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Da Montebello a piazzale Loreto

Di Marco Milioni Sabato 8 Ottobre 2011 alle 18:50 | 1 commenti

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Come volevasi dimostrare e come ampiamente anticipato in passato, l'inchiesta penale sul cosiddetto affaire Montebello, o meglio buona parte di questa, è finita archiviata. Al di là del pasticcio investigativo con il quale si è conclusa la vicenda (niente intercettazioni sui politici, niente intercettazioni ambientali, niente analisi dei conti bancari, chissà perché), rimane in piedi la vicenda politica ed etica. L'aver stabilito una deroga a regole di per sé già larghe è una colpa grave che i politici e gli imprenditori della zona porteranno sulla loro coscienza e rispetto alla quale dovranno rendere conto a tutti i morti e agli ammalati di tumore della vallata e del bacino del Fratta.

Il fatto di affermare che quelle deroghe erano necessarie alla sopravvivenza del settore è un falso storico, ma se per assurdo la cosa fosse vera sarebbe ancor più grave perché si sostanzierebbe nel piegare i cardini dello stato diritto alle necessità di un determinato blocco sociale. Una pratica di una gravità assoluta che svuota da dentro il concetto stesso di democrazia. La quale in questa occasione si dimostra ancora una volta una falsa democrazia, ovvero un sistema di oligarchie mascherate.

Lorsignori però debbono fare attenzione. Per una nemesi della storia anche l'Italia, anche il Veneto, pur narcotizzati dal totalitarismo del mercato, pur con remote possibilità, potrebbero avere la loro «primavera araba». E a quel punto se qualche piazza Tahrir si trasformasse in qualche piazzale Loreto, lorsignori avrebbero poco da lamentarsi.

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Commenti

Massimo
Inviato Mercoledi 12 Ottobre 2011 alle 12:30

La differenza tra il 25 luglio '43 e piazzale Loreto furono i 20 mesi tra i due fatti storici. Si passò dalle feste e manifestazioni in piazza, alle forche per l'efferatezza con cui in quei venti mesi un regime alla fine resistette contro tutto e tutti, accettando lo smembramento della patria, accettando di trasformarsi in un fantoccio nelle mani dei tedeschi e compiendo le peggiori stragi contro la popolazione civile. Speriamo di non essere entrati in quei venti mesi di fine ventennio!
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Commenti degli utenti

Giovedi 27 Dicembre 2018 alle 17:38 da Luciano Parolin (Luciano)
In Panettone e ruspe, Comitato Albera al cantiere della Bretella. Rolando: "rispettare il cronoprogramma"
Caro fratuck, conosco molto bene la zona, il percorso della bretella, la situazione dei cittadini, abito in Viale Trento. A partire dal 2003 ho partecipato al Comitato di Maddalene pro bretella, e a riunioni propositive per apportare modifiche al progetto. Numerose mie foto del territorio sono arrivate a Roma, altri miei interventi (non graditi dalla Sx) sono stati pubblicati dal GdV, assieme ad altri come Ciro Asproso, ora favorevole alla bretella. Ho partecipato alla raccolta firme per la chiusura della strada x 5 giorni eseguita dal Sindaco Hullwech per sforamento 180 Micro/g. Pertanto come impegno per la tematica sono apposto con la coscienza. Ora il Progetto è partito, fine! Voglio dire che la nuova Giunta "comunale" non c'entra più. L'opera sarà "malauguratamente" eseguita, ma non con il mio placet. Il Consigliere Comunale dovrebbe capire che la campagna elettorale è finita, con buona pace di tutti. Quello che invece dovrebbe interessare è la proprietà della strada, dall'uscita autostradale Ovest, sino alla Rotatoria dell'Albara, vi sono tre possessori: Autostrade SpA; La Provincia, il Comune. Come la mettiamo per il futuro ? I costi, da 50 sono saliti a 100 milioni di € come dire 20 milioni a KM (!) da non credere. Comunque si farà. Ma nessuno canti Vittoria, anzi meglio non farne un ulteriore fatto "partitico" per questioni elettorali o di seggio. Se mi manda la sua mail, sono disponibile ad inviare i documenti e le foto sopra descritte. Con ossequi, Luciano Parolin [email protected]
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