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Iacopo De Francisco: la stampa parla di Zonin, noi ci focalizziamo su nuovi servizi e sul valore per i soci e i clienti della Popolare di Vicenza

Di Giovanni Coviello (Direttore responsabile VicenzaPiù) Mercoledi 18 Novembre 2015 alle 22:33 | 0 commenti

«Ad oggi sui giornali ci sono molti temi che non hanno a che fare col percorso importante che sta seguendo la Banca Popolare di Vicenza per rafforzare la nostra capacità di servizio nei confronti di famiglie, imprese e imprenditori con una riorganizzazione importante della rete, con offerte in tutte le filiali di prodotti per il risparmio, per i mutui, con un focus sull'innovazione anche tecnologica con la conseguente possibilità di fare prelievi senza avere un bancomat e bonifici con un semolice sms. Quindi la banca è una banca che è viva e sta andando avanti...». È così che il vice direttore generale vicario della BPVi Iacopo De Francisco, braccio destro dell'AD Francesco Iorio, inizia la sua sintetica ma puntuale intervista concessa oggi, 18 novembre, in esclusiva video a VicenzaPiu.Tv, dopo quella tradizionale e più dettagliata con block notes e cellulare usato da registratore di cui riferiremo domani, dopo averla fatta "sedimentare" per poterla trasferire ai nostri lettori nel miglio modo possibile.

La nostra domanda, a cui per prima risponde De Francisco, verteva sulla sterzata organizzativa e "produttiva", quella che realmente e pragmaticamente interessa ai soci attuali e futuri della Popolare di Vicenza a differenza dell'inizialmente comprensibile ma ormai noioso e autolesionista gioco mediatico di società sull'uscita di Gianni Zonin.

Come se questa, che inesorabilmente si verificherà (il 24 novembre è la data fissata), potesse risolvere i problemi ben noti a chi ci legge  e che noi ci possiamo permettere di non riassumere visto che su quelli abbiamo acceso dal 2010 i nostri umili warning anche quando si sprecavano i peana al re del vino degli allora silenti e proni gossippari locali e non solo.

Problemi a cui si stanno oggettivamente dedicando Iorio, De Francisco, i nuovi vertici e i rinnovati e rinnovandi quadri che col loro lavoro potranno prima salvare l'Istituto e poi rilanciarlo restituendogli efficeiza e redditività.

Finanziariamente la strada è già tracciata da Iorio con l'aumento di capitale da 1,5 miliardi di euro garantito da Unicredit, a meno che i soci attuali e locali, piccoli e grandi, non vogliano (e possano) non solo parlare di necessità di mantenere la territorialità della banca ma anche investirci su l'indispensabile moneta sonante.

Organizzativamente il compito è affidato alla task force di Iacopo De Francisco, che sulla parte di fondamenta valide della banca attuale (il parco clienti e la sua fidelizzazione in un'area fondamentale per tutto il paese) e accanto ad alcune sue mura ancora solide (la capacità, comunque e a piano industriale in attuazione, di fornire credito alle imprese e alle famiglie per 2 miliardi quest'anno, per 15 miliardi nei prossimi cinque) deve ricostruire le altre le mura di quella che lui, in un passaggio dell'intervista "a voce", ha definito la "Nuova Banca Popolare di Vicenza", avendo cura che l'abbattimento delle precedenti, in parte vecchie e alcune anche marce, nonrischi di distruggere quelel buone.

Sulla creazione di nuovi servizi e di valore, vero, della Nuova Banca di Vicenza, oltre che sul percorso migliore per gli azionsti attuali in occasione del prossimo aumento di capitale, si basa il nostro interesse in questa prima intervista ai vertici di Via Btg Framarin (i precedenti non amavano parlare con noi, in quanto, allora come ora, "liberi pensatori").+

Abbiamo, infatti, la percezione (certezza?) che a questi servizi e a quel valore, piuttosto che alle appariscenti ma improduttive "vendette" contro Zonin & c., il cui comportamento ora dovrebbe essere di precipuo interesse della magistratura, siano interessati i nostri lettori, molti dei quali anche soci, clienti, risparmiatori e dipendenti della banca.

Multiregionale e non più fantasiosamente nazionale ma con la mission di fare "banca" e null'altro, come ripetono sempre i nuovi vertici.

«Noi vi abbiamo allertato, da soli, sui problemi dell'Istituto di Zonin. Ora va difesa dai raider la banca dei vicentini guidata da Iorio», così scrivevamo in apertura di VicenzaPiù Magazine n. 279 di settembre.

Con questo spirito, attento, ma non sado-masochisticamente, alle cronache degli effetti del passato, che noi in buona parte, da soli e a costo nostro vi avevamo anticipato, guardiamo soprattutto al presente e al futuro della BPVi, che, perchè sia attenta al territorio, deve intanto continuare a rimanervi senza diventare facile preda dei pescecani di turno.

Che, alla sua svalutazione, mediatica e reale, sono fortemente interessati al contrario di Iacopo De Francisco che qui ci racconta come, per la fondamentale parte di competenza, vuole rilanciarne la credibilità e, quindi, il valore.

Oggi ne prendiamo nota, con fiducia, da domani verificheremo, con scrupolo, se e come lo farà.

Questo è il nostro compito di stampa indipendente, che può sbagliare, certo, ma mai per conto terzi...


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Giovedi 27 Dicembre 2018 alle 17:38 da Luciano Parolin (Luciano)
In Panettone e ruspe, Comitato Albera al cantiere della Bretella. Rolando: "rispettare il cronoprogramma"
Caro fratuck, conosco molto bene la zona, il percorso della bretella, la situazione dei cittadini, abito in Viale Trento. A partire dal 2003 ho partecipato al Comitato di Maddalene pro bretella, e a riunioni propositive per apportare modifiche al progetto. Numerose mie foto del territorio sono arrivate a Roma, altri miei interventi (non graditi dalla Sx) sono stati pubblicati dal GdV, assieme ad altri come Ciro Asproso, ora favorevole alla bretella. Ho partecipato alla raccolta firme per la chiusura della strada x 5 giorni eseguita dal Sindaco Hullwech per sforamento 180 Micro/g. Pertanto come impegno per la tematica sono apposto con la coscienza. Ora il Progetto è partito, fine! Voglio dire che la nuova Giunta "comunale" non c'entra più. L'opera sarà "malauguratamente" eseguita, ma non con il mio placet. Il Consigliere Comunale dovrebbe capire che la campagna elettorale è finita, con buona pace di tutti. Quello che invece dovrebbe interessare è la proprietà della strada, dall'uscita autostradale Ovest, sino alla Rotatoria dell'Albara, vi sono tre possessori: Autostrade SpA; La Provincia, il Comune. Come la mettiamo per il futuro ? I costi, da 50 sono saliti a 100 milioni di € come dire 20 milioni a KM (!) da non credere. Comunque si farà. Ma nessuno canti Vittoria, anzi meglio non farne un ulteriore fatto "partitico" per questioni elettorali o di seggio. Se mi manda la sua mail, sono disponibile ad inviare i documenti e le foto sopra descritte. Con ossequi, Luciano Parolin [email protected]
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