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Raccolta indumenti usati, Consorzio Prisma: 15 mila euro per i progetti Caritas Vicentina

Di Edoardo Pepe Venerdi 12 Dicembre 2014 alle 16:19 | 0 commenti

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Gli indumenti usati messi dai cittadini nelle campane gialle (foto) con il “ranocchio di PrismAmbiente”, distribuite in 60 Comuni situati in provincia di Vicenza, hanno permesso di ricavare al Consorzio Prisma una somma 15.000 euro donata alla Caritas Diocesana Vicentina per lo sviluppo di un intervento che mira all'inclusione socio-lavorativa e alla formazione professionale di alcune fra le persone più in difficoltà della diocesi.

“Scopo principale del Consorzio Prisma difatti è quello di costruire dei percorsi educativi e di accoglienza. Vengono realizzate proposte riabilitative individuali in collaborazione con i servizi sociali competenti al fine di un graduale reinserimento nel mondo del lavoro di persone svantaggiate o deboli” spiega il presidente del Prisma, Roberto Zandonà.

“E' un sistema che funziona – continua Zandonà – e tuttavia da qualche settimana la crisi è arrivata anche in questo settore in maniera aggressiva, creando non pochi problemi a causa dell’abbassamento dei prezzi che sta colpendo il mercato degli abiti usati in questo momento storico che, insieme alla concorrenza sleale di sedicenti organizzazioni assistenziali non convenzionate a norma di legge che raccolgono indumenti porta a porta o con cassonetti posti in aree private, sta mettendo a dura prova le cooperative del settore”.

Ecco maggiori dettagli sul progetto:

Il Prisma è un consorzio di 60 cooperative sociali della provincia di Vicenza che occupano nel loro complesso 2.800 lavoratori. 1.550 di essi sono occupati in cooperative di servizio alle persone (tipo A), 850 in cooperative di produzione lavoro e inserimento lavorativo (tipo B) di cui 360 lavoratori svantaggiati; quasi 400 i volontari. La raccolta stradale di indumenti usati è iniziata nel 1998 in collaborazione con la Caritas Diocesana Vicentina. Parte del ricavato dalla vendita degli indumenti usati è stato utilizzato da quest’ultima per progetti sociali sul territorio mirati ai bisogni delle fasce più deboli ed emarginate della popolazione. Da alcuni anni la completa gestione della raccolta è rimasta al solo consorzio Prisma, che investe i ricavi in nuove progettualità per garantire una filiera etica ed economicamente sostenibile dell'attività.

Le cooperative socie del consorzio Prisma attive nella raccolta indumenti sono la Elica di Longare, la Insieme di Vicenza e Arzignano, la Ferracina di Romano d’Ezzelino, Il cerchio di Valdagno e la Primavera Nuova di Schio, tutte in possesso dei requisiti normativi per lo svolgimento di questa attività.

Nel 2013 queste realtà hanno raccolto 1.100 tonnellate di abiti usati, donati dai cittadini e restituiti al territorio sotto forma di posti di lavoro. La buona volontà dei cittadini che conferiscono gli abiti usati, infatti, permette al consorzio Prisma di creare opportunità di lavoro: sono 24 le persone occupate nell’attività di raccolta, di queste 13 svantaggiate. 

L’altro beneficio che deriva dalla raccolta è di carattere ambientale: si riduce la quantità di rifiuto massimizzando il recupero. Un chilo di abiti usati raccolti riduce infatti di 3,6 chili l’emissione di CO2, di 6.000 litri il consumo di acqua, di 0,3 chilo l’uso di fertilizzanti e di 0,2 chili l’uso di pesticidi.

Un particolare canale di vendita per quanto raccolto sono i negozi di abbigliamento usato: attualmente sono 4 in provincia di Vicenza i punti vendita delle cooperative sociali del Prisma: tre con marchio Girabito, gestiti dalla cooperativa sociale Insieme, dei quali uno in via dalla Scola e uno in via Pecori Giraldi a Vicenza ed il terzo in via Olimpica ad Arzignano, e quindi un quarto negozio aperto a Romano D’ Ezzelino da cooperativa Bartolomeo Ferracina. Tutti offrono abiti usati selezionati a prezzi modici.

Leggi tutti gli articoli su: Caritas, Rifiuti, Consorzio Prisma, vestiti, Roberto Zandonà

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Commenti degli utenti

Giovedi 27 Dicembre 2018 alle 17:38 da Luciano Parolin (Luciano)
In Panettone e ruspe, Comitato Albera al cantiere della Bretella. Rolando: "rispettare il cronoprogramma"
Caro fratuck, conosco molto bene la zona, il percorso della bretella, la situazione dei cittadini, abito in Viale Trento. A partire dal 2003 ho partecipato al Comitato di Maddalene pro bretella, e a riunioni propositive per apportare modifiche al progetto. Numerose mie foto del territorio sono arrivate a Roma, altri miei interventi (non graditi dalla Sx) sono stati pubblicati dal GdV, assieme ad altri come Ciro Asproso, ora favorevole alla bretella. Ho partecipato alla raccolta firme per la chiusura della strada x 5 giorni eseguita dal Sindaco Hullwech per sforamento 180 Micro/g. Pertanto come impegno per la tematica sono apposto con la coscienza. Ora il Progetto è partito, fine! Voglio dire che la nuova Giunta "comunale" non c'entra più. L'opera sarà "malauguratamente" eseguita, ma non con il mio placet. Il Consigliere Comunale dovrebbe capire che la campagna elettorale è finita, con buona pace di tutti. Quello che invece dovrebbe interessare è la proprietà della strada, dall'uscita autostradale Ovest, sino alla Rotatoria dell'Albara, vi sono tre possessori: Autostrade SpA; La Provincia, il Comune. Come la mettiamo per il futuro ? I costi, da 50 sono saliti a 100 milioni di € come dire 20 milioni a KM (!) da non credere. Comunque si farà. Ma nessuno canti Vittoria, anzi meglio non farne un ulteriore fatto "partitico" per questioni elettorali o di seggio. Se mi manda la sua mail, sono disponibile ad inviare i documenti e le foto sopra descritte. Con ossequi, Luciano Parolin [email protected]
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