Da oggi il Veneto ha statuto, Caner: "adattabile a riforme nazionali, anche sulle province"
Mercoledi 11 Gennaio 2012 alle 15:49 | 0 commenti
Federico Caner, Capogruppo Lega Nord in regione - "Rivoluzionario il subordine delle azioni regionali al legame particolare col territorio". "Si ragioni sul ruolo che questi Enti hanno per i cittadini, soprattutto in territori come il Bellunese"
"L'approvazione dello Statuto che oggi conclude la stagione di riforme regionali, è la miglior risposta politica rispetto al momento di crisi per famiglie, lavoratori ed imprese. Il Veneto è primo in Italia nel sancire il taglio ai vitalizi e ai costi della politica, primo a dotarsi di una Carta costituzionale autonoma, granitica ma anche adattabile ad un prossimo nuovo assetto istituzionale nazionale, in primis per quanto riguarda le Province".
Il capogruppo leghista Federico Caner, nel suo intervento d'aula in occasione dell'approvazione definitiva del nuovo Statuto del Veneto, ha trattato soprattutto il tema della presenza degli Enti provinciali in un articolo del testo legislativo.
"Nel dibattito recente che si è aperto in merito - ha detto Caner - mi è personalmente dispiaciuto assistere a ragionamenti imperniati unicamente sui costi della politica, senza discutere ad esempio sull'impatto che ciò avrà sui dipendenti e le loro famiglie, sugli immobili, ma anche sulle esigenze per cui i cittadini trovano risposte dalle Province, e cui ora, probabilmente, si dovrà dare soluzione differente. Sapendo, comunque, che questi Enti assorbono appena l'1,6% della spesa pubblica, che i costi per il personale rappresentano appena l'1,4% del totale nella Pubblica amministrazione".
"Il mio ragionamento - ha spiegato Caner - vale tanto più per la provincia di Belluno, racchiusa tra due fortissime Autonomie, area in cui lo spopolamento delle terre alte e la crisi dell'industria manifatturiera si fanno sentire in maniera più forte che altrove; una provincia, infine, che non può non essere tutelata sia dal punto di vista infrastrutturale che, ad esempio, dei servizi al cittadino. Per questo sancire la specificità della montagna bellunese nello Statuto, base e fulcro di ogni futuro intervento normativo e finanziario in merito, è oggi fondamentale. Non abbiamo idea di cosa accadrà a livello di riforme istituzionali da parte del nuovo governo, ma il nostro Statuto oggi deve dare un segnale di attenzione a questi territori, sancendo che nel Veneto virtuoso nessuna amministrazione pubblica ha costi superiori ai benefici che eroga alla cittadinanza".
"Credo - ha concluso Caner - che risponda ad equità e sostenibilità anche l'articolo dello Statuto che subordina le azioni amministrative al particolare legame che la Regione ha con i cittadini che ne hanno fatto una comunità accogliente e solidale. Tener conto di chi ha reso il Veneto la terra che sentiamo ‘patria', è quasi un obbligo per il legislatore regionale. Non è un'accezione esclusiva, ma del tutto inclusiva: chi vuole sentirsi veneto non può prescindere dal legame con un territorio che molto riceve e ancora più è disposto a trasmettere in materia di identità , di cultura, di accoglienza, di condivisione, di integrazione, di solidarietà e di volontariato. E questo, per giustizia ed equità , non può non essere riconosciuto anche da chi amministra le risorse pubbliche, e mi fa piacere che su questo si sia dichiarata d'accordo anche la collega Laura Puppato".
"La vera partita si apre adesso, con l'applicazione pratica dei principi dello Statuto, con la maggior celerità grazie al Regolamento nell'approvazione dei provvedimenti, con la nuova legge elettorale che ridurrà il numero dei consiglieri e degli assessori, con il risparmio consentito già nelle spese del Palazzo, passate in 2 anni da 59 a 49 milioni, e nel taglio dei vitalizi dei consiglieri. Spero, come ha fatto intendere lunedì il ministro Cancellieri al governatore Zaia, che da Roma arrivi presto il via libera a questo Statuto, di certo il più innovativo tra le Carte regionali, ma in linea con l'articolo 5 della Costituzione che adegua principi e metodi della legislazione alle esigenze dell'autonomia e del decentramento".
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