecitare la risoluzione di ogni possibile problema, ricordiamo infatti che la trasmissione del segnale televisivo della Rai è a tutti gli effetti un servizio pubblico e in quanto tale deve essere garantito e su questo vigileremo».
A vostro giudizio dopo lo "swich off" gli utenti godranno di benefici dovuti al moltiplicarsi dell'offerta o il duopolio Rai-Mediaset ne uscirà rafforzato?
«Penso che la definizione di "duopolio" televisivo sia solo parzialmente vera, non dimentichiamo l'importanza che in provincia soprattutto hanno le televisioni locali che svolgono un servizio importantissimo per la collettività , cosa che abbiamo toccato con mano proprio in questi giorni con l'emergenza alluvione. Non voglio comunque entrare in valutazioni che esulano dagli aspetti amministrativi, gli esperti affermano che ci sarà un servizio tecnicamente più evoluto e quindi migliore, si parla di futuri servizi più innovativi e capaci di interagire con l'utente attraverso strumenti oggi impensabili. Certamente il passaggio al digitale terrestre sta provocando inevitabili trambusti e dei costi che, per quanto contenuti, gravano comunque sul cittadino. Per adesso quindi osservo e prendo atto dei "contro", speriamo che i "pro" siano superiori come accade nel resto dei paesi che già hanno intrapreso questa strada. Sono quindi convinto che stiamo assistendo ad un salto qualitativo, oramai improrogabile vista l'offerta multimediale concorrrenziale al cd "main stream". In soldoni nell'epoca di internet e del web 2.0 la tv non poteva restare ferma alle tecnologie di "Lascia o Raddoppia"».
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Ho chiesto a più Enti di fornire risposte celeri per informare la popolazione per come attrezzarsi e risposte ne sono arrivate, ad oggi, molto poche!
Provate a chiedere a chi si è già attrezzato con TV e con decoder per ricevere in digitale terrestre e dal primo dicembre non vedrà più niente oppure solo RAI 1, RAI 2 e RAI 3; forse non hanno capito cosa comprare oppure non sono stati per niente informati...
Spero arrivino risposte urgenti su cosa fare. In caso di bisiogno gli installatori specializzati hanno già almeno due settimane di lavoro pianificati davanti.
Grazie