Quotidiano | Categorie: Politica

Crisi Lega, Zaia contro Tosi, garanzia Maroni, Grillo non faccia solo opposizione

Di Filippo Zenna Martedi 26 Febbraio 2013 alle 16:27 | 0 commenti

ArticleImage

Alla Lega ci è legato, come fosse un cordone ombelicale. Ed il vertiginoso crollo (dal 35% delle elezioni regionali del 2010 al risicato 10% veneto delle ultime politiche) stordisce il governatore Luca Zaia. Prova a non tradire la delusione nel punto stampa convocato a Palazzo Balbi, riunisce tutti i giornalisti intorno ad un tavolo, snocciola dati e considerazioni prima di carattere generale. Ma, dopo aver riconosciuto che "Grillo è il grande vincitore e Monti il grande sconfitto", il presidente della Regione Veneto deve giocoforza entrare nei casini di casa propria.

I conflitti con Tosi, quelli che potrebbero generarsi all'interno del "proprio" governo per rivendicazioni del Pdl, la necessità d'aggrapparsi a Maroni per tenere incollato tutto un partito (nell'idea della macro-regione) che sta sgretolandosi pian piano: nei consensi, che sono la conseguenza di una forza penetrativa scemata nel territorio. Zaia non cerca capri espiatori - "Non diamo colpe ad altri partiti oppure agli elettori, piuttosto facciamo una riflessione seria sulle nostre responsabilità" - e si dice aperto ad una fase congressuale, non per forza elettiva, ma di dialogo. "Siamo usciti fortemente scossi dalla vicenda Bossi and family. Prima di quell'indagine eravamo intorno al 12% su scala nazionale. Poi c'è stato il congresso che ha eletto Tosi segretario: lui aveva il compito di ricompattare un partito spaccato ed invece si sono soltanto consumate vendette. Quelle che erano escoriazioni sono diventate lacerazioni andate in cancrena. Non condivido neppure la scelta delle liste. Nulla da dire sui candidati, ma sono stati lasciati a casa parlamentari con una sola legislatura alle spalle. Per non parlare della campagna elettorale: in alcuni paesi nemmeno i gazebo sono stati allestiti". Poi la stoccata più forte a Tosi per le dichiarazioni rilasciate a pochi giorni dal voto sulla possibile creazione di un nuovo partito, sulla falsariga del Csu bavarese: "A pochi giorni dal voto è penalizzante l'idea di andare oltre. Non puoi dire alle persone di comprare un detersivo adesso se poi gli proponi di prenderne uno migliore tra qualche giorno". Un autogol, insomma, che Zaia non perdona a Tosi. La spaccatura è netta - "Paghiamo il conto per dissidi interni", confessa lo stesso governatore - e c'è un solo uomo che per il presidente della Regione Veneto può tener su i cocci del Carroccio: Roberto Maroni. È con lui che si studia il progetto della macro-Regione ed è di lui che Zaia e molti leghisti di vecchia data si fidano ciecamente: "Tutta la partita deve essere discussa con Maroni, penso che sia la figura che offre maggiori garanzie. La sua sfida sarà ricompattare il partito". Sulla proposta di creare un nuovo percorso, Zaia non è in disaccordo: "Prima però creiamo un manifesto. Non ha valore il contenitore, a me premono i contenuti. La lobby del nord è strategica, però dobbiamo tornare per così dire al brodo primordiale, capire in che verso andare. Il disorientamento della gente è comprensibile. Oggi incontri per strada un leghista secessionista, un altro indipendista, uno nazionalista. Insomma, sono tante le valutazioni da fare, ma innanzitutto bisogna ricordarsi che i veneti si aspettano che anche un solo voto sia speso con decisione per la causa". Altro argomento che sta a cuore a Zaia riguarda l'assetto della Regione, che qualcuno vorrebbe modificare sulla base dei risultati elettorali: "Lo dico con forza e chiarezza, non ci sarà alcun rimpasto di giunta. Andremo avanti con la squadra nata nel 2010 e tutti gli assessori resteranno al proprio posto. Manca poco più di un anno e mezzo al termine di queste legislatura ed un rimpasto sarebbe solo un freno ad un convoglio che viaggia spedito. Nonostante le difficoltà, questa squadra ha ottenuto grandi risultati e sono convinto che se tornassimo al voto domani riceveremmo gli stessi risultati di tre anni fa". Infine, una considerazione su un'alleanza da brividi tra Pd e Pdl per garantire governabilità al Paese: "Ci sono delle cose che si potrebbero fare subito per evitare la paralisi. Partendo assolutamente dalla legge elettorale. Il cittadino ha il diritto di scegliere il proprio rappresentante. Grillo è contro tutti? Beh, se resta sulle barricate e fa crollare tutto ancor prima di partire non penso faccia la cosa giusta. Ha delle responsabilità e non può stare all'opposizione e basta. I suoi voti deve farli valere, negoziandoli con quello che gli sta a cuore, lavorando su un'agenda di punti comuni che possono far bene al Paese".


Commenti

Ancora nessun commento.
Aggiungi commento

Accedi per inserire un commento

Se sei registrato effettua l'accesso prima di scrivere il tuo commento. Se non sei ancora registrato puoi farlo subito qui, è gratis.





Commenti degli utenti

Giovedi 27 Dicembre 2018 alle 17:38 da Luciano Parolin (Luciano)
In Panettone e ruspe, Comitato Albera al cantiere della Bretella. Rolando: "rispettare il cronoprogramma"
Caro fratuck, conosco molto bene la zona, il percorso della bretella, la situazione dei cittadini, abito in Viale Trento. A partire dal 2003 ho partecipato al Comitato di Maddalene pro bretella, e a riunioni propositive per apportare modifiche al progetto. Numerose mie foto del territorio sono arrivate a Roma, altri miei interventi (non graditi dalla Sx) sono stati pubblicati dal GdV, assieme ad altri come Ciro Asproso, ora favorevole alla bretella. Ho partecipato alla raccolta firme per la chiusura della strada x 5 giorni eseguita dal Sindaco Hullwech per sforamento 180 Micro/g. Pertanto come impegno per la tematica sono apposto con la coscienza. Ora il Progetto è partito, fine! Voglio dire che la nuova Giunta "comunale" non c'entra più. L'opera sarà "malauguratamente" eseguita, ma non con il mio placet. Il Consigliere Comunale dovrebbe capire che la campagna elettorale è finita, con buona pace di tutti. Quello che invece dovrebbe interessare è la proprietà della strada, dall'uscita autostradale Ovest, sino alla Rotatoria dell'Albara, vi sono tre possessori: Autostrade SpA; La Provincia, il Comune. Come la mettiamo per il futuro ? I costi, da 50 sono saliti a 100 milioni di € come dire 20 milioni a KM (!) da non credere. Comunque si farà. Ma nessuno canti Vittoria, anzi meglio non farne un ulteriore fatto "partitico" per questioni elettorali o di seggio. Se mi manda la sua mail, sono disponibile ad inviare i documenti e le foto sopra descritte. Con ossequi, Luciano Parolin [email protected]
Gli altri siti del nostro network