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Da che parte schierarsi?

Di Giorgio Langella Martedi 4 Novembre 2014 alle 16:03 | 0 commenti

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Dice Renzi: "C'è un disegno per spaccare in due l'Italia tra padroni e lavoratori. Il lavoro non sia terreno di scontro politico. Non si può sfruttare il dolore dei cassintegrati, dei disoccupati, dei precari". Lo dice oggi parlando agli industriali di Brescia riuniti in assemblea nella Palazzoli srl. Lo dice, mentre fuori la protesta (della FIOM, dei lavoratori della fabbrica dove si svolge l'assemblea messi in ferie forzate perché non “disturbassero” e degli “antagonisti”) viene tenuta a distanza con cordoni di polizia e carabinieri, qualche carica, alcune manganellate.

Evidentemente, come a Roma con i lavoratori dell'AST di Terni, l'ordine impartito ai lavoratori delle forze dell'ordine è quello di reprimere qualsiasi manifestazione di dissenso verso il presidente del consiglio. Una scelta grave e pericolosa.

Ma, visto quanto successo a Roma e a Brescia, chi è che, nei fatti, vuole spaccare il paese? I lavoratori che lottano per il lavoro, o il “guitto di Firenze” che annuncia, promette, fa battutine sceme, manda messaggini, attacca i lavoratori, le loro organizzazioni sindacali, la sinistra, i comunisti e si trova a suo agio solo con gli industriali? È lui, Matteo Renzi, che proprio sul lavoro divide il paese imponendo leggi e decreti che favoriscono precarietà, cassa integrazione, disoccupazione. E questo attacco ai diritti di chi lavora, portato avanti con decreti, fiducie parlamentari e manganelli, è “scontro politico”. Non si può far finta che non lo sia.

Non si può neppure chiedere ai cittadini che, per mantenere in vita un governo liberista e impresentabile, non si possa dissentire e lottare per un cambiamento.

In Italia è in atto un conflitto tra capitale e lavoro. Una situazione che, tempo fa, si sarebbe chiamata “lotta di classe”. Bisogna prenderne atto e decidere che fare, da che parte schierarsi. Il governo Renzi si è schierato chiaramente dalla parte del capitale. È dalla parte di chi ha portato il lavoro all'estero, di chi ha evaso le tasse e esportato la ricchezza nei paradisi fiscali, di chi pretende di poter licenziare senza regole e assumere senza garantire, ai lavoratori, i diritti elementari. Renzi, il governo e il PD si sono schierati dalla parte di chi è responsabile della crisi che sta distruggendo il paese.

Chi vive del proprio lavoro deve stare dall'altra parte. 

Leggi tutti gli articoli su: FIOM, industriali, Matteo renzi

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Giovedi 27 Dicembre 2018 alle 17:38 da Luciano Parolin (Luciano)
In Panettone e ruspe, Comitato Albera al cantiere della Bretella. Rolando: "rispettare il cronoprogramma"
Caro fratuck, conosco molto bene la zona, il percorso della bretella, la situazione dei cittadini, abito in Viale Trento. A partire dal 2003 ho partecipato al Comitato di Maddalene pro bretella, e a riunioni propositive per apportare modifiche al progetto. Numerose mie foto del territorio sono arrivate a Roma, altri miei interventi (non graditi dalla Sx) sono stati pubblicati dal GdV, assieme ad altri come Ciro Asproso, ora favorevole alla bretella. Ho partecipato alla raccolta firme per la chiusura della strada x 5 giorni eseguita dal Sindaco Hullwech per sforamento 180 Micro/g. Pertanto come impegno per la tematica sono apposto con la coscienza. Ora il Progetto è partito, fine! Voglio dire che la nuova Giunta "comunale" non c'entra più. L'opera sarà "malauguratamente" eseguita, ma non con il mio placet. Il Consigliere Comunale dovrebbe capire che la campagna elettorale è finita, con buona pace di tutti. Quello che invece dovrebbe interessare è la proprietà della strada, dall'uscita autostradale Ovest, sino alla Rotatoria dell'Albara, vi sono tre possessori: Autostrade SpA; La Provincia, il Comune. Come la mettiamo per il futuro ? I costi, da 50 sono saliti a 100 milioni di € come dire 20 milioni a KM (!) da non credere. Comunque si farà. Ma nessuno canti Vittoria, anzi meglio non farne un ulteriore fatto "partitico" per questioni elettorali o di seggio. Se mi manda la sua mail, sono disponibile ad inviare i documenti e le foto sopra descritte. Con ossequi, Luciano Parolin [email protected]
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