Cub Veneto in sciopero nelle piazze di Milano e Roma: "protesta davanti al consolato turco"
Venerdi 4 Novembre 2016 alle 18:19 | 0 commenti
Riceviamo da Maria Teresa Turetta, CUB Veneto e pubblichiamo
Migliaia di lavoratori hanno sfilato nelle vie di Milano e Napoli, le principali piazze dello sciopero generale indetto da CUB SGB e USI AIT. Lo sciopero è stato indetto per protestare contro le guerre sociali esterne, quelle sociali interne e le spese militari, per la democrazia nei luoghi di lavoro e contro l'accordo del 1 gennaio 2014, per la messa in sicurezza del territorio, colpito in questi giorni da due gravissimi terremoti che ne hanno messo a nudo la fragilità e i guasti operati da un modello economico basato sullo sfruttamento sia delle persone che dell'ambiente e che genera solo disoccupazione e povertà mentre concentra la ricchezza in poche mani.
I soldi ci sono vanno redistribuiti anche per aumentare i salari e le pensioni usando fisco e patrimoniale e investendo massicciamente per un grande piano di messa in sicurezza del territorio e di bonifica per dare lavoro qualificato a centinaia di migliaia di persone e consentire al nostro paese di uscire dall'emergenza continua che ci costa centinaia di miliardi e soprattutto la vita di migliaia di persone.
Insieme ai sindacati di base ha sfilato la comunità curda colpita stanotte dagli arresti del presidente e della sua vice unitamente a tutti gli altri deputati eletti nel Hdp partito democratico filocurdo che nelle elezione del giugno 2015 aveva preso il 13% dei voti.
Di fronte a questo gravissimi reati commessi dalla dittatura di Erdogan l'Europa balbetta ma continua a mantenere i rapporti con il governo turco eletto al ruolo di guardiano a pagamento (5 miliardi) delle frontiere meridionali mentre il governo italiano ha ceduto alle pressioni diplomatiche del governo turco impedendo che il percorso originario della manifestazione milanese potesse passare in via Larga davanti al consolato turco.
La manifestazione del sindacalismo di base si è comunque conclusa con la protesta di una delegazione davanti al consolato turco per dare una prima risposta alla gravissima lesione democratica di Erdogan e con la richiesta al governo di rompere i legami con la Turchia.
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