Decreto sblocca pagamenti, Cna: brutte sorprese per i contribuenti
Giovedi 18 Aprile 2013 alle 12:21 | 0 commenti
CNA Vicenza - "Altro che sblocco dei pagamenti. Nel decreto che dovrebbe dare il via libera al saldo almeno di una parte dei debiti che la pubblica amministrazione vanta nei confronti delle imprese, ci sarebbero una serie di brutte sorprese per i contribuenti". A dirlo è il presidente provinciale di CNA Vicenza Silvano Scandian.Â
Secondo le analisi di CNA infatti (associazione che rappresenta il mondo dell'artigianato e della piccola impresa) queste brutte sorprese - precisa Scandian - potrebbero portare ad un esborso maggiore di ben 10 miliardi per imprese e famiglie. Il primo segnale emblematico, che doveva far sospettare fin dall'inizio che qualcosa di anomalo era accaduto al provvedimento, lo si poteva rilevare dal titolo stesso del decreto. Alle "Disposizioni urgenti per il pagamento dei debiti scaduti della pubblica amministrazione", è stato infatti aggiunta, con una semplice virgola, la dicitura "per il riequilibrio finanziario degli enti territoriali, nonché in materia di versamento dei tributi degli enti locali". Insomma, dicono in CNA, la vecchia deprecabile abitudine di tutti i governi, indipendentemente dal loro colore politico, di inserire in un decreto, spesso in maniera quasi nascosta, norme aggiuntive che niente hanno a che vedere con il contenuto principale del decreto stesso. Con ricadute per niente piacevoli per i contribuenti, come spiega il Direttore Provinciale di CNA Vicenza, Paolo Monaco. "Dalle verifiche fatte dal Centro Studi CNA risulta che ci sono circa 2 miliardi di euro che arriveranno dalla Tares di 0,30 euro per metro quadrato. Una maggiorazione che ricadrà su tutti, indipendentemente da quanta immondizia produrremo, e che in ogni caso si pagherà nel saldo di dicembre". Addizionale questa che era stata prevista in precedenza, ma si sperava che potesse essere abolita. Invece il decreto sancisce la sua piena conferma. "A differenza di quanto accadeva per Tarsu e Tia - continua Monaco - per le quali si riceveva a casa il bollettino con la somma da pagare, la nuova Tares ci costringerà tra l'altro a fare tutto da soli. I Comuni infatti stabiliranno le aliquote e poi dovremo essere noi a calcolare gli importi delle varie rate, districandoci in una vera e propria giungla di esenzioni. Sarà un po' come calcolare l'Irpef, più che la vecchia Tarsu". Complicazioni che costringeranno senza dubbio milioni di contribuenti e migliaia di imprese a rivolgersi a consulenti specializzati. "Tutto ciò causerà oneri amministrativi aggiuntivi stimati intorno all'ordine dei 6 miliardi di euro".
Un'ulteriore brutta sorpresa è arrivata dall'IMU, la tanto odiata tassa sulla casa. Il governo infatti ha deliberato che i comuni potranno decidere entro il 16 maggio le aliquote valide per l'acconto di giugno. Se però i conti non dovessero tornare, entro il 16 novembre potranno definire modificare le aliquote per il saldo di dicembre. "Tutto ciò - continua il direttore di CNA Vicenza - costringerà contribuenti privati e imprese a recarsi due volte dai propri consulenti per il calcolo della cifra da versare, prima per l'acconto e poi per il saldo. Anche in questo caso siamo di fronte ad oneri amministrativi aggiuntivi che abbiamo stimato in circa 1,2 miliardi di euro".
Il conto si esaurisce infine con la mancata abrogazione della norma che impone la corresponsabilità dell'Iva e delle ritenute negli appalti e sub-appalti che - secondo Monaco - poteva essere decisa proprio nel decreto in questione. Un ostacolo che fa mancare all'appello altri 1,3 miliardi di euro. Il tutto per un totale di circa 10 miliardi di euro che di certo contribuiranno ad aggravare la condizione già drammatica dei bilanci di tante famiglie e di tante imprese.
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