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Crac BPVi e Veneto Banca, a lezione sulle banche: 1 milione di euro dalla Regione

Di Rassegna Stampa Venerdi 4 Maggio 2018 alle 11:04 | 0 commenti

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Azioni e obbligazioni, «derivati» e titoli di Stato. Piani di investimento, piani di accumulo, piani di risparmio. Fondi pensione. Fondi assicurativi. Fondi azionari, obbligazionari, bilanciati, monetari, aperti, chiusi. «Armonizzati». Sembra arabo? Per molti - quasi tutti - lo è. Eppure i soldi, alle volte i risparmi di una vita intera, vanno a finire lì, quasi sempre perché a consigliarlo è un esperto di cui, obtorto collo, ci si deve fidare ciecamente.

«L'analfabetismo finanziario», e cioè la scarsa (nulla?) conoscenza dei meccanismi che regolano l'economia e la finanza, è un problema noto agli addetti ai lavori, preoccupante a tal punto che nel 2017 la Banca d'Italia ne ha fatto oggetto di un apposito focus in cui si sottolinea la diffusa incapacità degli italiani, «popolo di risparmiatori», di adottare comportamenti adeguati ai loro mezzi di sostentamento (tipo: non indebitarsi per coprire le spese quotidiane), fare scelte appropriate nel lungo periodo, distinguere rischi e opportunità nel mare magnum dell'offerta di prodotti finanziari. In Veneto l'argomento è tornato prepotentemente d'attualità dopo il crack di Veneto Banca e Popolare di Vicenza, quando giorno dopo giorno, scoperchiando un vaso di Pandora, si è scoperto che molti risparmiatori avevano firmato senza sapere che stessero firmando, semplicemente «sulla fiducia» verso un direttore di filiale e la sua stretta di mano. E così hanno perso tutto. Proprio da qui, e dal lavoro svolto dalla prima commissione d'inchiesta sul sistema bancario del Veneto (ora è al lavoro una seconda), il consiglio regionale ha approvato ieri all'unanimità una legge dal titolo «Iniziative regionali di accrescimento del benessere sociale attraverso l'educazione economica e finanziaria» che intende intervenire proprio sull'alfabetizzazione economico-finanziaria dei veneti. Funzionerà? La Regione ci scommette (meglio: ci investe) un milione di euro solo per il 2018.La legge, primo firmatario Maurizio Conte di Forza Italia (che della commissione d'inchiesta fu il presidente) prevede una serie articolata di iniziative, sotto la regia del consiglio. Uno: l'allestimento di programmi di educazione finanziaria ed economica, con l'università o altri soggetti pubblici o privati, che consentano di prevenire guai, valutare la professionalità degli operatori, riconoscere la qualità delle consulenza, valutare criticamente i diversi prodotti. Due: la concessione di finanziamenti alle associazioni dei consumatori che istituiscono sportelli informativi e di assistenza. Tre: corsi di formazione e informazione rivolti alle piccole e medie imprese realizzati tramite Veneto Sviluppo, con particolare attenzione alla strutturazione finanziaria dell'azienda e il miglioramento del rapporto con gli istituti di credito. Quattro: l'attivazione, d'intesa con l'Ufficio scolastico regionale, negli istituti di ogni ordine e grado, di iniziative di istruzione e formazione sui temi dell'economia, della finanza e del risparmio. Infine, si vorrebbe indire una «Settimana regionale dell'economia e del risparmio», che si potrebbe strutturare sull'esempio del Festival dell'Economia di Trento o il Festival Città Impresa di Vicenza. Tutti soddisfatti in consiglio, dall'autore Maurizio Conte («E nostro compito, in qualità di legislatori, fornire strumenti utili per la protezione dei cittadini, evitando a tanti risparmiatori di ritrovarsi in futuro ad affrontare nuove truffe») alla Lega, il Pd e il M5S. Unico perplesso, l'indipendentista Antonio Guadagnini: «Non vorrei - ha chiosato pur votando a favore che passasse l'idea che chi ha perso i soldi nel crack era un povero sprovveduto ignorante o che peggio si spingesse la gente verso una sorta di "autocura" che incentiva il fai-da-te: quando si tratta di finanza è sempre meglio rivolgersi agli esperti».

di Marco Bonet dal Corriere del Veneto 


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Giovedi 27 Dicembre 2018 alle 17:38 da Luciano Parolin (Luciano)
In Panettone e ruspe, Comitato Albera al cantiere della Bretella. Rolando: "rispettare il cronoprogramma"
Caro fratuck, conosco molto bene la zona, il percorso della bretella, la situazione dei cittadini, abito in Viale Trento. A partire dal 2003 ho partecipato al Comitato di Maddalene pro bretella, e a riunioni propositive per apportare modifiche al progetto. Numerose mie foto del territorio sono arrivate a Roma, altri miei interventi (non graditi dalla Sx) sono stati pubblicati dal GdV, assieme ad altri come Ciro Asproso, ora favorevole alla bretella. Ho partecipato alla raccolta firme per la chiusura della strada x 5 giorni eseguita dal Sindaco Hullwech per sforamento 180 Micro/g. Pertanto come impegno per la tematica sono apposto con la coscienza. Ora il Progetto è partito, fine! Voglio dire che la nuova Giunta "comunale" non c'entra più. L'opera sarà "malauguratamente" eseguita, ma non con il mio placet. Il Consigliere Comunale dovrebbe capire che la campagna elettorale è finita, con buona pace di tutti. Quello che invece dovrebbe interessare è la proprietà della strada, dall'uscita autostradale Ovest, sino alla Rotatoria dell'Albara, vi sono tre possessori: Autostrade SpA; La Provincia, il Comune. Come la mettiamo per il futuro ? I costi, da 50 sono saliti a 100 milioni di € come dire 20 milioni a KM (!) da non credere. Comunque si farà. Ma nessuno canti Vittoria, anzi meglio non farne un ulteriore fatto "partitico" per questioni elettorali o di seggio. Se mi manda la sua mail, sono disponibile ad inviare i documenti e le foto sopra descritte. Con ossequi, Luciano Parolin [email protected]
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