Crisi delle banche popolari e suicidi, anche la Caritas in aiuto: "supporto, informazione finanziaria e di mediazione"
Lunedi 20 Giugno 2016 alle 18:21 | 0 commenti
La Caritas Vicentina affronta le attività per aiutare gli azionisti e presenta le rete territoriale e alcune proposte per il futuro
La crisi delle banche popolari ha iniziato a mietere le prime vittime. Nella facile, purtroppo, previsione di un aggravarsi del disagio psicologico (oltre che economico) per tanti piccoli azionisti, proprio la scorsa settimana il servizio della Regione Veneto “InOltre†(il numero verde antisuicidi 800-334343, attivo per gli azionisti, pur se nato nel 2012 per assistere gli imprenditori sopraffatti dalla crisi) con la collaborazione della Caritas Vicentina aveva organizzato un convegno (guarda qui servizio e video VicenzaPiùTv ndr) per riflettere sulle esigenze comunitarie e sull’urgenza di un potenziamento della rete dei servizi che può far fronte alla crisi di tanti risparmiatori che hanno perso i guadagni di una vita.
Sulla scorta di quelle riflessioni, oggi il servizio InOltre e la Caritas Vicentina lanciano alcune idee per linee di azioni concrete e utili per affrontare questo disagio e prevenire situazioni anche più gravi in futuro.
“E’ successo quello che in psicologia – spiega la responsabile di InOltre, Emilia Laugelli - definiamo trauma: gli psicologi del nostro numero verde negli ultimi mesi si sono trovati ad ascoltare storie di disperazione, di dolore psicologico importante, perché quando ci si rende conto di non possedere più ‘gli averi’, nonostante ci sia ancora la vita, la vita stessa cambia assetto. Tradimento della fiducia, delusione e rabbia. Prima avevano vissuto l’appartenenza alla comunità , solida, anche come soci di una banca vicino casa. Quella comunità che ora non c’è più, rimane un enorme senso di solitudine. Sono cittadini e imprenditori che difficilmente potranno essere assistiti dai Servizi Sociali, perché magari hanno qualche proprietà materiale e immobiliare, anche se non vendibile. Se questa è la situazione, crediamo la prima cosa da fare sia rispondere attraverso la collaborazione tra istituzioni e servizi pubblici e privati, cioè tra tutti gli snodi della Comunità . In merito, proponiamo il potenziamento degli snodi principali della Rete dei servizi territoriali a cui dal 2014 aderiscono nel Vicentino tutte le Associazioni di categoria e la Caritas, affinché da qualsiasi parte si intercetti una persona con disagio psicologico a causa delle gravi perdite economiche, la rete possa attivarsi, seguirlo, avendo nel servizio InOltre un punto strategico recettivo 24 ore su 24â€.
Gian Piero Turchi dell’Università di Padova, responsabile Scientifico del servizio InOltre, ritiene che, a livello comunitario, sia necessario far diventare gli azionisti protagonisti di una realtà condivisa e non spettatori, in una logica non conflittuale ma di contributo, passando da una visione fondata sugli interessi individuali a obiettivi condivisi. “Va sviluppata un’attività di mediazione rivolta all’azionista che deve riassestarsi e ripianificare il futuro ed è necessario intercettare i bisogni perché non restino urgenze e non si trasformino in emergenze sociali. L’azionista che ha perso i risparmi deve tornare a sentirsi parte di una comunità , ma serve anche promuovere la coesione nella comunità . E’ importante inoltre una riflessione deontologica sulle responsabilità che devono assumersi i media e la creazione di un osservatorio etico a cui le organizzazioni potrebbero partecipare volontariamente; è urgente moltiplicare le occasioni per sviluppare l’alfabetizzazione finanziaria e la promozione della cittadinanza attivaâ€.
“Le situazioni che oggi rileviamo – spiegano il dottor Paolo Frison e don Giovanni Sandonà , della Caritas Vicentina - sono molto pesanti: una crisi finanziaria con il deprezzamento delle azioni, un tradimento della fiducia, ma anche una crisi sociale causata da sotterfugi informativi e avidità . Oltre alla rete territoriale, occorre far molto di più perché avvenimenti del genere non abbiano più a ripetersi. Vanno realizzate leggi che impongano: l’introduzione di massimali sensati nella remunerazione del top management, un ricambio frequente degli organismi di governance e di controllo, l’adozione di incentivi fiscali a favore delle aziende che perseguano risultati economici sostenibili nel tempo, il divieto effettivo di conflitti d’interesse, l’attivazione di presìdi contro eventuali tentativi di inserimento della criminalità organizzata in aziende in crisiâ€.
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