VicenzaPiù - Notizie, Inchieste, Analisi su Vicenza e provincia

Diavoli Vicenza  - Diavoli Vicenza gioca l'ultima gara di regular season sabato 26 marzo (inizio gara ore 20.45) sulla pista del Centro Sportivo Brentella di Padova contro i Ghosts, nella prova generale dei play off che iniziano la settimana successiva e che vedranno affrontarsi proprio le due squadre venete nei quarti di finale.

La partita di sabato non cambierà nulla in chiave classifica dal momento che la formazione berica è sicura del settimo posto e quella patavina della seconda piazza, alle spalle dell'Edera Trieste. La sfida servirà però per testare lo stato di forma delle due squadre e per coach Bellinaso sarà un'importante prova per valutare anche il carattere della squadra e per provare nuovi schemi con l'inserimento, salvo sorprese dell'ultima ora, di Michele Ciresa, attaccante classe 1980, vecchia conoscenza dei Diavoli con cui ha disputato i play off nel 2007, 2008 e 2009. Ciresa è anche uno dei veterani dei Diavoli, insieme a capitan Luca Roffo, a Micheal Corradin e Michele Valbusa, chiamati a dare quindi un contributo ancora maggiore in termini di esperienza e maturità.
"La gara non ha valore per la classifica, ma sarà un test di prova per vedere a che livello siamo e che cosa possiamo fare nei play off - spiega Michael Corradin (nella foto), difensore dei Diavoli - Potremo provare nuove strategie e testare le varie linee con l'inserimento di "Ciri", ma dal momento che il risultato non conta né per noi né per loro mancherà la cattiveria di quando ci sono in palio punti che scottano".
- I Diavoli come stanno?
"I Diavoli vanno a corrente alternata: momenti in cui la squadra gira bene e sembra possa battere chiunque e momenti proprio negativi in cui potremmo perdere con qualsiasi formazione. Diciamo che non abbiamo vie di mezzo: o perdiamo o vinciamo. Quest'anno abbiamo avuto anche un po' di sfortuna, qualche infortunio, assenze importanti in gare dove si poteva fare punti, vedi Ferrara in casa. Se stiamo tutti bene e la squadra ha la giusta motivazione possiamo fare qualche sorpresa, potremmo essere la mina vagante dei play off, ma deve girare tutto bene".
- Fra le avversarie, quali sono le favorite al titolo?
"Secondo me la favorita, se sa gestire bene le situazioni, è Milano per gioco espresso, per quantità di giocatori, per i rinforzi presi. Poi ci sono Padova e Trieste più o meno sullo stesso piano. A Padova manca il numero di giocatori e alla lunga potrebbe pesare, mentre Trieste non la vedo imbattibile o favorita rispetto alle altre".
- Dopo anni di lotta al vertice per Vicenza obiettivi ridimensionati.
"Per noi quest'anno è stato un anno particolare. Dicono che bisogna passare all'inferno per raggiungere il paradiso e nei play off tutto è possibile, vedi per esempio Ferrara la scorsa stagione. Bisogna crederci ed essere anche supportati da un po' di fortuna".
- Cos'ha fatto la differenza rispetto agli altri anni, cos'è mancato ai Diavoli?
"A volte un po' di responsabilità. Abbiamo visto cali di concentrazione impressionanti, anche in alcune partite in cui siamo partiti bene abbiamo avuto momenti di spegnimento da cui non siamo riusciti a riprenderci. Forse dipende dalla mancanza di maturità, di esperienza, la nostra è una squadra giovane e molti si sono trovati a giocare seriamente in prima squadra per il primo anno".
- A livello personale che stagione è stata?
"Ho realizzato più o meno lo stesso numero di gol dello scorso anno, ma psicologicamente è stata più dura. Sono sempre stato abituato a giocare in squadre in lotta ai primi posti, ma queste situazioni rinforzano il carattere. Personalmente penso di aver avuto una stagione discreta sul piano del rendimento: potevo fare meglio e realizzare più gol, ma ho avuto anche anni peggiori".
- Sabato contro i Ghosts e fra una settimana di nuovo i padovani nei quarti dei play off.
"Dobbiamo sperare che giri tutto bene, segnare quando c'è l'occasione perché il loro punto di forza è l'attacco (hanno 4 giocatori nei primi cinque della classifica cannonieri). Fermarli è difficile perché tecnicamente sono sicuramente più forti, ma bisogna vedere se c'è più cuore in quattro giocatori o di più in una squadra come la nostra".