Decreto fonti rinnovabili, Confartigianato: a rischio settore in piena espansione
Mercoledi 9 Marzo 2011 alle 15:04 | 0 commenti
Confartigianato Vicenza -  Incentivi a rischio per il fotovoltaico? E' lecito ipotizzarlo, stando al decreto sulle fonti rinnovabili approvato dal governo nei giorni scorsi. Una prospettiva che allarma non poco gli operatori del settore, specie perché viene giudicata come una mossa in contropiede o, peggio, un cambiamento delle regole in corsa.
Il motivo della decisione risiede nella considerazione che, dato il consistente numero di impianti in atto, ci siano state alcune speculazioni fraudolente, che come conseguenza avrebbero portato a saturare in brevissimo tempo l'obiettivo degli 8mila megawatt di potenza da installare entro il 2020 contenuto nel Piano d'Azione Nazionale.
Di fatto, il nuovo Conto Energia viene bloccato ancora prima di raggiungere gli 8.000 MW, il che rappresenta una regressione non da poco, non rimodulando subito l'obiettivo, ma rinviando la decisione e creando automaticamente un vuoto normativo che mette in crisi un comparto che in pochi anni ha creato fra i 15.000 e 20.000 posti di lavoro.
Gli impianti che saranno allacciati alla rete entro il prossimo 31 maggio potranno accedere alle tariffe incentivanti vigenti, ma rimane aperto il nodo di cosa succederà dopo. Viene così lasciato in sospeso il futuro del settore, che attende il varo di un nuovo decreto ministeriale da pubblicarsi entro il 30 aprile e che stabilirà il nuovo regime delle tariffe incentivanti e il limite annuale di potenza elettrica cumulativa degli impianti fotovoltaici, tenendo conto della riduzione dei costi degli impianti e degli incentivi applicati negli Stati membri dell'Unione Europea.
«Questo cambio repentino di scenario - osserva Luigino Bari, membro della giunta provinciale di Confartigianato Vicenza - che si abbatte su un settore in rapida espansione rende impossibile il disegno di strategie e quindi di previsioni anche a breve termine: nessuno investirebbe alla cieca».
Raccogliendo anche le preoccupazioni della categoria degli Installatori d'Impianti presieduta da Maurizio Pellegrin, Bari aggiunge: «E' inammissibile che si preveda la revisione del terzo Conto Energia, approvato con un decreto in vigore da pochi mesi, in questa modalità che genera una situazione di grave incertezza e confusione per le imprese che hanno investito nel settore delle rinnovabili in base alle tariffe incentivanti. Sarebbe invece opportuno delineare insieme alle categorie economiche un piano a lungo respiro che consenta a chi vuole affacciarsi al fotovoltaico la possibilità di valutare con certezza gli investimenti ai quali si espone».
A giudizio di Bari «Il fatto che l'attuale normativa non sia stata in grado di evitare speculazioni non giustifica il blocco improvviso di un sistema che ha creato benefici economici e occupazionali per il Paese. E' indispensabile lavorare insieme con le istituzioni perché sia chiarito prima possibile il nuovo sistema di incentivi per il fotovoltaico e che la nuova riformulazione non sia penalizzante per gli investimenti già in corso».
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