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Decesso all'albergo cittadino, c'è una denuncia: ma la Cosep replica

Di Marco Milioni Sabato 15 Giugno 2013 alle 13:28 | 0 commenti

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La querelle nata a fine maggio attorno alla gestione dell'albergo cittadino di viale San Lazzaro si arricchisce di un nuovo capitolo. Alcuni ospiti infatti ieri hanno inviato una denuncia in procura chiedendo lumi sulla morte di un ospite deceduto ad aprile. Ma al contempo arriva la presa di posizione dello stesso gestore  della struttura che respinge al mittente addebiti recenti e meno recenti.

Il prologo. La vicenda aveva cominciato a prendere forma quando il 23 maggio tre ospiti della struttura di prima accoglienza, che è di proprietà comunale ma che è gestita dalla coop patavina Cosep, avevano indirizzato un dettagliato esposto in prefettura ed in municipio evidenziando quelle che a loro dire erano numerose manchevolezze e per le quali avevano chiesto risposte, mai ottenute peraltro, direttamente alla giunta comunale che era sul finire del mandato per di più. La segnalazione firmata da Giovanni Licata, Vincenzo Iaconis e Angelo Maria Zanettin, focalizzava principalmente la sua attenzione sulla «cattiva condizione dello stabile» che ospita la struttura. In realtà più in generale la vicenda di viale San Lazzaro ha più volte fatto capoliono sui media locali anche sul GdV del 4 giugno a pagina 19 dove si era dato conto del caso di scabbia denunciato da una donna lì ospite, nonché su Nv, che aveva invece approfondito alcune circostanze relative alla morte dell'ospite Franco Castagnaro deceduto a fine aprile proprio all'albergo di viale San Lazzaro.

La denuncia. Ed è proprio rispetto a questa circostanza che però si è materializzata una novità importante. Sempre gli ospiti Iaconis e Licata ieri infatti hanno inviato alla procura berica un esposto-denuncia nel quale in uno dei passaggi chiave si legge che per Castagnaro, giunto all'albergo in condizioni critiche, una volta a letto, nessun operatore avrebbe fornito adeguata «opera di controllo» il che «sembra discordare con quanto dichiarato» ai media «dal direttore di Cosep Daniele Sandonà». I due in sostanza si domandano se tra il 23 e il 24 aprile, giorno in cui è deceduto l'ospite, siano stati presi tutti gli accorgimenti per evitare il decesso (in foto uno scorcio del tribunale berico).

Prima replica. Sull'altro fronte c'è tuttavia lo stesso Sandonà che fornisce una versione diametralmente opposta: «L'ospite disse che non voleva che lo toccassimo e non è caduto durante il tragitto dalla reception alla camera come sostiene qualcuno. Che sia andato in bagno e che sia caduto questo ce l'hanno riferito gli ospiti...». E ancora: «L'orario degli accadimenti va spostato dalle 20 alle 21 e non dalle 21 alle 22. Inoltre l'operatrice Francesca Simonini, lì di turno quella sera, si chiede come abbia potuto Licata vedere tante cose, giacché al limite può aver visto l'androne. Per il resto non ho elementi per dire altro perché non ero lì». Sempre Sandonà però aggiunge un altro dettaglio alla sua versione rammentando che gli operatori avrebbero più volte chiesto all'ospite se intendesse farsi autare per chiedere un soccorso medico, cosa che rifiutò.

Seconda replica. Ma Sandonà va oltre e respinge al mittente anche gli addebiti rivolti alla gestione anche in termini di qualità delle prestazioni erogate da Cosep. Parla della volontà della cooperativa di rapportarsi in modo virtuoso con gli ospiti e pone dubbi sulle reali finalità delle iniziative «del signor Licata» del quale tratteggia una possibile situazione di stress determinata dal fatto che è da ben «otto anni» ospite presso le strutture dell'albergo cittadino. E ancora Sandonà descrive Licata come una persona difficile da gestire. E aggiunge: «Dire che non si fa niente per noi è diffamatorio. Noi abbiamo annotato le proposte fatte al signor Licata, proposte tese a trovare soluzioni alternative a questo tipo di permanenza. Proposte fatte tre, accettate nessuna».
 
E poi: «Le segnalazioni alla prefettura fanno seguito a comportamenti del signor Licata di un certo tipo... Noi abbiamo delle minacce gravi, di morte, nei confronti di operatori, del tipo ti sparo... ti sparo tanto io in due mesi sono fuori perché so come funziona... della carriera del signor Licata non mi interessa, non voglio nemmeno entrare nel merito. La cosa è stata denunciata ai servizi sociali del comune per mettere dei paletti e per permettere agli ospiti e agli operatori di rimanere in un clima di serenità». In ultimo Sandonà sostiene anche che Licata in una circostanza abbia aggredito un ospite.

Questione sospesa. Rimane però un elemento in sospeso. I rilievi indirizzati al prefetto portano la firma anche di due altri ospiti, ovvero Iaconis e Zanettin mentre la denuncia inviata ieri alla procura porta anche la firma di Iaconis. Nei confronti di questi due Sandonà non muove alcun addebito. Ma perché allora sarebbero tra i cofirmatari della lettera di doglianze indirizzata al prefetto e alla giunta comunale? E perché sulla qualità dello stabile, che è stretta competenza del comune, dall'amministrazione non sono giunte precisazioni? Sandonà per vero parla di un percorso già intrapreso di comune accordo con palazzo Trissino per coinvolgere gli ospiti in alcuni aspetti della gestione della manutenzione ordinaria giacché diverse criticità ci sono «anche in ragione dell'uso intensivo di camere e bagni da parte di una quarantina di ospiti che nei mesi invernali diventano anche di più». La giunta però rispetto a questi problemi e più in generale rispetto alla querelle Albergo cittadino, al momento, non si è fatta sentire.


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Commenti degli utenti

Giovedi 27 Dicembre 2018 alle 17:38 da Luciano Parolin (Luciano)
In Panettone e ruspe, Comitato Albera al cantiere della Bretella. Rolando: "rispettare il cronoprogramma"
Caro fratuck, conosco molto bene la zona, il percorso della bretella, la situazione dei cittadini, abito in Viale Trento. A partire dal 2003 ho partecipato al Comitato di Maddalene pro bretella, e a riunioni propositive per apportare modifiche al progetto. Numerose mie foto del territorio sono arrivate a Roma, altri miei interventi (non graditi dalla Sx) sono stati pubblicati dal GdV, assieme ad altri come Ciro Asproso, ora favorevole alla bretella. Ho partecipato alla raccolta firme per la chiusura della strada x 5 giorni eseguita dal Sindaco Hullwech per sforamento 180 Micro/g. Pertanto come impegno per la tematica sono apposto con la coscienza. Ora il Progetto è partito, fine! Voglio dire che la nuova Giunta "comunale" non c'entra più. L'opera sarà "malauguratamente" eseguita, ma non con il mio placet. Il Consigliere Comunale dovrebbe capire che la campagna elettorale è finita, con buona pace di tutti. Quello che invece dovrebbe interessare è la proprietà della strada, dall'uscita autostradale Ovest, sino alla Rotatoria dell'Albara, vi sono tre possessori: Autostrade SpA; La Provincia, il Comune. Come la mettiamo per il futuro ? I costi, da 50 sono saliti a 100 milioni di € come dire 20 milioni a KM (!) da non credere. Comunque si farà. Ma nessuno canti Vittoria, anzi meglio non farne un ulteriore fatto "partitico" per questioni elettorali o di seggio. Se mi manda la sua mail, sono disponibile ad inviare i documenti e le foto sopra descritte. Con ossequi, Luciano Parolin [email protected]
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