Dibattito in sala Bernarda su Consiglio degli Stranieri: gli eletti "immigrati" ascoltano, Rebesani alza la voce, fiducia per Sala
Martedi 23 Febbraio 2016 alle 22:53 | 0 commenti
Gli eletti "immigrati" di Vicenza assistono ordinatamente e democraticamente al dibattito del Consiglio comunale sulle elezione del primo Consiglio degli stranieri. Il dibattito a volte scade nella demagogia sul numero dei votanti, sugli errori nell'attribuzione di un seggio e sui costi della consultazione, senza fare un minimo sforzo per capire che se si vuole una qualità della vita migliore a Vicenza in tutti i sensi (sicurezza, economia, sviluppo delle relazioni anche internazionali e fra religioni) è necessario, ma non sufficiente, pretendere il rispetto dei doveri, ma è fondamentale la condivisione dei diritti e della partecipazione.
Certamente ha fatto un errore di "democrazia" Fulvio Rebesani, uno dei sostenitori della partecipazione degli stranieri alla vita pubblica vicentina, nel lamentarsi a voce alta dal settore del pubblico della lunghezza del dibattito che democraticamente la maggioranza ha consentito, pur potendo bocciarlo visto che il dibattito era preliminare alla discussione dell'odg.
 Ma alla fine dopo la bagarre sull' assenza del sindaco Achille Variati, criticato dal consigliere Francesco Rucco e dalle altre opposizioni durante la discussione (poi Variati è tornato in tempo per la replica, grazie a una serie interventi "tattici" dei consiglieri di maggioranza), la sfiducia all'assessore Isabella Sala, proposta da Rucco (documento accanto), è stata bocciata con diciannove voti contrari, otto favorevoli e un astenuto, il consigliere dei 5 Stelle Daniele Ferrarin (la collega e capogruppo Liliana Zaltron ha votato a favore).
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