Cribis, puntualità nei pagamenti: imprese di Vicenza al primo posto in Veneto
Mercoledi 12 Aprile 2017 alle 12:17 | 0 commenti
Le imprese della provincia di Vicenza, dati aggiornati a fine marzo 2017, si posizionano al primo posto in Veneto e seste in Italia in tema di puntualità nei pagamenti commerciali. Ben il 48,2% infatti ha saldato puntualmente le fatture, mentre il 45,6% ha regolato i conti con un ritardo fino a 30 giorni dai termini concordati e solo il 6,2% oltre i 30 giorni. Una performance migliore sia della media regionale (44,9% di pagamenti puntuali) sia, nettamente, di quella nazionale (35,6%). Si segnala però il peggioramento dei ritardi gravi, passati in 7 anni dal 3,5% del 2010 al 6,2% attuale. È quanto emerge dallo Studio Pagamenti realizzato da CRIBIS, la società del Gruppo CRIF specializzata nelle business information, che ha analizzato i comportamenti di pagamento delle imprese venete nel primo trimestre 2017.
"Le imprese venete, come evidenziano i nostri dati, godono di ottima salute e sono affidabili dal punto di vista commerciale. Ci sono importanti segnali di miglioramento nei ritardi di pagamento e in un solo anno sono calati del 9,2% i pagamenti giunti con grave ritardo" - commenta Marco Preti, Amministratore delegato di CRIBIS. "Il calo dei pagamenti oltre il mese di ritardo va sicuramente interpretato come un indicatore del miglioramento dello stato di salute delle imprese venete. Anche i fallimenti, altro importante indicatore, mostrano infatti ormai da un paio d'anni una costante riduzione. Le stesse aziende però mettono in evidenza che in questi anni hanno dovuto fronteggiare una situazione difficile, caratterizzata da una riduzione del giro d'affari e una crescita dei ritardi nei pagamenti e degli insoluti.Tutto ciò è quindi la dimostrazione di come la gestione del credito commerciale sia diventata un fattore centrale della vita aziendale, insieme alla qualità dei prodotti e alle strategie commerciali" - continua Preti.
"Come CRIBIS siamo un osservatorio privilegiato, essendo il partner delle aziende leader dei diversi settori e di oltre 15000 PMI italiane e perciò possiamo affermare che le aziende che hanno ottenuto le migliori performance sono quelle che hanno utilizzato la gestione del credito come uno dei parametri di segmentazione della clientela, in sinergia con le esigenze e gli obiettivi commerciali. La puntualità dei pagamenti è quindi diventata uno degli elementi chiave per ottimizzare i flussi di cassa e individuare i clienti da fidelizzare e su cui investire. Chi gestisce bene il credito commerciale, non solo incassa meglio, ha una migliore gestione del working capital e riduce l'indebitamento a breve, ma diventa a sua volta più virtuoso verso i propri fornitori, distribuendo quindi risorse liquide all'interno della propria filiera. Possiamo quindi affermare che nel prossimo futuro la gestione del credito diventerà un elemento strategico non solo per la singola azienda, ma un obiettivo più generale che tutto il sistema economico deve perseguire" - conclude Marco Preti. Rispetto al 2010, invece, i ritardi gravi delle imprese venete sono aumentati dell'81,6%, quelli alla scadenza hanno registrato una crescita del 10,6%.
Entrando nel dettaglio provinciale è Vicenza la provincia più puntuale della Regione con una percentuale di pagamenti virtuosi del 48,2%. Seguono nella classifica Belluno (47,1%), Treviso (46,4%), Padova (45,6%), Verona (44,9%), Rovigo (41,7%), chiude Venezia con il 38%. Le micro imprese sono le più puntuali, con una percentuale di pagamenti regolari del 46,8%. Seguono le piccole (42,1%), le medie (31,1%) e le grandi, che sono le meno puntuali con una quota pari al 18,4%. Se si guardano i ritardi gravi, invece, la situazione si ribalta, con le grandi ritardatarie nel 3,5% dei casi e le micro con il 7,7%. Per quanto riguarda i settori, l'edilizia è il comparto che gode di maggiore salute, con il 54,8% di pagamenti alla scadenza e solo il 5,8% di ritardi gravi. Male invece il commercio al dettaglio con rispettivamente pagamenti puntuali del 34,2% e pagamenti oltre il mese di ritardo del 10,2%.Â
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