CS Bocciodromo e Adl Cobas: no a delibera contro degrado, il 29 in Consiglio comunale
Domenica 27 Ottobre 2013 alle 00:03 | 0 commenti
CS Bocciodromo eAdl Cobas Vicenza - Come Centro Sociale Bocciodromo e Associazione Diritti dei Lavoratori ADL Cobas, riteniamo doveroso prendere posizione rispetto all'approvazione delle "Modifiche del regolamento di polizia urbana e annona", le quali si propongono di contrastare il degrado urbano a Vicenza, individuato in particolare nel fenomeno della prostituzione e nell´utilizzo improprio di parchi e aree pubbliche.
La proposta di delibera illustra come si stia puntando allo sviluppo culturale e turistico di Vicenza, che va difeso da quei comportamenti che lo possono danneggiare. Ci sembra questa un´operazione di facciata, in cui si punta il dito su comportamenti che vengono definiti indecorosi, ma che a ben vedere sono nella maggior parte dei casi frutto di situazioni sociali problematiche, che in questo momento, per gli effetti della lunga crisi economica che conosciamo, rischiano oltretutto di diventare esplosive.
L´assessore Rotondi lo descrive come "l´utilizzo distorto degli spazi pubblici, per dormire, sdraiarsi o bivaccare come fosse privata dimora". Quando si parla di divieto di dormire in luoghi pubblici dal tramonto all´alba, e di creare dimore temporanee, si vanno a colpire non soltanto le fragilitá dei senza dimora storici di Vicenza, che per necessitá, per scelta o per vicissitudini personali vivono in strada da anni, ma anche tutto un importante numero di nuovi poveri e nuove situazioni di precarietà , in cui sono coinvolti, a seguito della crisi, moltissime persone, sia singole che interi nuclei familiari.
I dati dell'Osservatorio Casa del Comune parlano chiaro: il 96% degli sfratti nel 2011 è per morositá, con un aumento esponenziale negli ultimi 10 anni. La casa, da diritto fondamentale della persona, sta diventando ormai un bene di lusso. Giorno dopo giorno assistiamo all'incapacitá delle istituzioni di dare risposta a questa emergenza.
Le risposte a queste problematiche sono, ancora una volta, improntate a logiche securitarie e repressive, con le quali si tenta di nascondere sotto il tappeto la sofferenza e le gravi problematiche di molti cittadini.
Cosa si risolve multando persone che, visto che vivono per strada, quelle multe non le potranno pagare?
Cosà si diffonde una falsa cultura di percezione della sicurezza, quando a ben vedere la sostanza non cambia, e non esiste una progettazione efficace di misure che prevengano i fenomeni di marginalitá.
Infine, ci sentiamo in dovere di portare l´attenzione anche sull'annosa questione relativa all'esercizio della prostituzione in città . Anche qui si tenta di nascondere la polvere sotto il tappeto, ma le leggi del mercato parlano chiaro: se c'è un´offerta è perchè questa risponde a una domanda. La vecchia massima dell'"occhio non vede, cuore non duole", rischia di attentare all'incolumità delle lavoratrici del sesso che realmente si trasferiranno nelle zone industriali: buie, deserte, dove nessuno accorre o ti sente se per caso hai bisogno di aiuto.
Il danneggiamento all´immagine della città vale più del rischio di violenza su un essere umano?
I risultati di tali ordinanze, applicate anche in città più grandi di Vicenza, risultano fallimentari: i dati di Roma, ad esempio, ci dicono che su 60 mila sanzioni elevate in quattro anni ne risultano pagate 4 mila, cioè meno del 10% mentre l'unico effetto è il temporaneo spostamento verso la periferia del fenomeno e l'aumento di episodi di violenza legati alla prostituzione. Senza valutare i costi enormi per i blitz notturni con centinaia di uomini delle forze dell'ordine. Il lavoro sessuale è lavoro, ed è riconosciuto in molti Paesi del mondo; il fatto che in Italia non sia ancora legalizzato o regolamentato non significa che si possano impunemente stigmatizzare le persone che lo esercitano.
Crediamo sia importante portare tali riflessioni in consiglio comunale il 29 ottobre; lanciamo pertanto un appuntamento per questa data che ci auguriamo diventi il punto di partenza per un percorso attivo di riappropriazione dei diritti fondamentali dei cittadini: il diritto all'abitare, ad una vita degna, al reddito, all'accesso ai servizi, a una città più sicura, ma per tutti.
La dignitá non va multata! Il 29 ottobre andiamo tutti in consiglio comunale, appuntamento ore 17.00.
Accedi per inserire un commento
Se sei registrato effettua l'accesso prima di scrivere il tuo commento. Se non sei ancora registrato puoi farlo subito qui, è gratis.