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Cpv: l'unico cacciatore buono è il cacciatore morto

Di Redazione VicenzaPiù Giovedi 2 Gennaio 2014 alle 11:50 | 0 commenti

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Renzo Rizzi, portavoce Coordinamento Protezionista Veneto - In una lettera il sig. Gianni Tecchio invoca una mia presa di posizione. In particolare il sig. Tecchio contesta la presenza di uno striscione che definisce “provocatorio e offensivo” nella manifestazione contro la pratica dell’uccellagione svoltasi al Tretto di Schio il dieci di novembre.

Premesso che quale portavoce del Coordinamento Protezionista Veneto ero presente,  nel momento in cui il corteo si è trovato in sosta di fronte al roccolo Rossi e i toni si stavano alzando, ho preso il microfono ed ho chiesto di non proferire offese nei confronti di terzi e il ritorno alla normalità, concludendo ho aggiunto che il rispetto delle regole si ottiene non tramite atteggiamenti sconclusionati ma esigendo in ogni modo che le istituzioni facciano rispettare leggi e direttive . 

Ribadisco oggi lo stesso concetto espresso in quell’occasione; per abbattere questo malcostume tipicamente Italiano ma specificatamente Veneto, c’è una sola strada da percorrere, pretendere in ogni modo e a qualsiasi costo che regole e leggi vadano rispettate, lavorando congiuntamente per questo non vi è dubbio che si arrivi ai risultati.

Detto questo però, non posso biasimare chi è veramente stanco di vedere quello che gli accade intorno e dimostra una certa intolleranza, un esempio per tutti, le cacce in deroga, leggi e delibere illegittime volute da politici nostrani legati a doppio filo alla lobby venatoria, un vero cancro che nascosto fra le diverse pieghe delle istituzioni ha permesso in un decennio in Veneto l’uccisione di almeno cinquanta milioni di animali protetti in tutta Europa e nelle regioni confinanti.

Di esempi negativi intorno a questo discusso hobby se ne possono fare un’infinità, se analizziamo cosa capita in provincia di Vicenza credo ci si possa fare un’idea di massima; si può spaziare dalla bufala sui nocivi, ai falsi allevamenti di richiami vivi, alla gestione demenziale e fallimentare della caccia alla fauna selvatica autoctona, al finanziamento di attività completamente diverse da quelle previste per legge con uno spreco enorme e incontrollato di danaro pubblico, alla mancanza di un centro recupero fauna selvatica, alla mancanza del rimborso per la servitù venatoria, alla vigilanza venatoria controllata dalla politica, all’uccellagione in deroga, all’immissione sconsiderata in ambiente di centinaia di migliaia di animali pronta caccia, alla mancanza quasi totale di aree protette per il rifugio degli animali selvatici..ecc…

D’altronde la provincia di Vicenza che da un quarto di secolo vive sotto l’egida della lobby venatoria più estremista cosa altro poteva produrre?     

Sullo striscione contestato, mi è stato spiegato che quella è la figura del cacciatore vista dall’occhio animalista, (che come è noto prevede il rispetto di tutti gli animali, uomo compreso); ovvero, .

Per cui ritengo che quanto riportato nello striscione segnalato si possa definire come lo è agli occhi dei più, di dubbio gusto, sicuramente provocatorio come però solito per questo tipo di messaggi, ma non offensivo.

Va ricordato comunque che in Italia negli ultimi 25 anni si sono svolti migliaia di cortei e manifestazioni per sostenere anche i diritti degli altri animali, a quanto mi risulta non hanno mai portato un incidente degno di nota. Questo dimostra un grande senso civico e il rispetto per gli altri, diversamente ogni annata venatoria in Italia, i cacciatori con le loro armi oltre a mietere almeno duecento milioni di animali, avvelenano la terra con milleduecento tonnellate di piombo, ma lasciano sul terreno anche un centinaio di esseri umani tra morti e feriti.

Per cui questi sono i fatti, ritengo ci sia poco da dire…. Si sa, i fucili non hanno mai fatto bene a nessuno, andrebbero aboliti oggi più che mai per il bene di tutti.


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Giovedi 27 Dicembre 2018 alle 17:38 da Luciano Parolin (Luciano)
In Panettone e ruspe, Comitato Albera al cantiere della Bretella. Rolando: "rispettare il cronoprogramma"
Caro fratuck, conosco molto bene la zona, il percorso della bretella, la situazione dei cittadini, abito in Viale Trento. A partire dal 2003 ho partecipato al Comitato di Maddalene pro bretella, e a riunioni propositive per apportare modifiche al progetto. Numerose mie foto del territorio sono arrivate a Roma, altri miei interventi (non graditi dalla Sx) sono stati pubblicati dal GdV, assieme ad altri come Ciro Asproso, ora favorevole alla bretella. Ho partecipato alla raccolta firme per la chiusura della strada x 5 giorni eseguita dal Sindaco Hullwech per sforamento 180 Micro/g. Pertanto come impegno per la tematica sono apposto con la coscienza. Ora il Progetto è partito, fine! Voglio dire che la nuova Giunta "comunale" non c'entra più. L'opera sarà "malauguratamente" eseguita, ma non con il mio placet. Il Consigliere Comunale dovrebbe capire che la campagna elettorale è finita, con buona pace di tutti. Quello che invece dovrebbe interessare è la proprietà della strada, dall'uscita autostradale Ovest, sino alla Rotatoria dell'Albara, vi sono tre possessori: Autostrade SpA; La Provincia, il Comune. Come la mettiamo per il futuro ? I costi, da 50 sono saliti a 100 milioni di € come dire 20 milioni a KM (!) da non credere. Comunque si farà. Ma nessuno canti Vittoria, anzi meglio non farne un ulteriore fatto "partitico" per questioni elettorali o di seggio. Se mi manda la sua mail, sono disponibile ad inviare i documenti e le foto sopra descritte. Con ossequi, Luciano Parolin [email protected]
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