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Crac ex Banca Popolare di Vicenza, Codacons e UNC: "i beni sequestrati agli imputati siano usati per risarcire i risparmiatori truffati"

Di Note ufficiali Venerdi 19 Gennaio 2018 alle 15:33 | 2 commenti

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Pubblicato alle 15.33. Aggiornato alle 15.44. Ora i beni sequestrati agli imputati nell'ambito del procedimento sulla Banca Popolare di Vicenza vadano ai risparmiatori truffati. Lo afferma il Codacons in merito all'operazione che ha coinvolto oggi 5 imputati nell'inchiesta sull'istituto di credito, e che ha portato al sequestro di 1 milione 750mila euro. Fin da subito, in rappresentanza di migliaia di risparmiatori gabbati che si sono rivolti alla nostra associazione per ottenere tutela legale, avevamo chiesto alla Procura di disporre sequestri cautelativi dei beni degli indagati, a garanzia dei futuri risarcimenti per le parti lese.

 

Con la decisione di oggi 19 gennaio i magistrati hanno accolto la nostra richiesta, ma non basta: chiediamo di estendere i sequestri nei confronti dei beni degli imputati perché, se verranno accertati gli illeciti contestati, tutti i risparmiatori della Banca Popolare di Vicenza potranno rivalersi su tali beni ai fini dei doverosi indennizzi.

Carlo Rienzi (nella foto), presidente Codacons 

 

La Gdf di Vicenza sta eseguendo alcuni provvedimenti di sequestro conservativo nei confronti di cinque degli imputati nell'inchiesta sulla Banca Popolare di Vicenza.

Ottima notizia. Accolta la richiesta che abbiamo fatto fin dal 2015. Finalmente sono stati fatti i primi provvedimenti di sequestro dei beni a carico dei soggetti imputati. Ora aumentano le possibilità per i risparmiatori di poter rientrare di parte del denaro perso.

Massimiliano Dona, presidente dell'Unione Nazionale Consumatori

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Commenti

Inviato Venerdi 19 Gennaio 2018 alle 16:11

Mi è sembrato di leggere che i sequestri sono finalizzati alle spese di giustizia. Ove avessero altra destinazione significherebbe che le medesime spese ricadrebbero nella spesa pubblica (e quindi anche mia). Prima le spese di giustizia, poi il resto secondo il diritto comune e non secondo un diritto speciale.
Inviato Venerdi 19 Gennaio 2018 alle 16:15

Mi è sembrato di leggere che i sequestri sono finalizzati alle spese di giustizia. Ove avessero altra destinazione significherebbe che le medesime spese ricadrebbero nella spesa pubblica (e quindi anche mia). Prima le spese di giustizia, poi il resto secondo il diritto comune e non secondo un diritto speciale.
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Giovedi 27 Dicembre 2018 alle 17:38 da Luciano Parolin (Luciano)
In Panettone e ruspe, Comitato Albera al cantiere della Bretella. Rolando: "rispettare il cronoprogramma"
Caro fratuck, conosco molto bene la zona, il percorso della bretella, la situazione dei cittadini, abito in Viale Trento. A partire dal 2003 ho partecipato al Comitato di Maddalene pro bretella, e a riunioni propositive per apportare modifiche al progetto. Numerose mie foto del territorio sono arrivate a Roma, altri miei interventi (non graditi dalla Sx) sono stati pubblicati dal GdV, assieme ad altri come Ciro Asproso, ora favorevole alla bretella. Ho partecipato alla raccolta firme per la chiusura della strada x 5 giorni eseguita dal Sindaco Hullwech per sforamento 180 Micro/g. Pertanto come impegno per la tematica sono apposto con la coscienza. Ora il Progetto è partito, fine! Voglio dire che la nuova Giunta "comunale" non c'entra più. L'opera sarà "malauguratamente" eseguita, ma non con il mio placet. Il Consigliere Comunale dovrebbe capire che la campagna elettorale è finita, con buona pace di tutti. Quello che invece dovrebbe interessare è la proprietà della strada, dall'uscita autostradale Ovest, sino alla Rotatoria dell'Albara, vi sono tre possessori: Autostrade SpA; La Provincia, il Comune. Come la mettiamo per il futuro ? I costi, da 50 sono saliti a 100 milioni di € come dire 20 milioni a KM (!) da non credere. Comunque si farà. Ma nessuno canti Vittoria, anzi meglio non farne un ulteriore fatto "partitico" per questioni elettorali o di seggio. Se mi manda la sua mail, sono disponibile ad inviare i documenti e le foto sopra descritte. Con ossequi, Luciano Parolin [email protected]
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