Crollo del prezzo dei conigli, Cerantola: tutelare le numerose aziende cunicole locali
Martedi 29 Aprile 2014 alle 15:07 | 0 commenti
Coldiretti Vicenza - Il crollo dei prezzi della carne di coniglio conferma il giustificato allarme di Coldiretti. L’Associazione agricola aveva già denunciato le distorsioni della filiera che hanno portato ad un ribasso dei prezzi pari al 5% a carico degli allevatori. “Il protocollo voluto, con l’attivazione della Commissione unica nazionale dei conigli vivi (Cun), che riuniva allo stesso tavolo tutti i rappresentanti, dai produttori ai trasformatori fino alla distribuzione – spiega il presidente provinciale di Coldiretti Vicenza, Martino Cerantola - è stato completamente ignorato, dato che la Gdo ha caricato proprio del 5% il valore al dettaglio rispetto al 2013.
Una situazione oramai fuori dal tempo, dove i più potenti sono disposti a tutto, anche a percorrere una strada che non porterà a nulla, se non a far scomparire i conigli dalla rete di vendita e dagli allevamentiâ€. Il comparto regionale sviluppa un fatturato di 400 milioni di euro, ovvero la metà dell’indotto nazionale. Un settore competitivo con consumi stabili e che in Italia da lavoro a 10 mila persone (di cui cinquemila in Veneto). “Ci sono tutti i presupposti – sottolinea il presidente Martino Cerantola - per perseguire quanto era già stato concordato nel Piano nazionale: quotazione dei prezzi alla Cun e completa tracciabilità del sistema. A quanto pare, però, il futuro della cunicoltura non interessa a nessuno, se non ai “soliti†agricoltori, interpretando le logiche di profitto condotte dalla grande distribuzione interessata ai facili margini di guadagno, dall’industria impegnata a crearsi un tesoretto per una dorata buonuscita senza dimenticare i “faccendieri†che puntano a crearsi rendite di posizione extra agricole. Tutti a modo loro hanno sostanzialmente rinnegato ed offuscato la trasparenza della Cun, minandone il funzionamento. Il sospetto è che costoro, alla successiva quotazione in Borsa di Verona, potranno godere di un infallibile rapporto di forza rispetto a quanto accade in maniera equilibrata e paritetica in sede di commissione unicaâ€. Coldiretti, quindi, dice basta alle speculazioni in Borsa di Verona e chiede che la Cun sia l’unico riferimento per il mercato.
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