Danza, tre nuovi appuntamenti al Comunale
Mercoledi 29 Febbraio 2012 alle 15:35 | 0 commenti
VicenzaDanza - Prosegue con successo la Stagione di Danza del Teatro Comunale Città di Vicenza, XVI edizione di VicenzaDanza; sono tre gli interessanti appuntamenti nel mese di marzo 2012: martedì 13 sarà la volta dell'originalissimo "NYA" Progetto Ponte Culturale Mediterraneo presentato dalla Compagnia francese La Baraka e dal Balletto Contemporaneo d'Algeri, in prima regionale, venerdì 23 marzo sarà in scena la prima nazionale "Dolores" della Compagnia brasiliana Mimulus, direzione artistica e coreografie di Jomar Mesquita.
Sabato 31 marzo la Compagnia Abbondanza-Bertoni presenterà la performance "Le fumatrici di pecore" nell'ambito della rassegna Luoghi del Contemporaneo Danza.
Gli spettacoli della Stagione di Danza sono promossi e sostenuti dalla Fondazione Teatro Comunale Città di Vicenza in collaborazione con Arteven, responsabile della direzione artistica; la rassegna è realizzata con il sostegno di Fondazione Cariverona, Fiamm Group, Estel e Develon e come partner, Inglesina, Aim Energy, Gruppo Beltrame e Immobiliare Olimpica come sponsor e Il Giornale di Vicenza come media partner, mentre la rassegna Luoghi del Contemporaneo è sostenuta, in qualità di sponsor, da Veneto Banca.
I due spettacoli di danza in cartellone a marzo nella rassegna principale sono molto diversi, nell'ispirazione e nei generi presentati: martedì 13 marzo alle ore 20.45 con "NYA" Progetto Ponte Culturale Mediterraneo in prima regionale, il coreografo e direttore artistico Abou Lagraa di origine algerina, con i dieci danzatori hip hop coinvolti nel progetto, presenterà un dittico, emblematico, del nuovo Maghreb che cambia, anche a passo di danza. Forza, energia, vitalità gioiosa, sono invece il filo conduttore di "Dolores", spettacolo in prima nazionale, presentato venerdì 23 marzo alle ore 20.45 dalla Compagnia Mimulus, con la direzione artistica di Jomar Mesquita che firma le coreografie in collaborazione con gli interpreti, mentre le musiche sono tratte da alcuni celebri film di Pedro Almodóvar
I due spettacoli sono preceduti, come di consueto nella Stagione di Danza, dall'Incontro con la Danza in programma sempre alle ore 20.00 nel Foyer, curato rispettivamente da Marinella Guatterini, critico ed esperta di danza, docente di Estetica della Danza alla Scuola d'Arte Drammatica "Paolo Grassi" di Milano e di Metodologia della Critica di Danza al Dams di Bologna, martedì 13 marzo e da Nicoletta Martelletto, giornalista de "Il Giornale di Vicenza", venerdì 23 marzo.
Prima degli spettacoli il pubblico può assistere all'esibizione degli interpreti del Progetto Supporter Danza, una breve performance di giovani promesse della danza segnalate da critici ed esperti, pochi minuti di intense emozioni, duetti o a solo, per vedere rappresentate le nuove tendenze e per permettere ai nuovi interpreti di farsi conoscere al pubblico.
Il 13 marzo sarà la volta di Giovanni Gava Leonarduzzi, Elia Del Nin e Raffaello Titon con "Ne di più ne di meno", una brevissima performance sospesa tra la break-dance, la danza contemporanea e il teatro, mentre il 23 marzo Velvet Randon e Mattia Schizzarotto presenteranno "Dancing in the Dark", una coreografia di danza hip hop e house, coreografia di Erika Bonfanti di Ritmo Metropolitano.
"NYA" (13 marzo) è una creazione coreografica del 2010 che ha ottenuto il Grand Prix de la Critique; è composto da un dittico, due brani speculari, fortemente dissimili, animati da due diverse memorie musicali: il primo "europeo" si dipana sulle note del "Bolero" di Maurice Ravel, il secondo "nordafricano" è sviluppato sulle musiche etniche e sui canti di Houria Aichi e Hossam Ramzy.
Nya è una parola araba che indica una sorta di iniziazione alla vita; la creazione di Abou Lagraa, rappresentata per la prima volta in Italia nel settembre dello scorso anno al festival OrienteOccidente di Rovereto, è ideata per i dieci danzatori hip hop della Cellula Contemporanea del Balletto Contemporaneo di Algeri, gruppo che nelle intenzioni si pone come ponte culturale mediterraneo franco-algerino, in un progetto globale di formazione.
Nella prima parte, su uno sfondo sonoro che richiama il traffico, il vociare di una piazza, i suoni di un mercato, i dieci interpreti si alternano con una danza piena di cadute e di attese, quasi un atteggiamento di sfida, premessa alle ragioni dello stare insieme, con una fisicità da street dance per corpi anche meno atletici, in cui i rimandi continui a danze folkloriche richiedono una estrema flessibilità delle braccia e delle gambe; la seconda parte, più impegnativa anche dal punto di vista temporale, è dedicata ai canti di Houria Aïchi e si rivolge essenzialmente all'anima algerina del gruppo. Un pannello verticale di tappeti al centro, ricamati su sfondo turchese, si apre su di uno spazio vuoto; numerosi i cambi di ritmo con svolte anche acrobatiche, mai banali, sulla musica, per trasmettere una forte energia da interprete a interprete e per creare relazioni visive, più che sequenze di danza preordinate.
Di grande impatto "Dolores" (23 marzo), la prima italiana di uno spettacolo che all'estero ha riscosso un grande successo, interamente dedicato ai balli latino-americani di coppia. E' un'interpretazione ricca di passione, desiderio e forza vitale, giocata sul filo di un'estetica pop sospesa sul sottile confine che separa il buon gusto dal trash, il bello dal brutto, l'eleganza dal kitsch, la commedia dal dramma, tipicamente la cifra stilistica del grande regista spagnolo. La messa in scena richiede un coinvolgimento totale degli otto interpreti (più l'invitata), e non si tratta solo di uno spettacolo di danza, ma di personaggi che danzano, impersonando dei "tipi". Di sicuro effetto anche il dopo-spettacolo, con la prosecuzione dei balli latino-americani, con il pubblico che vorrà unirsi, nel Foyer del Teatro.
"Le fumatrici di pecore" in scena sabato 31 marzo negli spazi del Ridotto, prodotto e presentato dalla Compagna Abbondanza-Bertoni, propone un genere completamente diverso, giocato sulle corde della sensibilità e di una ricerca stilistica profonda, oltre le convenzioni: in scena, con Antonella Bertoni, Patrizia Birolo, straordinaria interprete disabile. Michele Abbondanza e Antonella Bertoni rappresentano una solida testimonianza del migliore teatro-danza italiano; ai due artisti va il merito di aver portato la "nuova" danza italiana nelle correnti più fertili e stimolanti della scena europea.
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