Delinquenza in calo? Zaia: una barzelletta a cui crede solo chi la racconta
Giovedi 1 Gennaio 2015 alle 18:15 | 0 commenti
Il Presidente del Veneto, Luca Zaia, torna all’attacco sul tema criminalità e critica le dichiarazioni di alcuni Prefetti secondo cui la delinquenza nei nostri territori sarebbe in calo
Ci sarebbe da ridere, se la cosa non rivestisse invece profili di forte gravità . In un giorno, con qualche dichiarazione, si tenta di cancellare tutti gli allarmi e i veri e propri bollettini di guerra che leggiamo quotidianamente sui giornali al punto da far gridare al Questore di Venezia un appello ai legislatori e al governo.
Negli uffici di Polizia e Carabinieri si presentano sempre le stesse facce patibolari, sintomo di scarcerazioni facili o di leggi che impediscono alle forze dell’ordine di arrestare colpevoli e ai magistrati di dare alla società certezza della pena irrogata.
Diciamocelo e ammettiamolo con franchezza per dire che il fenomeno criminale è calato d’intensità , si è provveduto ad alzare l’asticella della statistica e della tolleranza. Per cui viene considerata solo delinquenza quella che si macchia di reati gravissimi, dalla rapina in su, mentre tutto il resto passa sotto la denominazione di microcriminalità . Peccato che sia proprio la microcriminalità quella che i veneti percepiscono e soffrono, che vivono come un attacco quotidiano alla convivenza civile, alla legalità , al rispetto reciproco. Il furto, lo scippo, la rapina in casa con tanto di violenze e sequestro di persona non sono crimini? Dobbiamo sottovalutarli? Non considerarli? Il furto in casa non è una violazione grave, anche da un punto di vista psicologico? Lo spaccio di droga è o non è un reato grave?.
Torno a ribadire quello che i veneti si attendono da un governo che governi, da uno Stato che non abdichi al rispetto del cittadino e di se stesso legislazione straordinaria per consentire ai bravi professionisti dell’ordine pubblico di arrestare i criminali e ai magistrati di lasciarli in galera; nuove carceri invece di amnistie, condoni, indulti e tutto l’ipocrita armamentario buonista; subito l’esercito fuori dalle caserme e in missione di pattugliamento nelle nostre città e nei nostri territori (altro che inutili e dispendiose missioni estere!); basta profughi, perché alla barzelletta che 6.000 disperati spesso senza volto e senza identità non abbiano mai avuto a che fare con la delinquenza ci crede soltanto chi l’ha raccontata.
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