Cristofari: trasparente la mia consulenza per il Csp
Giovedi 11 Aprile 2013 alle 17:51 | 0 commenti
È opportuno che tra i consulenti legali del Centro Sport Palladio che ha recentemente siglato un accordo col comune di Vicenza ci sia l'avvocato Giovanni Cristofari, attuale membro del cda di Ipab Vicenza? Questioni di etichetta avrebbero dovuto suggerire al professionista di farsi da parte?
La domanda circolava a mezza bocca da settimane tra i funzionari del capoluogo berico che avevano avuto per le mani la pratica dei terreni di via Cavalieri di Vittorio Veneto. Una voce era arrivata sia ad alcuni consiglieri della maggioranza di centrosinistra sia ad alcuni della opposizione di centrodestra. I quali però in sede di discussione in sala Bernarda non avevano avuto alcunché da ridire. Al centro del contendere non è una vicenda di tipo normativo bensì politico. Cristofari infatti sia da consigliere comunale sia da difensore civico era stato una sorta di grillino ante litteram. A scavalco degli anni '90 e Duemila veniva ascritto a torto o a ragione all'area culturale dei "girotondini" e proprio in ragione di un passato del genere la cosa aveva destato qualche curiosità a palazzo Trissino.
E così dopo giorni di «brusii e pissi pissi di palazzo» è intervenuto lo stesso Cristofari che ha precisato il suo punto di vista: «È dagli anni '90 che sono consulente legale del Csp; incarico che prontamente lasciai una quindicina d'anni orsono allorquando ebbi a ricoprire la carica di difensore civico. In quel periodo - prosegue Cristofari - abbandonai anche ogni causa in cui i miei assistiti avevano contenziosi col comune. Lo stesso è avvenuto quando dal 2003 al 2008 ho ricoperto la carica di consigliere comunale. Terminato il mandato e passato qualche anno ho nuovamente accettato il ruolo di consulente legale del Centro Sport Palladio. Ad ogni modo - sottolinea l'avvocato Cristofari - la mia successiva nomina da parte del sindaco nel cda di Ipab nulla ha a che vedere col comune giacché Ipab dipende dall'amministrazione regionale. Pertanto chi avesse avuto delle rimostranze, futili peraltro visto come stanno le cose, le avrebbe dovute fare in aula».
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