Decreto Romani, Scandian: troppe incertezze così si scava la fossa alle rinnovabili
Mercoledi 9 Marzo 2011 alle 17:53 | 0 commenti
Cna Vicenza -  Dura presa di posizione di CNA Vicenza sul decreto legislativo che recepisce la Direttiva europea in tema di rinnovabili. "Sugli incentivi alle rinnovabili pesa un'incertezza assurda che con il nuovo decreto Romani rischia di mettere in ginocchio il settore. Alcuini istituti ci segnalano le imprese starebbero tirando i remi in barca per il timore di cioò che avverrà dopo" Silvano Scandian torna a lanciare l'allarme sul tema delle rinnovabili.
" Le modifiche apportante al testo del decreto legislativo di recepimento della direttiva 2009/28 sulle fonti rinnovabili sono peggiorative. Anche se è stato tolto il tetto degli 8.000 MW il problema non è stato per niente risolto. Si è semplicemente sostituito il limite della potenza incentivabile con la scadenza del Conto energia prevista il 30 maggio".
"In linea con la posizione già espressa da Rete Imprese Italia riteniamo non ammissibile che si preveda la revisione del terzo Conto Energia, approvato con un decreto in vigore da appena due mesi, determinando il blocco degli incentivi a partire dal 1° giugno 2011. Gli impianti che saranno collegati in rete dopo tale data saranno incentivati da una nuova formulazione del Conto Energia che il Ministero emanerà entro il 30 aprile. Producendo così una situazione di grave incertezza e confusione per le imprese che hanno investito nel settore delle rinnovabili in base alle tariffe incentivanti del terzo Conto Energia".
Senza dimenticare che così com'è il decreto ha un'ulteriore criticità : "il Ministero dovrà determinare un limite annuale di potenza elettrica cumulativa degli impianti fotovoltaici che possono ottenere le tariffe incentivanti. Le imprese quindi non potranno effettuare investimenti di lunga durata, non conoscendo i parametri economici incentivanti".
Conclude Scandian: "l'utilizzo distorsivo degli incentivi e le speculazioni non si bloccano in questo modo, mettendo in difficoltà anche le migliaia di imprese che hanno lavorato onestamente in questi anni. L'attuale sistema di incentivi deve restare in vigore per i 14 mesi previsti dall'attuale decreto e la nuova riformulazione non può penalizzare gli investimenti in corso. Bisogna ridefinire i meccanismi incentivanti in favore dei piccoli impianti, intervenendo in modo deciso contro la speculazione che si è realizzata in questi ultimi anni in tale settore".
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